un ringraziamento a Andrea Bottalico per la segnalazione.
TRIJE STE di Miran Kosuta
Un locale foglio satirico del secondo Ottocento, “Juri s puso” (“Giorgio con il fucile”), faceva derivare per celia l’etimo Trieste dal sintagma sloveno trije ste: siete in tre. Alludeva, quel burlesco apocrifo etimologico, a una verità storica però innegabile, alla convivenza cioè delle tre principali civiltà europee – latina, germanica e slava – che hanno trovato qui naturale confluenza, accogliendo poi nel tempo ulteriori anime identitarie o religiose. La multiculturalità, il plurilinguismo, la multiconfessionalità, l’ibriditudine sono stati per millenni – fino ai secoli dei nazionalismi che hanno reso Trieste una tragica periferia
LA SCHIENA DELLA CITTA' di Pino Roveredo
Ci sono due modi per arrivare a Trieste, la naturalezza della pianura o l’impegno della salita ripagato poi col piacere della discesa.
Nel primo caso s’imbocca la via della “costiera”, la strada che nell’ottobre del 1954 offrì l’entrata agli automezzi americani venuti per riconsegnare Trieste all’Italia. Me lo raccontava sempre mio padre: “Quel giorno eravamo in migliaia e migliaia di persone in Piazza Unità a piangere di gioia per quella benedetta bandiera tricolore che si alzava in cielo!”
Andando si può incrociare la sorpresa dei contorni: sulla sinistra
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