Pensiamo di fare bene stando con i piedi per terra e dedicando i nostri post ad argomenti che riguardano direttamente il Porto di Trieste e scelte locali : come stiamo facendo ad esempio documentando e cercando di essere chiari e concreti ad esempio le varie questioni legate alla cosiddetta " doppia manovra " ferroviaria di Campo Marzio. Ma è bene guardare ed informare ed informarsi anche oltre il locale perchè ci sono decisioni e incontri che possono avere ricadute pesanti su Trieste e il suo porto.
Riforma dei porti, Renzi convoca il “tavolo dei sei”
CHI SARANNO I SEI AL TAVOLO ?
The Medi Telegraph collegato al SECOLO XIX di Genova è sicuramente una fonte informata e seria nell'ambito dello shipping e dei trasporti intermodali.
Eccolo di nuovo Maurizio Maresca quello del Superporto Unicredit Monfalcone - Trieste.
Ma forse non è mai andato via.
Roma - Il premier avrebbe chiamato i suoi lamentandosi della
lentezza e delle troppe posizioni diverse nel Pd, chiedendo quindi una sintesi
e un testo di riforma.
Roma - Nemmeno il tempo di digerire il piano della logistica
e congedare un tavolo che ne parte subito un altro. Raccontano fonti romane che
questa volta l’input sia partito dal presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo
il Consiglio dei Ministri della settimana scorsa che ha stralciato la
portualità dal decreto Concorrenza.
Il premier avrebbe chiamato i suoi
lamentandosi della lentezza e delle troppe posizioni diverse nel Pd, chiedendo
quindi una sintesi e un testo di riforma.
La mossa è chiaramente politica e
così “il giglio magico” si è subito mosso per riformare velocemente la 84/94.
La settimana prossima si incontreranno tre inviati della presidenza del
Consiglio e altrettanti del ministero del Trasporti.
Da un lato del tavolo
siederanno, raccontano più fonti, Luca Lotti, il giovane e potente
sottosegretario alla presidenza e braccio destro del premier, Maurizio Maresca,
consulente di Renzi per le infrastrutture (autostrade e porti in particolare) e
Debora Serracchiani, la responsabile infrastrutture del Pd.
Dall’altra parte
siederebbero il ministro Lupi, il capo di gabinetto Ajello e il capo della
segreteria tecnica del Mit, Enrico Seta.
In quella sede dovrebbe trovare
l’intesa sulla riforma della 84/94: la presidenza preme per un testo spinto che
preveda la cancellazione della Authority (tutte) e l’accentramento della regia
sui porti. Il ministro ha ascoltato per mesi tutto il cluster marittimo e deve
riuscire a mediare tra esigenze diverse sia sulla governance che sul numero
della Authority.
Sul tavolo la mediazione potrebbe essere trovata stabilendo la
strategicità di due porti (Genova e Trieste), mentre per tutti gli altri si
potrebbe arrivare alla trasformazione in Spa «così vediamo se si reggono
economicamente» aggiunge una fonte. Ma la presidenza vorrebbe abolire tutte le
Autorità e commissariare i porti sotto l’Agenzia nazionale.
Se dovesse passare questa linea, un’eventuale mediazione
potrebbe essere trovata sulla creazione di cinque Authority che governano
altrettante macro regioni logistiche. Quel che è certo è che la trattativa non
sarà lunga: bisogna fare presto e portare a casa un testo che si possa
comunicare, che abbia cioè un titolo spendibile per Renzi anche al grande
pubblico.
Intanto il mondo dei porti si prepara al primo sciopero. La
serrata avverrà venerdì 6 marzo e si fermeranno per 24 ore i lavoratori
portuali e per 12 ore quelli dei servizi tecnico nautici. La “minaccia” del ddl
concorrenza sarebbe ora superata, ma: «lo sciopero nasce dall’incertezza sulla
riforma ed è quindi confermato - spiega Enrico Ascheri responsabile portualità
della Filt Cgil - In questi anni nella portualità ha retto la pace sociale, se
Renzi pensa di ora romperla, si ricordi chi sono i portuali».
E i tre
sindacati, Cgil, Cisl e Uil per il 6 Marzo effettueranno anche un presidio in
prefettura, mentre un eventuale corteo sarà valutato nelle prossime ore (questo riguarda Genova ovviamente)
Potrebbe non essere l’unico sciopero dei porti, ma il primo di una lunga serie
se il lavoro portuale dovesse essere riformato profondamente e «senza tutele»,
come era scritto nel ddl Concorrenza.
E mercoledì la parte sulla portualità
contenuta e poi stralciata dal decreto della Guidi, è stata ripresa in Senato
nella X commissione, dal senatore democratico Mucchetti, che è relatore di un
disegno di legge che prevede un articolo, il 7, dedicato alle Autorità portuali
e alla liberalizzazione dei servizi tecnico nautici. Anche i disegni di legge a
volte ritornano.
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