domenica 8 settembre 2019

PUBBLICATO IN RETE IL COMUNICATO CLPT SULL'ASSEMBLEA "RETRIBUITA"

La prima domanda di oggi è per noi di FaqTrieste. Dobbiamo pubblicare sul blog il comunicato senza farci domande ? Non è questo il nostro compito, ma quello di porre le domande giuste per capire e aiutare i nostri lettori a comprendere i fatti.


Il comunicato avrebbe dovuto riportare i contenuti e le eventuali decisioni della assemblea sulla trattativa relativa alla detassazione rivendicata dai portuali con la raccolta firme e la "nuova" situazione venutasi a creare dopo la rottura tra USB e CLPT.
Ma il comunicato risponde a queste domande ?




Che fine ha fatto il secondo incontro programmato al Ministero delle Finanze per il 13 settembre dopo la crisi di Governo ?
Ci sono state risposte ufficiali da parte della Regione FVG sulle proposte avanzate dai portuali triestini sui modi di rendere concreta la detassazione ?
Cosa ha deciso l'assemblea per dare continuità alla raccolta di firme ?
E poi. Come si è risolta dal punto di vista formale e burocratico la rottura con USB ?

Il comunicato del CLPT questa volta non è concreto e non risponde alle domande giuste. Fin dal titolo cita un tentativo di "boicotaggio" dell'assemblea da parte dei sindacati confederali e dedica metà del testo alla questione dell'assemblea "retribuita". Neanche una riga al rapporto con USB. 

La seconda parte del comunicato è dedicata ad una "severa critica" all'operato della AdSP e di alcune aziende operanti in porto partendo proprio dalla questione dell'assemblea "retribuita" per allargare il discorso alle condizioni di lavoro nel porto e al rispetto delle leggi. 

Una severa critica che contraddice completamente le affermazioni dello stesso CLPT dopo l'incontro del 10 luglio che aveva visto una convergenza di vedute sull'organizzazione del lavoro portuale tra AdSP e CLPT, dopo la assemblea del 5 luglio che ha trovato visibilità su riviste nazionali dello shipping.

Per quella assemblea non c'erano stati problemi perchè dal punto di vista formale era controfirmata dalle USB, ma di questo scriveremo in un prossimo post. Per quanto riguarda il comunicato che pubblichiamo qui sotto abbiamo spiegato le nostre perplessità con il consueto rispetto per i fatti e dando argomenti in più ai nostri lettori per farsi un'opinione. Ora verificate voi ...buona lettura
FAQTRIESTE

