giovedì 2 agosto 2018

STATISTICHE PORTO TRIESTE PRIMO SEMESTRE 2018 OLTRE AI NUMERI


DIETRO I DATI SUI TRAFFICI DEL PORTO DI TRIESTE CI SONO SCELTE, DECISIONI, SINERGIE E PERSONE

L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Orientale ha reso noti con un comunicato stampa, ripreso dai siti specializzati, i risultati conseguiti nel primo trimestre 2018 dal Porto di Trieste. Tutti gli indicatori sono in aumento e il porto di Trieste oltre agli sbarchi e imbarchi si distingue per i risultati nel settore ferroviario. Per chi vuole leggere i numeri pubblichiamo il comunicato con i dati dell’aumento complessivo, dell’aumento dei container e dei ro-ro e via di seguito, alla fine di questo articolo.


Noi vogliamo guardare dietro ai numeri e elencare il lavoro di regia, le scelte e l’organizzazione dei passaggi che hanno portato a questi risultati. 

UNA DELLE DOMANDE PIU’ COMUNI CHE ABBIAMO RACCOLTO RIGUARDA I FINANZIAMENTI STANZIATI  ( i 50 milioni per il nodo di campo marzio ) E UN INIZIO DEI LAVORI PER IL MIGLIORAMENTO DEI COLLEGAMENTI FERROVIARI.

Questa domanda contiene un vizio e un errore. In questa domanda si immagina che prima ci sia un investimento consistente a cui poi seguiranno i risultati. Proviamo a fornire una risposta che sia convincente e che sia verificabile, per essere seri non possiamo farlo che partendo dai fatti.



E’ motivo di orgoglio per il presidente D’Agostino il nuovo record del settore ferroviario con i suoi 4.816 treni movimentati nello scalo nel primo semestre 2018, un risultato che porta a una previsione di 10.000 treni movimentati a chiusura dell’anno.

Nella riforma della portualità portata a compimento in quasi tutti gli aspetti previsti con diversi provvedimenti di legge uno dei passaggi varie volte sottolineati riguarda i porti come sistema logistico integrato nel territorio. Questo significa che il giudizio su un porto non si limita all’attività di sbarco e imbarco delle merci in banchina ma nella capacità di gestire in modo puntuale, con costi adeguati e con professionalità tutti i passaggi necessari. 

E’ BANALE affermare, ma va ricordato, che senza merci in arrivo e partenza il porto può chiudere, ed è altrettanto giusto ricordare che le merci arrivano quando l’offerta complessiva di un porto viene fatta conoscere con promozioni adeguate e si dimostra adeguata a gestire gli impegni nel miglior modo possibile. Ora siamo in grado, dopo questa premessa, di raccontare i passaggi che hanno portato ai risultati complessivi e in particolare nel settore ferroviario che prendiamo ad esempio.

Nessuno dei protagonisti è stato seduto ad aspettare che venissero spesi gli investimenti previsti dal Governo ( quelli per lo snodo di Campo Marzio ) ma tutti i soggeti, a partire dall’AdSP hanno operato per creare le condizioni che ad oggi dimostrano che gli investimenti previsti sono necessari per un ulteriore salto e sviluppo.
Il NO alla privatizzazione di Adriafer ( società di servizi ferroviari dell’Autorità Portuale ) sembrava un salto nel vuoto e si è rivelata una scelta strategica fondamentale. I dipendenti Adriafer sono passati dai 25 del 2015 agli attuali 95. Adriafer è diventata un gestore ferroviario a tutto tondo, lasciamo da parte le definizioni burocratiche. La stessa Autorità di Sistema Portuale si è dotata di una Direzione Infrastrutture Ferroviarie con compiti di assicurare l’ efficienza e la sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria e del lavoro svolto su di essa. Adriafer  ha gestito negli ultimi due anni più di trentamila ore dedicate alla formazione e alla sicurezza.
Oggi sono i lavoratori a gestire direttamente gli scambi e la manovra, operazioni che con la crescita delle movimentazioni dovranno avere un adeguamento tecnologico principalmente legato alla sicurezza. 



