Intervento
sulla riforma
La
riforma della riforma portuale è passata. E i politici sembrano
fuori dai comitati di gestione.
NON E' MAI TROPPO TARDI - TV ANNI '60 |
Eppure
il testo dovrà ancora subire alcuni passaggi. E pur essendo forse
ormai un po’ tardi sul piano politico, non è mai tardi per
riflettere ancora sul significato e agli obiettivi della
partecipazione dei territori ai comitati di gestione.
Le
AdSP certamente hanno alcuni tratti e funzioni tipici delle “autorità
indipendenti”, per le quali è necessaria la prevalenza delle
competenze tecniche e di un elevato grado di indipendenza dalla
politica.
Ma
dall’altro lato è vero che il legame coi territori (importante per
i temi relativi allo sviluppo economico e degli assetti urbanistici e
di collegamento con le reti terrestri) obbliga a considerare
necessario una forte connessione con i centri delle decisioni del
territorio.
Perché
trincerarsi dietro ad astrazioni idealistiche? Livorno o non Livorno,
Trieste o non Trieste, l’idea di una partecipazione diretta dei
vertici o comunque dei rappresentanti politici delle autorità locali
non è priori assurda; anzi, è ragionevole, perché legittima una
necessità reale di “legame” fra porto e territorio.
Dovremmo
peraltro ricordare che gli aspetti di “autonomia” e “tecnicità”
delle AdSP sono già garantiti dal fatto che i vertici e la
struttura delle AdSP sono già di per sé eminentemente tecniche.
Lasciando
la legittima libertà di “partecipazione” anche al politico,
basterebbe semplicemente affermare con chiarezza (e su questo una
maggior precisione forse potrebbe essere utile, anche se a ben vedere
sembra già chiaro) che il ruolo che i rappresentanti del territorio
possono legittimamente svolgere nell’ambito del comitato di
gestione è intervenire in materie e documenti – del resto definiti
da coerente ordini del giorno - che hanno conseguenze sull’assetto
e l’economia del territorio, non su aspetti che ineriscono, ad
esempio, la gestione interna dell’AdSP o funzioni tipicamente
“regolatorie” del mercato portuale.
Richiamare
invece, come fatto, i principi della norma sulla nomina dei
presidenti, sembra peraltro veramente inutile anche per quel che
concerne l’obiettivo dell’”allontanamento della politica”: si
crede veramente che nomine di questo tipo (peraltro gratuite!)
garantirebbero indipendenza e “tecnicità” indicati dagli enti
locali?
Peraltro,
in questo modo si rischia di ricadere in un ulteriore dubbio di
fondo, vale a dire: “chi giudicherà alla fine cos’è una
adeguata competenza tecnica ” (i TAR? Su ricorso dei presidenti
insoddisfatti? O di altri soggetti potenzialmente danneggiati?).
Senza
contare che l’applicazione della norma “cooptata” da quella
disegnata per presidenti, sic e simpliciter decapiterebbe – per
motivi di ineleggibilità legata a recente attività di
amministratori politici - alcuni attuali presidenti di AdSP.
Se
non si volesse praticare la soluzione più ragionevole, di lasciare
la politica nei comitati, una soluzione alternativa, più
tecnicistica, ma molto meno ambigua, rispetto a quella delle “nomine
libere” al di fuori della politica”, potrebbe essere quella di
ammettere nel comitato di gestione rappresentanti tecnici selezionati
esclusivamente all’interno della pianta organica della macchina
amministrativa (es. direttori regionali delle aree trasporti o
urbanistica; dirigenti comunali della aree urbanistica o economia,
ecc.).
Si
potrebbe immaginare addirittura che a seconda delle riunioni del
comitato di gestione, possano essere delegati anche figure diverse,
purché provenienti dalla macchina amministrativa.
Sarebbe
un modo per tenere fuori “il politico”, permettendo però, in
modo legittimo, che attraverso il canale interno
politico-amministrativo dell’ente locale, passino legittimamente le
indicazioni del potere politico ma attraverso il sistema tecnico
dell’ente locale.
Siamo
ancora in tempo per evitare, “in zona Cesarini”, che la politica,
per fare politica, usi la scusa di lasciare fuori la politica dai
porti, per farla entrare ancora di più facendo finta che non vi
entri. L’unico risultato che si è raggiunto è tener lontana la
politica: non dai porti ma dalla gente.
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