"Perimetrazione del sito di interesse nazionale di Trieste", le aree da sottoporre ad interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza d'emergenza, bonifica, ripristino ambientale e attività di monitoraggio sono individuate all'interno del perimetro indicato nella Cartografia.
Il deputato Aris Prodani ha presentato l'11 giugno del 2013 una interrogazione sull'avanzamento dei lavori di bonifica del Sito Interesse Nazionale di Trieste.
La risposta è arrivata due anni dopo il 7 agosto 2015 e possiamo riassumerla con queste due frasi conclusive che non meritano alcun commento:
A proposito dell'avvio della bonifica del SIN, si rappresenta che dalla data data di perimetrazione del sito (ndr 24/2/2003) ad oggi si sono svolte n. 24 Conferenze di Servizi istruttorie e n. 27 Conferenze di servizi decisorie e sono stati emanati in totale
Per quanto
concerne la verifica sull' attuazione, in
base
all' esito del rapporto annuale di monitoraggio reso
dalla Regione Friuli Venezia Giulia alla data del 31
dicembre 2012, non risultano impegni e
spese relativamente agli interventi di cui all' Accordo in parola.
Di seguito l'interrogazione degli onorevoli Prodani e Rizzetto e la risposta del Ministero dell'Ambiente:
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-00776
Martedì 11 giugno 2013, seduta n. 31
—
Per sapere – premesso che:
il 25 maggio 2012 è stato sottoscritto a Trieste l'accordo di programma fra
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la regione
autonoma Friuli Venezia Giulia, la provincia di Trieste, i comuni di Muggia e
Trieste, EZIT (l'Ente zona industriale di Trieste) e l'autorità portuale di
Trieste per gli «Interventi di riqualificazione ambientale funzionali alla
reindustrializzazione e infrastrutturazione delle aree comprese nel sito di
interesse nazionale (SIN) di Trieste»;
l'obiettivo dell'accordo è quello di facilitare i soggetti responsabili e i soggetti interessati a operare la caratterizzazione, la messa in sicurezza e la bonifica dei suoli, delle falde, delle acque superficiali e delle aree marino-costiere del SIN, offrendo la possibilità di adottare procedure celeri con tempi certi di risposta, indicati al comma 15 dell'articolo 15 dell'accordo stesso, tenendo conto del diverso impatto esercitato sulle aree di rispettiva competenza;
la copertura delle spese previste, contenuta nell'articolo 11 dell'accordo, prevede il ricorso a risorse pubbliche e private. Le prime sono quantificate in 13.432.000 euro e sono suddivise tra il «Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale» (10.832.000 euro) assegnate alle regione Friuli Venezia Giulia e il decreto d'impegno protocollo 8717/QdV/DI/G/SP del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (2.600.000 euro), mentre le seconde devono essere quantificate in fase di approvazione del piano di caratterizzazione generale unitario;
per favorire la caratterizzazione e la bonifica del SIN di Trieste sono state individuate tre aree territoriali distinte: «piccoli operatori», che comprende le zone appartenenti all'Ente zona industriale di Trieste e alle piccole e medie imprese; «grandi operatori», che riguarda l'area in cui insistono infrastrutture o progetti industriali di grandi dimensioni; «area a mare», che include le acque, gli arenili e i sedimenti del porto di Trieste;
il piano di caratterizzazione generale unitario deve includere, oltre alla caratterizzazione e bonifica dei suoli, anche quella della acque sotterranee (articolo 6) e superficiali, degli arenili e dei sedimenti marini (articolo 7). La competenza per la realizzazione del modello idrogeologico dell'intero SIN spetta alla regione Friuli Venezia Giulia – che si avvale dell'Ente zona industriale di Trieste – mentre per l'area a mare è del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che ricorre all'autorità portuale di Trieste (articolo 10, commi 6 e 7);
l'articolo 12 del testo stabilisce che il soggetto responsabile dell'accordo è il direttore generale della direzione tutela delle risorse idriche e del territorio del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare o un suo delegato;
il soggetto responsabile verifica l'attuazione del programma di interventi redigendo una relazione da allegare al rendiconto annuale che deve essere presentato dai soggetti sottoscrittori;
in base all'articolo 13 del documento il «Comitato d'indirizzo e controllo per la gestione dell'accordo» – composto dai rappresentanti delle istituzioni e degli enti sottoscrittori – è convocato dal soggetto responsabile, o su richiesta di uno dei componenti, almeno una volta l'anno per svolgere alcune funzioni come il monitoraggio dello stato di attuazione dei lavori e provvedere all'aggiornamento del cronoprogramma;
