martedì 30 agosto 2016

FORTUNATAMENTE MARIO SOMMARIVA HA DECLINATO L’OFFERTA DI GENOVA

Questa volta la proposta arrivata a Mario Sommariva era fondata e seria.


Come potete leggere nell’articolo del THE MEDITELEGRAPH che vi proponiamo qui sotto il nome di Sommariva era il primo della lista per l’incarico di Segretario generale dell’Autorità portuale di Genova o meglio dell’Autorità di Sistema portuale di Genova e Savona (per effetto della riduzione delle autorità a livello nazionale prevista dalla riforma – puzzle dei porti e della logistica).

Fortunatamente per il porto di Trieste l’attuale segretario generale dell’AP di Trieste lo scorso venerdì ha declinato e rifiutato la proposta. E’ una buona notizia per tutti coloro che in città hanno avuto modo di apprezzare le iniziative, l’attività e la professionalità della coppia D’Agostino – Sommariva, un tandem che funziona.

Nel linguaggio burocratico amministrativo e giornalistico la rinuncia alla proposta genovese viene riassunta nella formula “ declina per motivi personali “ ma questa è solo la frase di routine. 

Abbiamo indagato e possiamo garantire che il fascino e la qualità della vita che offre una città come Trieste è uno dei motivi della scelta di rimanere. I motivi personali esistono nella vita di tutte le persone ma in questo caso si limitano al non voler affrontare un nuovo trasferimento – trasloco a Genova quando finalmente si stava concludendo con successo quello verso Trieste ( lungo e laborioso ). 
Ultimo motivo nel nostro elenco, ma non per questo meno importante, c’è la voglia del segretario Sommariva di continuare il lavoro iniziato a Trieste e di portarlo avanti con nuove soddisfazioni.

I GOSSIP DE IL PICCOLO

Oggi sul quotidiano locale viene ricostruita in versione “gossip” la questione della proroga della nomina del Commissario straordinario visto che il precedente incarico di sei mesi si è concluso il 24 agosto. 

Nessuno ha la sfera di cristallo ma ci sono tutte le condizioni e le conferme necessarie per aspettare serenamente quei passaggi burocratici che precedono la firma del decreto di proroga vero e proprio. E’ arrivato nel pomeriggio di ieri
presso l’AP ed è già stato rispedito firmato al ministero il modulo dove il Commissario straordinario dichiara che non ci sono incompatibilità sopravvenute alla riconferma dell’incarico. Questo a riprova che la procedura per la proroga è in atto.

La parte dell'articolo de IL PICCOLO sulle auto candidature “possibili” della ex presidente Monassi e del presidente dell’Autorità veneziana raggiunge le vette del gossip giornalistico. Come potete leggere sempre nello stesso articolo del MEDITELEGRAPH , che riportiamo più sotto, la nuova procedura delle nomine per i 15 presidenti di AdSP elimina la procedura della “terna” di candidati tra cui Ministero e Regione interessata sceglievano in comune accordo il nuovo presidente.

Ora il ministro Delrio ha richiesto di ricevere i profili, i curriculum dei possibili candidati ( che si autocandidano quindi ) tra cui sarà poi lo stesso Ministro a scegliere. In varie occasioni Delrio ha dichiarato che è prevista una intesa con i presidenti delle Regioni interessate ma che a differenza del passato questa intesa non è vincolante e saranno le Regioni ad adeguarsi alla decisione del Ministro a cui spetta la nomina e l’ultima parola.

Quali siano le ragioni per cui IL PICCOLO oggi ipotizza una possibile autocandidatura della presidente Monassi non riusciamo a capirlo. Ci sono sfuggite dichiarazioni in questo senso ? Esiste una dichiarazione delle ex presidente dell’APT in questa direzione ? Se non ci sono fatti o voci autorevoli allora lasciateci dire che si tratta del solito “provincialismo” per cui ai triestini va raccontato che il futuro del porto resta legato al confronto cittadino tra centrodestra e centrosinistra con personalizzazioni evidenti. Questo provincialismo indotto è ancora più evidente se pensiamo che il porto di Genova ci invidia il segretario generale Sommariva.

