mercoledì 27 settembre 2017

MULTE ALLA SIDERURGIA IL CASO FERRIERE NORD IL PICCOLO INDIFFERENTE

Di seguito vi proponiamo l'articolo che il Messaggero di Udine ha dedicato alla questione delle multe alle Ferriere Nord e altre aziende siderurgiche.

Notizia che avevamo pubblicato nei giorni scorsi riportando la lettera aperta che Pittini aveva pubblicato su una pagina a pagamento del Sole 24 ore.

Dalla lettera aperta indirizzata al Presidente della Repubblica risaltava il ricatto occupazionale che è il cavallo di battaglia degli imprenditori siderurgici quando sono sottoposti a pressioni o critiche. Che si tratti di multe relativa alla concorrenza, che di rilievi sull'impatto ambientale solitamente gli imprenditori siderurgici rispondono con l'elenco degli occupati diretti, dell'indotto e delle famiglie che resterebbero senza un reddito. L'articolo del Messaggero di Udine è preciso e distingue una multa di 17 anni fa dalla attuale che dovrebbe riguardare Pittini per l'importo di 43 milioni. Da qui la reazione e la pagina a pagamento sul Sole 24 Ore.

UDINE. Bruxelles restituirà 3 milioni e mezzo di euro al gruppo Pittini, vale a dire l’importo di una sanzione che fu pagata 17 anni fa. 
La Corte di giustizia dell’Unione europea ha infatti annullato le sentenze del Tribunale e le decisioni della Commissione Ue sulle multe per il cartello dei tondi di cemento armato in Italia, in cui erano coinvolte Feralpi, Ferriera Valsabbia, Alfa Acciai, Ferriere Nord e Riva. Lo ha stabilito, con una sentenza pronunciata ieri, la Corte di giustizia Ue, in quanto Bruxelles «non ha rispettato il diritto di difesa delle imprese».


La Commissione aveva sanzionato nel 2002 il presunto cartello, per fatti avvenuti tra il 1989 e il 2000. Ma nel 2007 il Tribunale aveva annullato la decisione in quanto questa era fondata sul Trattato Ceca ormai scaduto. Nel 2009 la Commissione aveva quindi presentato una nuova decisione aggiornata, con una sanzione complessiva di 83.250.000 euro. Nonostante il ricorso delle aziende, il Tribunale Ue nel 2014 aveva in larga parte confermato la multa di Bruxelles, decisione che le società avevano nuovamente contestato. Ieri finalmente la Corte ha annullato sia le sentenze del Tribunale sia la decisione della Commissione, in quanto questa non ha dato alle imprese la possibilità di un’audizione difensiva con i garanti della concorrenza nazionali.

Tutto bene quello che finisce bene? Visto il tempo passato dai fatti contestati alla parola fine per questa intricata vicenda burocratico-giudiziaria, non c’è proprio da stare allegri. E l’amministratore delegato del gruppo Pittini, Paolo Felice, ne è consapevole. Anche perchè sulle acciaierie di Osoppo, pende, come una pesante spada di Damocle, anche l’altro procedimento, quello molto più recente dell’Antitrust italiano, che prevede una maxi sanzione da 140 milioni di euro. «Ma vi pare possibile che un’azienda debba aspettare tutti questi anni per una sentenza - spiega il manager - . Sono passati 17 anni dalle vicende contestate, 17 anni.
E se avessimo avuto bisogno di quei 3 milioni e mezzo che abbiamo versato nel 2002 e che adesso ci saranno restituiti? Qua stiamo parlando di migliaia di persone che lavorano, migliaia di famiglie che vivono in Friuli grazie alla manifattura. Io credo che oggi la burocrazia sia al centro delle problematiche di tutte le imprese, piccole e grandi». L’Ad Paolo Felice intanto annuncia il ricorso al Tar del Lazio per la multa dell’Antitrust e ritiene che ci siano delle analogie con quella appena fatta “evaporare” dalla Corte di giustizia Ue. «Tra le due vicende ci sono delle somiglianze - osserva -. In entrambi i casi le industrie dell’acciaio sono state accusate di aver fatto “cartello” per i prezzi dei tondini per l’edilizia e di conseguenza aver danneggiato il mercato.

Ma noi siamo perfettamente consapevoli di non aver commesso alcuna infrazione, come ha illustrato il nostro presidente Federico Pittini nella lettera di pochi giorni fa inviata al Capo dello Stato Sergio Mattarella. Per il nostro gruppo le sanzioni sono smisurate e soprattutto fuori luogo, sulla base di un teorema, come ha sottolineato ancora il presidente Pittini, che mette in relazione indistintamente condotte su mercati diversi, che non hanno alcun nesso».
NOTA DI FAQTRIESTE  La siderurgia ha grossi problemi e neanch'io sto troppo bene direbbe Woody Allen. Chi non si accorge di niente e continua a parlare solo bene della siderurgia è sicuramente il quotidiano locale di Trieste che sull'inserto Nordest Economia celebra i risultati delle Ferriere Nord e ne ricostruisce la epopea dimenticando l'esperienza servolana e le attuali multe. 


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