-Il Tirreno - PIOMBINO-
INACCETTABILE RIACCENDERE
L'ALTOFORNO
di WALTER GASPERINI *
Riaccensione dell'altoforno? Vade retro Satana! È davvero
inaccettabile che qualcuno pensi a riportare la città di Piombino e il
comprensorio nelle condizioni di inquinamento che ha dovuto sopportare per
anni, pagando prezzi altissimi in termini di salute.
Certo che ha consentito anche di vedere anni di florida
situazione finanziaria e il cosiddetto pane nelle case, ma oggi abbiamo diritto
a qualcosa di meglio e soprattutto di più pulito per la vita nostra e di tutto
il territorio, per il domani che dobbiamo costruire per i giovani che se sono
la speranza del domani, qualcuno dovrà pur farlo quel domani o si pensa che
tutto venga da solo o con lo spirito santo?
Credo sia giunto il momento di fare un passo più diretto
nel futuro, e possiamo scoprire che il domani che serve, nella corretta lettura
del territorio e delle proprie risorse, può essere avviato togliendo la
siderurgia e finendola una buona volta con le inutili e vane promesse di Rebrab
o di altri.Se guardiamo bene tutte le nostre risorse ci potremo accorgere che
abbiamo le carte in regola per programmare un futuro pulito e che sappia usare
le proprie risorse in chiave di lavoro e sviluppo sostenibile.
Abbiamo bisogno di fare le bonifiche, tutte le bonifiche
dai tanti anni di inquinamento che la siderurgia ha prodotto e lasciato nella
nostra eredità. Dal governo nazionale dovremmo rivendicare il diritto alla
pulizia di un territorio che in termini di futuro deve programmare e usare i
lavoratori, tutti i lavoratori della siderurgia nelle bonifiche, oltre ad
avviare un processo di insediamenti verso il mare, dove non si chiede solo
porti turistici, ma anche servizi reali alle attività portuali turistiche. Il
nostro porto commerciale deve trovare sempre maggiori spazi a servizio delle
produzioni del territorio.
Altro che agroalimentare di Rebrab che vorrebbe lavorare
qui prodotti che provengono da altri Paesi. Non credo ci possa interessare
questo, noi dovremmo avere il compito di smaltire tutti gli scarichi di
lavorazione che possono lasciare solo sporco, o peggio inquinamento?
Siamo seri,
e ognuno pensi alla propria realtà. Le fabbriche si fanno dove si produce la
materia prima, non è utile, buono e nemmeno conveniente, sicuramente per
l'ambiente, che si facciano viaggiare merci per andare a lavorarle dove
conviene all'industriale.
La convenienza deve essere solo quella dei territori, dei
lavoratori e di tutti i suoi abitanti. Non è più possibile che vi siano
lavoratori che vivono, male, con il sostegno della cassa integrazione in attesa
di una inutile siderurgia che non sembra sia fondamentale per il nostro governo
nazionale, altrimenti avrebbe fatto come a Taranto. Allora non dobbiamo pensare
alla luna, possiamo trovare lavoro produttivo e che costruisce un futuro.
Prima di tutto le bonifiche, poi attività retroportuali
di servizio, valorizzazione delle nostre eccellenti produzioni agroalimentari,
valorizzazione del patrimonio architettonico, storico e ambientale, in funzione
di nuovo e moderno turismo con una forte agricoltura che sia garanzia del
mantenimento della bellezza del territorio.Le nostre coste, tutte libere,
debbono portare ulteriore ricchezza partendo proprio dal rispetto dovuto.
Ecco, questa è una riflessione a voce alta che voglio
lanciare alla Val di Cornia, alla politica e alle istituzioni, cercando di
dimostrare che di cose di cui parlare e confrontarci ve ne sono, purché si
sappia costruire una partecipazione vera e uno sforzo unitario per dimostrare
che il domani può esistere solo se lo pensiamo in termini di area vasta, senza
chiudersi in casa e magari dire che abbiamo ragione.
Le vere ragioni potremo dimostrarle soltanto se sapremo
dare un futuro e un lavoro pulito e sostenibile a tutti i nostri giovani.
* Ex sindaco di Suvereto
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