l'articolo 15 dell'accordo prevede una serie di semplificazioni amministrative per velocizzare le procedure di approvazione di alcuni provvedimenti, come il piano di caratterizzazione, il documento di analisi di rischio, lo studio per l'individuazione di obiettivi di bonifica che devono essere approvati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con un proprio decreto, valutati gli esiti della preventiva e necessaria conferenza dei servizi;
ad oggi le procedure sembrano ferme alla sola caratterizzazione di alcune parti del SIN, peraltro su superfici di territorio ridotte, e quindi non sarebbe stata avviata nessuna opera di bonifica –:
come e se siano state spese le risorse pubbliche previste nell'articolo 11 dell'accordo;
se si sia giunti alla fase che consente di individuare le risorse private con l'approvazione del piano di caratterizzazione generale unitario;
se siano state almeno caratterizzate, in base alle competenze specifiche previste dall'accordo, le acque sotterranee, gli arenili, i sedimenti marini e le acque superficiali del SIN;
se il soggetto responsabile abbia convocato il comitato d'indirizzo e controllo per la gestione dell'accordo e se abbia redatto la prevista relazione da allegare al rendiconto annuale che deve essere presentato dai soggetti sottoscrittori per la verifica dell'attuazione del programma di interventi;
per quali motivi a distanza di più di un anno non sia stata ancora avviata la bonifica del SIN di Trieste. (4-00776)
LA RISPOSTA DEL MINISTERO DELL'AMBIENTE
Oggetto:
Interrogazione parlamentare a risposta scritta n.
4-00776 presentata dagli On.li
Aris Prodani
e Walter Rizzetto.
Con riferimento
all'atto di sindacato ispettivo in
oggetto, con il quale si chiedono informazioni in merito alla
vigenza dell ' Accordo di Programma "Interventi
di riqualificazione ambientale funzionali
alla re industrializzazione e infrastrutturazione
delle aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale di
Trieste ", sottoscritto in
data 25 maggio 2012 tra il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia
di Trieste, il
Comune di Trieste, il Comune di Muggia, l' Autorità Portuale di Trieste e l' Ente
Zona Industriale Trieste
(EZIT), allo stato dei lavori e ai finanziamenti pubblici
erogati, si rappresenta quanto segue.
L' Accordo
di Programma in oggetto è finalizzato alla riqualificazione
ambientale delle aree
ricadenti
nel Sito di bonifica di Interesse azionale (SIN)
di Trieste, funzionale agli obiettivi
di
sviluppo
sostenibile del tessuto produttivo che
insiste sul medesimo e di infrastrutturazione
dell 'area
portuale di Trieste.
Al riguardo
si precisa che la Regione Friuli ha già affidato all'Ente Zona Industriale di Trieste,in sigla EZIT, la
realizzazione della caratterizzazione delle
«aree a terra» nonché di ulteriori attività, il cui
costo ammonta a complessivi euro 10.232.000,00, e
che risultano tuttora in corso.
A proposito dell'individuazione
delle risorse private, con l'approvazione
del piano di
caratterizzazione generale
unitario, si rappresenta che il "Piano
di caratterizzazione generale del SIN di Trieste"
presentato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, è stato
approvato dalla Conferenza su incarico dell
'EZIT quale ente incaricato dalla Regione della bonifica del SIN mediante delegazione
amministrativa.
A seguito della
sottoscrizione dell' Accordo, la Regione Friuli Venezia
Giulia, in ottemperanza agIi artt. 8 e IO
del medesimo, che prevedono l'aggiornamento e
l'integrazione ai sensi del D .Lgs. n. 152/06
del piano di caratterizzazione unitario, ha
predisposto i documenti "Piano di caratterizzazione
generale del SIN di Trieste - Prima parte e Seconda parte della revisione".
I predetti elaborati
sono stati approvati dal le Conferenze di servizi decisorie del 6 agosto 2012 e dell' II
dicembre 2012.
Si segnala, inoltre, che
in considerazione della diffusa presenza di materiali di riporto che
costituiscono le aree
di sedime delle aziende all' interno del SIN, si
sono tenute presso il Ministero dell ' Ambiente
riunioni con ARPA e tutti i soggetti tecnici interessati, al
fine di condividere un protocollo di
applicazione delle previsioni dell' art
41 , comma 3, della legge n. 98/2013
in tema di materiali di
riporto.
I risultati di
detta elaborazione sono stati riportati nel "Protocollo
tecnico-operativo per
l'esecuzione
del test di cessione sui materiali
di riporto previsto dall' art.