Sappiamo bene invece perché l’altra possibile autocandidatura citata da IL PICCOLO è quella di Paolo Costa, in scadenza a metà ottobre dall’incarico di presidente dell’Autorità portuale di Venezia. 

Costa è il sostenitore del progetto off-shore di Venezia e proprio in questi giorni c’è una polemica molto vivace ( che abbiamo documentato ) su un presunto appoggio da parte del Ministro Delrio per l’approvazione del progetto da parte del CIPE. Dopo anni di confronti e di dibattiti, di pareri tecnici contrastanti, di fiumi di parole su investimenti “cinesi” che arriverebbero se il Governo italiano finanzia una prima parte dei lavori per una spesa superiore ai 600 milioni di euro il ministro, come si era impegnato, ha invitato il CIPE a fornire un parere definitivo.

Fonti attendibili sostengono che il ministro non ha fatto altro che inviare le precisazioni dei promotori del progetto alla serie di critiche e osservazioni che erano state formulate a seguito del parere sfavorevole espresso dall’assemblea del Consiglio dei lavori pubblici. Altri, nella lettera di accompagnamento, leggono un appoggio del Ministro e un invito all’approvazione del progetto. Le fonti attendibili di prima sostengono piuttosto che questa lettera al CIPE da parte del Ministro serva ad allentare le pressioni mediatiche e politiche in attesa che si concluda a metà ottobre la presidenza di Paolo Costa.

Ma per conoscere questa ultima vicenda, che prende le mosse da un articolo de LA NUOVA Venezia, è necessario per i triestini seguire i servizi di TELE4 o consultare questo modesto blog.



PORTS

Porti, la carica dei 100 

auto-candidati



Genova - Boom di curricula al ministero: sono gli aspiranti presidenti delle Authority. 

A Genova pressing del Pd per il segretario generale: in pole c’è Provinciali.

SIMONE GALLOTTI - AGOSTO 27, 2016

Genova - È un esercito che marcia compatto verso le nuove Authority portuali disegnate dal decreto di riforma firmato Delrio. Sono gli auto-candidati che sperano si possa aprire la porta che conduce alla presidenza delle quindici Autorità portuali. «Un centinaio» si limitano a dire dal ministero, dove sono arrivati i curricula di chi si propone come presidente di un porto. Sul resto bocche cucite, perchè la ricognizione decisa dal ministro Delrio, non è un concorso. Non ci sarà una graduatoria. Soltanto da quella rosa, sarà possibile - ma non imperativo - scegliere il prossimo presidente del porto. 

La media dice per ogni poltrona ci sono quasi 7 persone che aspirano a conquistarla. Non male, considerando che il termine ultimo è il 4 settembre e gli uffici del ministero prevedono un super lavoro nei prossimi giorni. Ieri intanto il decreto sarebbe dovuto finire in Gazzetta, ma la pubblicazione potrebbe slittare ad oggi o al massimo a lunedì. Dopo toccherà alle regioni inviare la richiesta di deroga agli accorpamenti previsti.


La Liguria dovrebbe farlo, così come Campania e Sicilia. Ma la trattativa politica potrebbe ridurre il numero dei “ribelli”. 

Su Genova il Partito Democratico, dopo aver digerito la nomina di Paolo Signorini, ha intenzione di giocare almeno la partita - difficile - del segretario generale. Il meccanismo di nomina non aiuta: a decidere saranno il nuovo presidente e il comitato di gestione, dove il centrodestra è maggioranza. Però uno spiraglio c’è, soprattutto se i democratici metteranno sul piatto nomi di tecnici, anche se di area. 

Il primo della lista è Mario Sommariva, genovese, già numero due a Bari e ora a Trieste con Zeno D’Agostino. Ha ottime referenze nel mondo portuale e in Friuli sta lavorando bene: motivi personali però lo costringerebbero a declinare. 

L’altro papabile è Massimo Provinciali, ora segretario generale a Livorno sotto la presidenza di Giuliano Gallanti, l’ex numero uno dello scalo genovese.

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