Facciamo un riassunto delle posizioni utilizzando la cronaca del quotidiano IL PICCOLO, un articolo di The Meditelegraph e una nota di precisazione dell'ex presidente della Regione FVG Serracchiani.
PICCHI DI LAVORO GIORNALIERI
STRETTA ROMANA DRIBBLATA PER I PORTUALI A “CHIAMATA”
La palla, fa sapere la
giunta regionale, è passata da Mario Sommariva, segretario generale del Porto,
ad Alessia Rosolen, assessore al Lavoro.
E poi dal governatore Massimiliano
Fedriga al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giancarlo
Giorgetti.
L'obiettivo è la deroga estesa alle Autorità portuali rispetto alla
stretta sul lavoro intermittente prevista dal decreto dignità.
«Un'importante
dimostrazione di quanto il dialogo della Regione con il territorio e con il
governo possa portare al superamento di specifiche criticità», sottolinea
Fedriga in una nota della Regione in cui si parla di emendamento approvato in
commissione Lavoro della Camera che inserirebbe tra gli esclusi
dall'applicazione del provvedimento pure i lavoratori giornalieri forniti da
un'agenzia di somministrazione, fondamentali per le attività di sbarco e
imbarco delle merci durante i "picchi di traffico".
In serata fonti
regionali correggono però il tiro: l'emendamento, si spiega, è in via di
approvazione. «La giunta tenta di accreditarsi un risultato ma la realtà è che
a occuparsi del caso è stato il Pd - commenta Debora Serracchiani, capogruppo
dem in commissione Lavoro -.
L'emendamento che si occupa della questione è a
firma nostra e di lavoro portuale ci occuperemo domani (oggi per chi legge,
ndr)».
Il tema, prima che dalla politica, è stato sollevato da Sommariva,
preoccupato di un blocco praticamente certo con la formulazione del decreto che
prevede lo "stop and go" tra un contratto e l'altro di 10 giorni, con
conseguente impossibilità per Intempo, la società che svolge funzione di
supporto delle attività di fornitura di lavoro portuale temporaneo, di utilizzo
del proprio personale, formato in larga parte da lavoratori giornalieri. Preso
atto che si trattava di assimilare la portualità ai comparti del turismo e
dell'agricoltura, è dunque partito il pressing su Roma. «La salvaguardia del
lavoro portuale con riferimento proprio a una istanza Fvg - commenta Rosolen -
conferma l'attenzione al territorio del nuovo governo».
«Un intervento
necessario, altrimenti non avrebbe più lavorato nessuno», aggiunge Sommariva.
Soddisfatto a metà, invece, Michele Piga, segretario della Cgil Trieste: «Il
passaggio è positivo ma rimane transitorio nell'attesa di definire l'agenzia
del lavoro portuale prevista dalla riforma dei porti».
Marco Ballico IL PICCOLO 26 luglio 2018
Serracchiani: «Fedriga non
c’entra nulla con gli
emendamenti al lavoro portuale»
Gli emendamenti al dl
Dignità che garantiscono ai porti di poter assumere temporaneamente lavoratori
per far fronte a picchi di lavoro sono stati presentati dai componenti del Pd
alla Commissione Lavoro della Camera
TRIESTE - Gli emendamenti al
dl Dignità che garantiscono ai porti di poter assumere temporaneamente
lavoratori per far fronte a picchi di lavoro sono stati presentati dai
componenti del Pd alla Commissione Lavoro della Camera.
Lo ha reso noto la
capogruppo in commissione, Debora Serracchìani, dopo che è stata diffusa la
notizia che un intervento del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia
Massimiliano Fedriga avrebbe portato all’approvazione di un emendamento ad hoc
per salvare il lavoro temporaneo in porto.
In particolare l’emendamento
all’art. 2.7 che permette che 'ai contratti sottoscritti in materia di
fornitura di lavoro portuale, disciplinata dalla legge 28 gennaio n. 84»
possano continuare «ad applicarsi le disposizioni vigenti anteriormente alla
data di entrata in vigore del presente decreto', è stato sottoscritto dagli
onorevoli Pagani, Paita, Serracchiani, Cantone, Gribaudo, Lacarra Lepri, Mura,
Viscomi, Zan. Analogo emendamento modifica l’art. 2.8 dello stesso decreto.
Gli emendamenti sono stati
depositati entro la scadenza fissata per la presentazione degli emendamenti, il
cui termine era il 19 luglio, e si trovano nel fascicolo degli emendamenti
segnalati. Non risultano depositati emendamenti del Governo riguardanti il
lavoro portuale al testo in discussione e, nella giornata odierna, non è stato
approvato, in materia di lavoro portuale, alcun emendamento in commissione.
Per questi due emendamenti è
stato formulato dal Governo, rappresentato dal sottosegretario al Mef Massimo
Garavaglia e dal Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Claudio
Cominardi, l’invito al ritiro con ripresentazione in aula.
«In aula ogni gruppo e
ognuno dei deputati deciderà liberamente – ha indicato Serracchiani – se i
porti italiani potranno lavorare di più e meglio e competere con l’Europa o se
la nostra logistica e l’occupazione subiranno un colpo d’arresto. Si tratta di
un passaggio che spero troverà larga condivisione e che lasci aperto un canale
di miglioramento ulteriore come richiesto anche dai sindacati. La specificità
del lavoro nei porti non può essere appiattita in norme dalle maglie molto
larghe».
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