ROMA
– Massima accelerazione, ma altrettanto brusca frenata. Non si può
dire che la Riforma Portuale marci con moto uniforme; tantomeno per
gli attesi “correttivi”. Perché il consiglio dei ministri ha
anticipato a venerdì scorso la seduta prevista per il 15 settembre;
ma è stato stoppato – almeno fino a ieri (il seguito nella
prossima Gazzetta Marittima) – su due tra i più sentiti
provvedimenti: il riassetto degli art. 16,17 e 18 e il “niet” ai
sindaci e in genere ai politici nei comitati di gestione. Tanta era
la voglia di spicciarsi che buona parte dei giornali ha dato per
approvati anche i due temi rinviati.
Se poi saranno stati approvati
ieri non lo sappiamo quando stiamo andando in stampa. Certo che c’è
confusione. Il che lascia supporre che comunque vada sarà poi il
parlamento a togliere le castagne dal fuoco.
Fuori
i politici? Nella sua dizione, a ieri non approvata, il testo diceva:
“E’ previsto che ai membri del comitato di gestione si applichino
le disposizioni vigenti in materia di inconferibilità e
incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni”.
Tradotto: fuori Nogarin dal comitato di Livorno, fuori Serracchiani
da quello di Trieste, eccetera. Facile capire perché
questa parte del testo del decreto sia rimasta in sospeso: Debora
Serracchiani non intendeva mollare; ed ha una parte del Pd che la
sostiene contro Delrio.
Il
tema dei politici nei comitati di gestione non è l’unico ad essere
stato sospeso nel decreto. Tutta la complessa revisione della
normativa sugli articoli 16,17 e 18 (lavoro nei porti) è stata
stoppata, sembra dal “niet” del ministero delle finanze, che non
ha riconosciuto la competenza dei proponenti. Non è una cosa da
poco, perché riguarda i prepensionamenti dei portuali e molti
interventi a sostegno dell’occupazione in banchina; per i quali al
presidente dell’Autorità di sistema venivano conferiti ulteriori
poteri. Pare che questo tema non possa avere altro sbocco che la
discussione parlamentare.
Tra
i punti approvati, una nuova classificazione dei porti con tre sole
categorie (militari, commerciali internazionali e regionali)
semplificando il precedente testo di classificazione che era
risultato alla prova dei fatti farraginoso e complicato. E più
poteri ai presidenti delle AdSP.
la serracchiani è dentro perchè c'è dipiazza?
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