martedì 26 settembre 2017

FLOP DEL REFERENDUM SULLA LINEA FERROVIARIA KOPER - DIVACA

SLOVENIA: REFERENDUM FLOP, RESTA LA LEGGE DEL GOVERNO *


Sarà stato forse anche il perdurare dell’euforia per la vittoria della Slovenia all’Eurobasket o le avverse condizioni meteorologiche, fatto sta che il referendum indetto per abrogare la legge sul raddoppio del binario sulla tratta Capodistria – Divača (FAQ ne ha parlato nei mesi scorsi – ndr), che ha avuto luogo domenica 24 settembre, è stato un vero e proprio flop: partecipazione del 20% degli aventi diritto al voto, 53,6% di voti a favore della legge governativa, solo 46,5% i voti contrari. 


I promotori del referendum avrebbero dovuto raccogliere almeno 340.000 voti per affermarsi ed ottenere l’abrogazione della norma. Complessivamente, invece, i votanti sono stati 351.000, ma più della metà di essi ha sostenuto la norma approvata del governo.

Il risultato è stato commentato molto positivamente dal premier Cerar e dai rappresentanti della coalizione di governo, mentre tra i promotori, a parte la forte delusione, si sta facendo strada l’idea di sottoporre la legge al vaglio della Corte Costituzionale per vizio di costituzionalità ed alla Corte dei Conti per danno erariale.

In effetti, anche tra i sostenitori della legge con la quale il governo intende procedere al raddoppio della tratta ferroviaria Capodistria – Divača non mancano accenni critici sul fatto che il dispendio finanziario previsto nella legge sembri davvero troppo elevato per 34 km di binario, così come lamentano che il governo sia stato volutamente ambiguo e non abbia ancora chiarito quale sia il ruolo nella vicenda e soprattutto il tornaconto dell’Ungheria, che parteciperà all’investimento con 200 milioni di euro.


Silenzio, per ora, da parte di Luka Koper, che, come abbiamo già scritto alcuni mesi fa, non è per niente entusiasta della legge in questione, poiché anche per Luka Koper la norma prevede il ruolo di co- finanziatore del progetto. 

Per lo scalo capodistriano questo tipo di impegno imposto per i prossimi anni significa che dovrà far fronte ad esborsi notevoli e che di conseguenza rischia di dover aumentare il costo di servizi e tariffe per incamerare le risorse necessarie e di perdere quindi in termini di concorrenzialità con gli altri porti del Nord Adriatico.

* dal nostro esperto

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