Il comunicato avrebbe dovuto riportare i contenuti e le eventuali decisioni della assemblea sulla trattativa relativa alla detassazione rivendicata dai portuali con la raccolta firme e la "nuova" situazione venutasi a creare dopo la rottura tra USB e CLPT.
Ma il comunicato risponde a queste domande ?
Che fine ha fatto il secondo incontro programmato al Ministero delle Finanze per il 13 settembre dopo la crisi di Governo ?
Ci sono state risposte ufficiali da parte della Regione FVG sulle proposte avanzate dai portuali triestini sui modi di rendere concreta la detassazione ?
Cosa ha deciso l'assemblea per dare continuità alla raccolta di firme ?
E poi. Come si è risolta dal punto di vista formale e burocratico la rottura con USB ?
Il comunicato del CLPT questa volta non è concreto e non risponde alle domande giuste. Fin dal titolo cita un tentativo di "boicotaggio" dell'assemblea da parte dei sindacati confederali e dedica metà del testo alla questione dell'assemblea "retribuita". Neanche una riga al rapporto con USB.
La seconda parte del comunicato è dedicata ad una "severa critica" all'operato della AdSP e di alcune aziende operanti in porto partendo proprio dalla questione dell'assemblea "retribuita" per allargare il discorso alle condizioni di lavoro nel porto e al rispetto delle leggi.
Una severa critica che contraddice completamente le affermazioni dello stesso CLPT dopo l'incontro del 10 luglio che aveva visto una convergenza di vedute sull'organizzazione del lavoro portuale tra AdSP e CLPT, dopo la assemblea del 5 luglio che ha trovato visibilità su riviste nazionali dello shipping.
Per quella assemblea non c'erano stati problemi perchè dal punto di vista formale era controfirmata dalle USB, ma di questo scriveremo in un prossimo post. Per quanto riguarda il comunicato che pubblichiamo qui sotto abbiamo spiegato le nostre perplessità con il consueto rispetto per i fatti e dando argomenti in più ai nostri lettori per farsi un'opinione. Ora verificate voi ...buona lettura
FAQTRIESTE
COMUNICATO CLPT
RIUSCITISSIMA L’ASSEMBLEA DEI PORTUALI TRIESTINI NONOSTANTE IL TENTATIVO
DI BOICOTTAGGIO
Ieri, 6 settembre, si è tenuta la prevista assemblea dei
lavoratori del Porto Franco Internazionale di Trieste in cui discutere
dell’incontro al MEF di Roma, il 26/7/2019, sulle rivendicazioni della
petizione sottoscritta da quasi 600 lavoratori portuali e di come
proseguire la battaglia per la messa in pratica di tali
rivendicazioni.
Purtroppo abbiamo dovuto constatare che qualcuno ha voluto per
l’ennesima volta ostacolare il diritto dei lavoratori a riunirsi, discutere e
decidere. Ci riferiamo a CGIL, CISL, UIL e UGL, che hanno contestato, spedendo
un comunicato all’AdSPMAO, il diritto dei lavoratori a riunirsi in assemblea
retribuita perché indetta dal CLPT. Allo scopo di impedire la partecipazione
dei lavoratori qualcuno è arrivato addirittura a prospettare possibili
provvedimenti disciplinari nei confronti dei lavoratori che
avessero preso parte all’assemblea durante l’orario di lavoro! E purtroppo
l’ALPT, TMT, ma soprattutto l’AdSPMAO, hanno voluto assecondare tale
atteggiamento ostruzionistico, comunicando che avrebbero considerato la
partecipazione all’assemblea come permesso non retribuito o ferie.
Nonostante ciò all’assemblea hanno partecipato quasi 150
lavoratori del porto, che hanno dimostrato che non hanno intenzione di farsi
intimidire da nessuno e che vogliono poter
decidere da soli su temi importanti per tutti loro e per la
città tutta. A loro va un grandissimo grazie per la determinazione e la fiducia
dimostrata con la presenza all’assemblea e le tantissime iscrizioni.
Dobbiamo invece esprimere tutta la nostra delusione per l’atteggiamento
delle due aziende summenzionate, ma in particolare dell’Autorità Portuale, che
ha assecondato le
pretese dei sindacati “confederati” richiamandosi al rispetto di
leggi e regolamenti per contestare la rappresentatività del CLPT ed il diritto
dei lavoratori a partecipare all’assemblea. Come ci pare inaccettabile che da
un lato si sieda ai tavoli – anche ministeriali - assieme al CLPT e poi si
metta in dubbio la sua rappresentatività!
Se l’AdSPMAO (ma anche ALPT, TMT ed i sindacati “confederati”)
mettesse lo stesso impegno nel far rispettare leggi, regolamenti, ordinanze,
contratti per quanto riguarda condizioni di lavoro e salariali, la tutela della
salute e della sicurezza dei lavoratori, le
concessioni e le autorizzazioni, ma soprattutto nel rispettare il testo base per quel che riguarda
il Porto Franco Internazionale di Trieste, l’Allegato 8° del Trattato di Pace,
molte questioni aperte sarebbero state risolte da tempo. E il CLPT forse non avrebbe
nemmeno ragione di esistere.
Invece evidentemente del CLPT c’è bisogno. Lo hanno testimoniato
i lavoratori con la massiccia presenza all’assemblea e le tantissime
iscrizioni. Il CLPT continuerà con ancora maggiore impegno nella battaglia per
la realizzazione delle richieste della petizione e per
la tutela delle condizioni di lavoro, della salute e della
dignità dei lavoratori del Porto Franco Internazionale di Trieste.
All’Autorità Portuale chiediamo invece chiarezza: nel Porto
Franco Internazionale di Trieste la normativa fondamentale è l’Allegato 8° o
altre leggi dello Stato italiano? La risposta determinerà le nostre decisioni e
iniziative. Trieste, 7/9/2019
Ma neanche per questa assemblea ci saranno problemi!!!!! Perché altrimenti potrebbero esserci .... problemi!!!!!! Questa è una delle decisioni prese in assemblea, se nelle buste paga le ore di assemblea non saranno retribuite ciò determinerà problemi. E non per CLPT.
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Eliminasolito stile clpt... o fè quel che disemo noi, oppur gaverè problemi... questa xe una minaccia chiara e semplice
RispondiEliminacomplimenti
Questo se far sindacato!!!! O secondo ti far sindacato se andar dei paroni domandarghe se per favor ..... e se i te manda cagar te sbassi le orecie e te sta bon. Questo se ciama altro, no sindacato. Far sciopero se minaccia? Esisti anche l'"istituto" dello stato de agitazione, che se esattamente la minaccia che se no te vien parlar con mi e no se risolvi un problema, no vien accolte alcune richieste dei lavoratori, allora i lavoratori farà scipopero o altro per farghe danno all'azienda. Secondo la tua interpretazion questo saria una specie de "minaccia istituzionalizzada"? Allora disi tranquillo che va proibidi i sindacati, abolido el diritto de sciopero ecc.. Un attimin de coerenza e meno ipocrisia, please!
Eliminaper mi i Sindacati xe ancora deboli, altrochè proibirli, ma bisogna esporse in maniera corretta e chiara...
RispondiEliminael clpt xe tornado al punto de partenza del 2014 come ruolo, perchè adesso no ga titolo autorizzativo de esser Sindacato, quindi qualsiasi azion che el vol promuover non ga tutele della Legge nè come CLPT né chi che aderissi...
i casini bisogna farli forti e ben... adesso ste tornando a farli solo forte
tutti parlano di autorizzazione per essere sindacato ma nessuno mai fino ad ora è mai stao capace di citare la fonte...
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