Possiamo affermare che genericamente tutti sono d’accordo
con il fatto che la doppia manovra con doppia fatturazione e doppio costo in
Porto va ridotta a manovra unica. Proprio tutti , anche coloro tra i politici
che non saprebbero spiegare di che cosa si tratta.
Noi a questo proposito abbiamo prodotto tre post di
illustrazione della vicenda che vi consigliamo di rivedere. ( i link li trovate a fondo pagina )
La questione ridotta ai minimi termini prevede una
sostituzione di RFI Rete Ferroviaria Italiana con una impresa ferroviaria e in
prospettiva una privatizzazione ( imposta dalla legge ) per Adriafer che si
occupa della movimentazione in zona portuale.
La parola privatizzazione non è ben vista negli ambienti
ferroviari. La privatizzazione voluta dal
primo ministro inglese Margaret
Thatcherr delle prestigiose ferrovie britanniche è stata un’esperienza rovinosa
che ha portato in tempi non sospetti gli stessi conservatori inglesi a proporre
di ritornare alla situazione precedente.
La parola privatizzazione preoccupa anche i lavoratori
dipendenti di Adriafer che dietro quella prospettiva non vedono niente di buono
per il loro futuro. Da qui l’inevitabile adesione del 100% allo sciopero del
Porto Internazionale di Trieste del 26 agosto scorso. Adesione che ha prodotto
il congelamento della privatizzazione e un coinvolgimento e informazione dei
lavoratori sulla privatizzazione stessa. Impegno sottoscritto dal Commissario
Straordinario D’Agostino nel suo Provvedimento alla conclusione dello sciopero.
I lavoratori hanno avanzato anche delle riserve sulla
privatizzazione sostenendo che lo stesso Allegato VIII – ormai famoso – se
applicato vieterebbe la privatizzazione stessa.
Riportiamo per dovere di
cronaca ma siamo scettici sulla possibilità che un Trattato di Pace del 1947
contenesse norme già aggiornate al dibattito degli anni ottanta sul “privato” e
il “pubblico “. Scettici ma sempre disponibili a riconoscere le ragioni altrui.
Ma questo non è l’unico ostacolo sui binari della Manovra
Unica e della privatizzazione di Adriafer per ora congelata.
In poche parole il progetto prevedeva ( non è mica un
segreto ) che a sostituire RFI nella manovra ferroviaria sarebbe stata la
Ferrovie Udine Cividale ( impresa ferroviaria regionale interessata ai traffici
in entrata e uscita dal Porto di Trieste – pronta a servire il porto di
Monfalcone e quello di Porto Nogaro ).
La FUC avrebbe fatto la parte del leone nel 40% della
privatizzazione di Adriafer riservato alle imprese ferroviarie, un altro 40%
per centro lo avrebbero rilevato i tre principali terminalisti TMT Maneschi ,
Parisi e Samer. Il restante 20 % sarebbe rimasto alla Autorità Portuale che in
questo modo restava arbitro tra terminalisti e imprese ferroviarie.
La FUC ha ricevuto un parere negativo dai dirigenti della
Regione che stanno all’assessorato ai
trasporti di cui è assessore la Santoro. E’ vero che la Regione ha
comunicato che la FUC essendo una impresa in house della Regione FVG non può
partecipare con altre società e quindi non può intervenire nella manovra
ferroviaria a Trieste ?
A questo punto il discorso si riapre e probabilmente sarà
necessario un ulteriore rinvio della manovra unica. Quanto costerà ?
Ma non solo, se la Regione FVG rimane ferma su questa
posizione vanno esplorati altri percorsi per Adriafer e per la volontà di
privatizzare.
I “renziani” ( l’abbiamo visto ad esempio nel caso dell’ILVA di
Taranto ) quando si trovano in questi vicoli a fondo cieco di solito risolvono
con un decreto legge e “forzano “ la situazione.
Potrebbe succedere che invece
di stendere un tappetto rosso alla FUC per entrare nel porto di Trieste
riservino un loro escamotage o trovata ad evitare la privatizzazione di
Adriafer ?
In questo modo Adriafer potenziata rimarrebbe di proprietà dell’APT e
al servizio del porto.
I giochi sono stati riaperti dai lavoratori e dalla Regione
FVG – questa è la scommessa dei prossimi mesi – questo è l’aggiornamento sulla
materia che siamo in grado di fornirvi.
di seguito i link per i post dove illustriamo la doppia manovra:
Poichè la manovra ferroviaria è una prestazione di cui ne beneficiano tutti, deve rimanere pubblica magari creando un'azienda parastatale tra le autorità di Trieste, Monfalcone e Porto Nogaro con una partecipazione dei terminalisti.Dare ad un privato la gestione potrebbe creare delle situazioni di conflitto d'interesse a vantaggio di pochi e a danno di molti sopratutto per le maestranze
RispondiElimina