Da parte sua l’AdSP, dopo l’importante rinnovo di buona parte dei 10 km di binari del Porto Franco Nuovo avvenuto nel 2016 e 2017, ha revisionato o sostituito, dove necessario, 15 dei cinquanta scambi ferroviari che stanno in porto. Per farvi un’idea ogni scambio vale ( o rappresenta una spesa ) di circa 25.000 euro.
Ma l’elenco di questi ultimi tre anni non si chiude qui. Come abbiamo documentato e cercato di rendere più chiaro possibile tra i risultati conseguiti c’è stata l’abolizione della doppia manovra che abbiamo ampiamente spiegato su questo blog. C’è stata poi l’apertura del varco 4 che ha migliorato ulteriormente le manovre all’interno dello scalo. Legate all’apertura del varco 4° ci sono state ulteriori migliorie poco conosciute ai non addetti ai lavori. PARTIAMO DAL FATTO CHE I TRENI VANNO COSTRUITI: vanno messi assieme vagoni e carichi sul treno già predisposti per essere smistati e uniti ad altri treni nel loro percorso fino a destinazione. E’ CHIARO? Banalmente non si possono caricare treni alla rinfusa ma devono avere una loro logica di composizione in modo che il container o il rimorchio non debbano essere spostati. BANALE BANALE . Se un vagone porta due camion saranno tutti e due per l stessa destinazione e non uno diretto a Parigi e uno a Praga. Quanto sono lunghi i treni. I treni standard che viaggiano per l’Europa sono di 550 metri. Quando vengono caricati o direttamente dalla nave o dai piazzali per comodità sono lunghi anche la metà ( vengono costruiti dei mezzi treni ) Ma alla fine delle operazioni di carico c’è un momento in cui tutti i vagoni vengono agganciati assieme e per essere istradato alla partenza il treno si deve muovere per il porto in tutta la sua lunghezza. A questo punto servono binari lunghi per le manovre e questa operazione non deve interferire con altri treni che si stanno costruendo e si iniziano a costruire.
Un treno di 550 metri è composto da 16 vagoni, che portano 32 camion. Pensate che ogni giorno i treni del porto di Trieste portano via dalle strade circa 1000 camion e che nel primo semestre 2018 (dati alla mano ) ogni giorno sono stati movimentati 26 treni. Risulta chiaro che servono binari per lavorare i treni lunghi e binari di momentaneo parcheggio per spezzoni già formati. Per evitare ritardi e interferenze tra le varie operazioni ci sono stati degli interventi concordati tra AdSP, Terminalisti e Rete Ferroviaria Italiana che hanno raddoppiato il binario che serve il Molo VII ed eliminato alcuni ritardi sul varco 4° e riattivato un fascio di binari di parcheggio e di servizio.
Si potrebbero aggiungere considerazioni ulteriori legate ai numeri delle statistiche. Ad esempio l’aumento di treni del 17,98% andrebbe ulteriormente diviso per categoria di trasporto e si andrebbe a scoprire che l’aumento del traffico container su ferrovia è molto più alto di quel 17,98%  che rappresenta l’incremento medio del traffico ferroviario. Si potrebbe… ma oggi abbiamo voluto raccontarvi una parte di quell’importante lavoro e investimento che sta dietro le cifre del comunicato.


COMUNICATO STAMPA

DATI DI TRAFFICO AL PORTO DI TRIESTE: UN ULTERIORE SLANCIO NEL PRIMO SEMESTRE 2018

Treni +17,98%
Movimentazione complessiva +4,87%
Container +15.30%
RO-RO +3,97%

Trieste, 27 luglio 2018 – Un ulteriore slancio per i dati di traffico al porto di Trieste nel primo semestre 2018.

“Motivo di orgoglio” per il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino è il nuovo record del settore ferroviario: 4.816 sono stati i treni movimentati nello scalo con un aumento del 17,98% rispetto allo stesso periodo del 2017, “risultato che conferma la vocazione ferroviaria internazionale del nostro porto, nonché il primato a livello italiano, e una previsione di circa 10 mila treni a chiusura annuale ”.
Ottimo anche l’andamento complessivo. Il primo semestre di quest’anno segna un +4,87%, rispetto allo stesso periodo del 2017, con 31.168.780 tonnellate di merce movimentata.
Traina il risultato il settore container che mette a segno 345.056 TEU, e un incremento a doppia cifra del +15,30%. Sommando inoltre la movimentazione dei container con i semirimorchi e le casse mobili (espressi in TEU equivalenti) nel corso dei primi 6 mesi, si tocca quota 704.655 TEU (+9,03%).
I dati positivi del RO-RO, (155.623 unità transitate), pari a un incremento del +3,97%, rimarcano il buon andamento del comparto.
Incoraggiante il risultato delle merci varie con 8.872.820 tonnellate, e una crescita del +8,74%. Aumento del +3,47% per le rinfuse liquide (21.503.899 tonnellate), mentre le rinfuse solide  si attestano sul +1,84% (792.061 tonnellate).

Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale
Porto di Trieste


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