mercoledì 1 agosto 2018

SCHEMA DECRETO DIGNITA' E LAVORO PORTUALE


Abbiamo cercato di illustrare al meglio dove e come si incrocia il Decreto Dignità con il lavoro portuale. Abbiamo immaginato tre giornate di lavoro in porto con tre diverse esigenze di lavoratori. Nel primo caso ( quello a sinistra ) per il lavoro richiesto sono sufficienti i dipendenti dei terminalisti. Nel secondo caso aumenta il carico di lavoro e quindi il numero di portuali necessari. Quindi vengono avviati al lavoro i dipendenti dell'Agenzia del Lavoro Portuale - quelli dell'articolo 17.

Nel terzo caso visto il picco di lavoro non sono sufficienti i dipendenti diretti del terminalista e i lavoratori dell'art. 17 ; quindi ad integrare i lavoratori necessari sono i dipendenti della cooperativa Intempo.




Abbiamo lasciato a parte nello schema con un punto di domanda i dipendenti delle cooperative e società autorizzate in base all'art. 16 che sono tutt'ora oggetto di definizione e trattativa scalo per scalo.

Ma torniamo al decreto dignità. Come si vede nel nostro esempio il numero di lavoratori da avviare al lavoro viene determinato giorno per giorno e per questo motivo la parte del decreto che prescrive di dover lasciar passare dieci giorni tra una chiamata e la successiva andrebbe a bloccare la possibilità di impiegare al bisogno i soci della cooperativa Intempo.

E' una prescrizione che dovrebbe essere stata tolta per il settore agroalimentare e per quello del turismo e che i portuali vorrebbero eliminare anche per quanto li riguarda. Vedremo come andrà a finire in sede di votazione. A seguito delle dichiarazioni rilasciate da varie parti politiche non dovrebbero esserci problemi.

Serve una costante attenzione sui provvedimenti del Governo ed in particolare sui decreti visto che possono determinare sconquassi in interi settori e nelle attuali condizioni è particolarmente pericoloso che qualcuno suggerisca l'emendamento sbagliato.

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