LA TRAPPOLA DELL'ASSEMBLEA "RETRIBUITA"

Proviamo a capirne qualcosa di più della questione dell'assemblea "retribuita" pietra dello scandalo in porto parlandone con un vecchio frequentatore di ambienti sindacali che gentilmente ha risposto ad alcune nostre domande.

Assemblea "retribuita" di cosa stiamo parlando ?
Si tratta della possibilità per i lavoratori di riunirsi in assemblea essendo pagati dall'azienda in cui lavorano.

Quindi è prevista per legge ?
Ho letto i comunicati che mi hai mostrato e mi sembra strano che in nessuno di questi si dica che legge è la legge 300.


In che senso ?
La legge 300 non è altro che lo Statuto dei Lavoratori. Alla conclusione delle lotte operaie del 1968/69 questa legge mise nero su bianco i diritti che i lavoratori si erano conquistati con gli scioperi del biennio precedente. tra questi diritti c'era pure il diritto di riunirsi in assemblea nei luoghi di lavoro. 

Ma fino a questa legge come funzionavano le cose ?
Gli operai si riunivano e poi trattavano tra i vari punti anche il pagamento dell'assemblea e anche un riconoscimento in lire per gli scioperi che avevano dovuto affrontare.

Ma, mi ripeto, di cosa stiamo parlando ? I lavoratori non possono stare sempre in assemblea pagati!
E per questo che non capisco il tanto rumore fatto. La legge prevede solo dieci ore di assemblea retribuite in un anno. Quindi dietro questa polemica c'è qualcosa altro e io mi sono fatto un'idea.

Da dove partiamo per capirci qualcosa ? Il CLPT poteva indire l'assemblea ?
Non mi sembra la domanda giusta da cui partire. I lavoratori quando hanno un problema si fermano e fanno una assemblea per affrontarlo. Questa è la pratica. Se si ritrovano in tre vanno alla machinetta del caffè, se sono 150 discutono tra loro. Poi arriva uno che formalmente ha un "timbro" sindacale in tasca e chiede alle aziende di pagare le due o tre ore necessarie.

Questo facevano le USB e per questo il CLPT si era federato. Scioperi e assemblee riconosciuti formalmente e tutti in regola. Ma poi la rottura e quindi le difficoltà ?
Mi ha molto meravigliato l'atteggiamento delle USB che hanno una lunga esperienza di discriminazione "sindacale" e che hanno penato anni di una esclusione dai tavoli di trattativa. Avrebbero potuto dire " Non siamo d'accordo con la linea del CLPT ma continuiamo a garantire la copertura formale in quanto abbiamo sofferto per anni la "discriminazione sindacale" "

Quindi hanno fatto bene CGIL - CISL - UIL a sottolineare la mancanza di rappresentatività del CLPT ?

Qui mi sono fatto una idea maliziosa. Te la illustro brevemente. Dal punto di vista pratico il CLPT è sicuramente rappresentativo della maggioranza dei lavoratori portuali. Sulla sua proposta di ottenere una detassazione del lavoro portuale utilizzando l'Allegato VIII ha raccolto 580 firme. Sulla detassazione da varie parti si sa che c'era e c'è una possibile convergenza di interessi tra lavoratori e operatori portuali, ne avete scritto anche voi di Faqtrieste, e poi c'è la collaborazione e il confronto costruttivo tra CLPT e AdSP sulla organizzazione del lavoro. La non privatizzazione di Adriafer che sembrava inevitabile. La costituzione della Agenzia del Lavoro Portuale. Il rispetto delle regole per le cooperative e gli art. 16. E via di questo passo.

Questo è il contesto e lo abbiamo documentato, ma allora chi ci ha guadagnato dalla polemica ?
I confederali hanno solo, senza fare alcuna fatica, richiamato un aspetto formale sulla assemblea retribuita. Le aziende avrebbero anche potuto ignorare il richiamo e pagare le due ore. Chi non poteva fare dichiarazioni contrarie alla legge era sicuramente l'AdSP. Lasciatemi scherzare: queste questioni formali sono ben chiare al Segretario Generale neo laureato in Giurisprudenza. In questo modo, con due righe in un comunicato e un richiamo sindacale burocratico i confederali hanno messo zizzania tra imprese e lavoratori, tra AdSP e Coordinamento. E il CLPT , con tutto il mio rispetto, è caduto in trappola.

Grazie di aver risposto alle nostre domande.


Finisco così. Pubblica questo ritaglio della Repubblica di ieri dove il segretario della CGIL chiede meno tasse sul lavoro e magari non sa che a Trieste c'è qualcuno che su questo tema aveva già avuto un incontro positivo al Ministero delle Finanze. Grazie a voi. La prossima volta facciamo una video intervista.