COMUNICATO CLPT

RIUSCITISSIMA L’ASSEMBLEA DEI PORTUALI TRIESTINI NONOSTANTE IL TENTATIVO DI BOICOTTAGGIO

Ieri, 6 settembre, si è tenuta la prevista assemblea dei lavoratori del Porto Franco Internazionale di Trieste in cui discutere dell’incontro al MEF di Roma, il 26/7/2019, sulle rivendicazioni della petizione sottoscritta da quasi 600 lavoratori portuali e di come
proseguire la battaglia per la messa in pratica di tali rivendicazioni.
Purtroppo abbiamo dovuto constatare che qualcuno ha voluto per l’ennesima volta ostacolare il diritto dei lavoratori a riunirsi, discutere e decidere. Ci riferiamo a CGIL, CISL, UIL e UGL, che hanno contestato, spedendo un comunicato all’AdSPMAO, il diritto dei lavoratori a riunirsi in assemblea retribuita perché indetta dal CLPT. Allo scopo di impedire la partecipazione dei lavoratori qualcuno è arrivato addirittura a prospettare possibili
provvedimenti disciplinari nei confronti dei lavoratori che avessero preso parte all’assemblea durante l’orario di lavoro! E purtroppo l’ALPT, TMT, ma soprattutto l’AdSPMAO, hanno voluto assecondare tale atteggiamento ostruzionistico, comunicando che avrebbero considerato la partecipazione all’assemblea come permesso non retribuito o ferie.
Nonostante ciò all’assemblea hanno partecipato quasi 150 lavoratori del porto, che hanno dimostrato che non hanno intenzione di farsi intimidire da nessuno e che vogliono poter
decidere da soli su temi importanti per tutti loro e per la città tutta. A loro va un grandissimo grazie per la determinazione e la fiducia dimostrata con la presenza all’assemblea e le tantissime iscrizioni.
Dobbiamo invece esprimere tutta la nostra delusione per l’atteggiamento delle due aziende summenzionate, ma in particolare dell’Autorità Portuale, che ha assecondato le
pretese dei sindacati “confederati” richiamandosi al rispetto di leggi e regolamenti per contestare la rappresentatività del CLPT ed il diritto dei lavoratori a partecipare all’assemblea. Come ci pare inaccettabile che da un lato si sieda ai tavoli – anche ministeriali - assieme al CLPT e poi si metta in dubbio la sua rappresentatività!
Se l’AdSPMAO (ma anche ALPT, TMT ed i sindacati “confederati”) mettesse lo stesso impegno nel far rispettare leggi, regolamenti, ordinanze, contratti per quanto riguarda condizioni di lavoro e salariali, la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, le
concessioni e le autorizzazioni, ma soprattutto  nel rispettare il testo base per quel che riguarda il Porto Franco Internazionale di Trieste, l’Allegato 8° del Trattato di Pace, molte questioni aperte sarebbero state risolte da tempo. E il CLPT forse non avrebbe nemmeno ragione di esistere.
Invece evidentemente del CLPT c’è bisogno. Lo hanno testimoniato i lavoratori con la massiccia presenza all’assemblea e le tantissime iscrizioni. Il CLPT continuerà con ancora maggiore impegno nella battaglia per la realizzazione delle richieste della petizione e per
la tutela delle condizioni di lavoro, della salute e della dignità dei lavoratori del Porto Franco Internazionale di Trieste.
All’Autorità Portuale chiediamo invece chiarezza: nel Porto Franco Internazionale di Trieste la normativa fondamentale è l’Allegato 8° o altre leggi dello Stato italiano? La risposta determinerà le nostre decisioni e iniziative.   Trieste, 7/9/2019

6 commenti:

  1. Ma neanche per questa assemblea ci saranno problemi!!!!! Perché altrimenti potrebbero esserci .... problemi!!!!!! Questa è una delle decisioni prese in assemblea, se nelle buste paga le ore di assemblea non saranno retribuite ciò determinerà problemi. E non per CLPT.

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  2. solito stile clpt... o fè quel che disemo noi, oppur gaverè problemi... questa xe una minaccia chiara e semplice

    complimenti

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    1. Questo se far sindacato!!!! O secondo ti far sindacato se andar dei paroni domandarghe se per favor ..... e se i te manda cagar te sbassi le orecie e te sta bon. Questo se ciama altro, no sindacato. Far sciopero se minaccia? Esisti anche l'"istituto" dello stato de agitazione, che se esattamente la minaccia che se no te vien parlar con mi e no se risolvi un problema, no vien accolte alcune richieste dei lavoratori, allora i lavoratori farà scipopero o altro per farghe danno all'azienda. Secondo la tua interpretazion questo saria una specie de "minaccia istituzionalizzada"? Allora disi tranquillo che va proibidi i sindacati, abolido el diritto de sciopero ecc.. Un attimin de coerenza e meno ipocrisia, please!

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  3. per mi i Sindacati xe ancora deboli, altrochè proibirli, ma bisogna esporse in maniera corretta e chiara...

    el clpt xe tornado al punto de partenza del 2014 come ruolo, perchè adesso no ga titolo autorizzativo de esser Sindacato, quindi qualsiasi azion che el vol promuover non ga tutele della Legge nè come CLPT né chi che aderissi...

    i casini bisogna farli forti e ben... adesso ste tornando a farli solo forte

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  4. tutti parlano di autorizzazione per essere sindacato ma nessuno mai fino ad ora è mai stao capace di citare la fonte...

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