41 , comma 3, del D.L. 69/13 (recepito con
la L. 98/2013) all ' interno del SIN di Trieste",
ritenuto approvabile dalla Conferenza di
Servizi istruttoria del 24 luglio 2015 . La
medesima Conferenza di Servizi ha richiesto che nell'attuazione
degli interventi di messa in sicurezza e bonifica nel SIN di Trieste dovrà
essere applicato il
suddetto Protocollo in tutte le aree dove si è rilevato,
all'esito della caratterizzazione, la presenza di
materiali di riporto.
Per quanto concerne
l' attuazione dell' Accordo, l' art. Il
, commi 9 e 10 del medesimo, prevede che la Regione
Friuli Venezia Giulia provveda a definire le modalità di attuazione e i termini
per I espletamento delle
attività ivi disciplinate sottoscrivendo, a
tal fine, apposite Convenzioni con i Soggetti attuatori
degli interventi.
In base
alle competenze specifiche previste dall'Accordo, si
evidenzia come il Piano di
caratterizzazione
ambientale dell'area marino-costiera prospiciente il
SIN di Trieste, elaborato da ICRAM (ora ISPRA), è
stato approvato dalla Conferenza di Servizi decisoria del 19 maggio 2004.
La Conferenza di
Servizi decisoria del 7 settembre 2006 ha preso atto dei risultati della
caratterizzazione
chimica dell' arenile marino costiero della Regione Friuli Venezia Giulia,
trasmessi dal la
Regione medesima e ha approvato i valori di intervento sito-specifici
proposti da ICRAM.
E’ stata eseguita
la caratterizzazione dei sedimenti in alcune aree, indagate per finalità sia di sviluppo portuale
(Scalo Legnami, Molo VII, Piattaforma Logistica, area
prospiciente l'ex discarica di Via Errera) che
ambientali (area prospiciente la Ferriera di Servola). La
tipologia di inquinanti rilevati
finora risulta prevalentemente costituita da Idrocarburi e Metalli pesanti, con
concentrazioni anche estremamente
elevate in alcune aree.
Inoltre, sono emersi problemi di
inquinamento marino da discariche in
prossimità dell'area costiera.
L' Accordo
di Programma prevede, anche, il completamento della
caratterizzazione delle aree a mare; nel
dettaglio, l'art. 7 specifica che tra gli interventi è prevista la « proposta
di revisione del Piano
di caratterizzazione già approvato, al fine di ottimizzare l' attività
di campionamento ed analisi per ridurre
i tempi e focalizzare l' intervento su aree maggiormente critiche pur mantenendo un'adeguata
visione d' insieme». Inoltre, il comma 7 dell' art. 10 dispone che, per
le aree a mare, il completamento della
caratterizzazione compete al Ministero dell'Ambiente che si avvale dell' Autorità
Portuale di Trieste.
L' Autorità
Portuale, pertanto, nel luglio del 2012 ha trasmesso Il "Piano
di caratterizzazione
generale delle aree
a mare del SIN di Trieste", con l'obiettivo di migliorare
la conoscenza della qualità dei sedimenti del SIN, ottimizzando le risorse economiche disponibili. Il documento è stato approvato dalla
Conferenza di Servizi del
6 agosto 2012.
Per quanto concerne,
invece, l' intervento di "caratterizzazione delle
aree a mare", ad oggi
risulta ancora in
corso di definizione un Atto convenzionale tra
la Regione Friuli Venezia Giulia e l'Autorità Portuale
di Trieste.
Per quanto riguarda
la falda, la Conferenza di Servizi decisoria
del 13 marzo 2006 ha preso atto del "Progetto
per la messa in sicurezza d'emergenza della falda del
SIN di Trieste", trasmesso da Sviluppo Italia
Aree Produttive, consistente nella realizzazione di
una barriera fisica lungo tutta la linea di costa del SIN
di Trieste, finalizzata ad impedire la diffusione delle acque
di falda contaminate verso
il mare. Successivamente è stato sottoscritto il sopra citato Accordo che
prevede, tra gli interventi
della sezione programmatica, la
messa in sicurezza e bonifica delle acque sotterranee sulla base
degli obiettivi di bonifica stabiliti dal
Piano Regionale di tutela delle acque.
Per quanto
concerne la verifica sull' attuazione, in
base all' esito del rapporto annuale di
monitoraggio reso
dalla Regione Friuli Venezia Giulia alla data del 31
dicembre 2012, non risultano impegni e
spese relativamente agli interventi di cui
all' Accordo in parola.
A proposito dell'avvio
della bonifica del SIN, si
rappresenta che dalla data di perimetrazione
del sito
ad oggi si sono svolte n. 24 Conferenze di Servizi
istruttorie e n. 27 Conferenze di servizi decisorie e sono
stati emanati in totale n. 3 decreti d'approvazione
definitiva e n 3 decreti d' autorizzazione all'avvio dei lavori, per motivi d'urgenza, di Progetti di bonifica.
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