venerdì 6 gennaio 2017

NUOVO PRESIDENTE AUTORITA' PORTUALE A VENEZIA ?

COLLOQUIO VIA SKYPE 

PER FARE IL 

PRESIDENTE DEL 

PORTO DI VENEZIA


vai all'articolo di LA NUOVA Venezia e Mestre



«Colloquio via Skype per fare il presidente del porto di Venezia»

Pino Musolino, veneziano della Giudecca, 39 anni, ex Ds in municipalità: «Ho semplicemente inviato un curriculum, aspetto solo l’ufficialità»

di Alberto Vitucci

Pino Musolino, 39 anni, scelto dal ministro Delrio come presidente del Porto di Venezia


VENEZIA. Assunto senza “raccomandazioni”. Dopo aver mandato il suo curriculum al ministero delle Infrastrutture e aver parlato con il ministro via Skype da Singapore. Sembra una storia di altri tempi quella di Pino Musolino, 39 anni, veneziano doc (è nato alla Giudecca, «campo Marte 918»), designato dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio come nuovo presidente dell’Autorità portuale di Venezia al posto di Paolo Costa, giunto al termine del mandato.
Musolino se n’era andato all’estero licenziandosi dalla Provincia, in polemica con il suo (ex) partito, il Pd allora Ds. 

Negli ultimi dieci anni ha ottenuto un master all’Università di Swansea, in Gran Bretagna, in materia di Trasporti, è diventato manager del porto di Anversa e adesso della quarta società al mondo per la movimentazione dei container, la Hapag-Lloyd Ag. 

Consulente di diritto marittimo internazionale, con un’esperienza maturata quasi tutta all’estero. Politica, quasi niente. Consigliere di Municipalità a Venezia nel 2005, se n’era andato rifiutando il posto fisso a Ca’ Corner.
Adesso l’uomo che si è fatto da sé ha spiazzato tutti, battendo sul filo di lana concorrenti più ammanicati con la politica e convincendo il ministro dopo un colloquio via Skype.

 «Lo so che nessuno ci crede, ma è andata proprio così», attacca il - non ancora ufficiale - nuovo presidente. Risponde da Singapore, dove lo ha appena raggiunto la moglie finlandese con il piccolo Leone, nato da appena 43 giorni.

Dopo il decreto firmato dal ministro adesso la sua nomina dovrà essere approvata dal sindaco Luigi Brugnaro e dal presidente della Regione Luca Zaia. Quest’ultimo avrebbe già dato un assenso di massima. Il sindaco era stato informato della scelta dal ministro in visita a Venezia. Lui avrebbe preferito una proroga a Costa, ma il curriculum indiscutibile di Musolino e la sua esperienza - ma anche il fatto che non si trattasse di un ministeriale - lo hanno alla fine convinto.

 ( nota di FAQ TRIESTE vedi a fine articolo le dichiarazioni del sindaco Brugnaro )

Una storia da raccontare. Il ricercatore che torna nella sua città e diventa il presidente del Porto.

«È così. Ho mandato il mio curriculum al Ministero. Mi hanno chiamato e con il ministro ho fatto solo un lungo colloquio via Skype».

Soddisfatto?

«Beh sì. Anche se non ho ancora ricevuto il decreto. Per rispetto delle istituzioni vorrei rinviare i commenti a quando la nomina sarà ufficiale».

L’ultimo suo incarico a Venezia è stato il consigliere di Municipalità.

«Sì, qualcuno lo ha ricordato. Ma da allora sono passati dieci anni. Non sono più quella persona. In questo periodo ho avuto il master, ho lavorato come manager e consulente nei porti. Adesso a Singapore nella quarta compagnia più grande del mondo che possiede 181 navi di proprietà».

Veneziano doc.

«Sono nato all’Umberto I nel 1978, quattro giorni dopo il rapimento di Aldo Moro. Ho abitato alla Giudecca finché me ne sono andato all’estero».

Grandi progetti sul tappeto. Off shore, nuovo terminal per le grandi navi. Polemiche che durano da anni. Come pensa di affrontare questi nodi?

«In questi anni pur lavorando all’estero ho seguito da vicino le questioni veneziane. Ho le mie idee, ma credo che la prima cosa da fare sia introdurre un metodo di dialogo e di ascolto delle istituzioni e delle categorie. Le decisioni vengono alla fine. In democrazia non ci sono capi assoluti di niente».

Possibile che la politica non abbia avuto alcun ruolo nella sua nomina?

«Possibile sì. Alcuni amici mi hanno consigliato di inviare il curriculum. L’ho fatto».

Tornerà presto ad abitare a Venezia.

«Ripeto, aspettiamo che la nomina sia definitiva, perché spesso chi entra papa in conclave ne esce cardinale. Adesso dico che sono onorato di essere stato chiamato. E che spero di poter dare il mio contributo tecnico e professionale alla mia città».

Ha avuto contatti con il sindaco e la politica locale?

«No. Sarà la prima cosa che farò una volta che la nomina sarà stata ufficializzata».

Da quando entra in carica il nuovo presidente?


«Un paio di mesi credo. Ci sono da terminare i passaggi istituzionali, il voto di Camera e Senato. Poi dovrò risolvere i miei contratti. Lavoro in un’azienda privata, non godo di aspettativa».


da IL MESSAGGERO MARITTIMO il commento del sindaco di Venezia Brugnaro

Giovedì, 29 Dicembre 2016

MUSOLINO A VENEZIA?

«PROFILO LONTANO»

VENEZIA - «La decisione del nuovo presidente dell'Autorità portuale spetta a Regione e Ministero. Comunicare il nome e condividerlo sono cose diverse». Lo ha detto il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro (nella foto), in occasione dell'incontro di fine anno con la stampa. Rispondendo sul tema della nomina del nuovo presidente del porto di Venezia, 

Brugnaro ha osservato: «Su Facebook ho visto che Pino Musolino ha annunciato lui, prima di ogni comunicazione ufficiale, che sarà scelto, e prendeva in giro il sindaco. Mi sembra un profilo lontano da quello di una persona che dovrà gestire il porto. Pare che abbia sostenuto il colloquio su Skype: evidentemente ci meritiamo anche questo, che non è certo il buongiorno migliore. Dicono che sia collegato a Puppato e Serracchiani: e poi parlano di conflitto di interessi per il sottoscritto... ».

«Con Trieste - ha aggiunto Brugnaro - c'è sempre massima collaborazione e con il sindaco Dipiazza c'è un ottimo rapporto. Io non ho mai agito contro nessuno. E non è interesse della città, fatta di giovani e lavoratori, dire qualcosa sulla nomina del Ministero. Ma, se queste sono le decisioni, bisogna ricordare che non si tratta di una scelta dell'oggi per il domani. Le multinazionali sapevano che il costo per lo scavo dei canali sarebbe stato a loro carico: con questa scusa si fanno risparmiare loro parecchi soldini. I Cinquestelle? Non sono cattivi, solo non capiscono e devono imparare come si governa una città. Sono onesti, ma non basta».

Poi, commentato l'idea di spostare il terminal crocieristico veneziano dalla Marittima a Marghera, il sindaco ha detto: «Ci interessa il piano sulle aree Syndial, su cui il Governo ha investito 120 milioni di euro, quindi terre per container e non ci sembra una buona idea mandarci turisti in bermuda». «Nel patto firmato dall'allora sindaco Costa per il Mose - ha rilevato -, c'era anche la difesa di Porto Marghera, ma la conca di navigazione non è più sufficiente per dare a quelle aree un futuro tra dieci o vent'anni, perché, col Mose chiuso, le grandi navi non passano. Il progetto concreto deve far sì che il porto non sia declassato di qui a vent'anni: in ballo c'è il futuro e non vogliamo più perdere posti di lavoro».

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