Rappresentanza, siglata la convenzione per
"pesare" i sindacati
Cgil, Cisl e Uil e Confindustria hanno firmato con
Inps e Ispettorato del Lavoro. Serve una forza di almeno il 5% per accedere ai
tavoli sui contratti
A otto anni dal primo
accordo sulla rappresentanza e a valle di un iter avviato nel 2014, Cgil, Cisl
e Uil e Confindustria hanno firmato con Inps e Ispettorato del Lavoro la
convenzione per la misurazione e la certificazione della rappresentanza
sindacale. Ovvero una procedura per sapere con certezza quali sono le sigle dei
lavoratori che hanno un "peso" reale nelle aziende e quindi ragione
di sedersi ai tavoli sui contratti.
(fonte LA REPUBBLICA clicca per l’articolo)
FAQTRIESTE INTERVISTA CON GIORGIO CREMASCHI
La questione della Rappresentanza Sindacale è una questione di libertà dei lavoratori di scegliere e farsi rappresentare da chi vogliono loro e purtroppo è sempre stato mascherato in altro modo come sostanziale monopolio della rappresentanza da parte di CGIL-CISL-UIL e Confindustria sostanzialmente alleati.
La soluzione a questo problema sarebbe molto semplice: permettere a tutti i lavoratori di essere elettori ed eleggibili nelle elezioni delle RSU. Garantire ad ogni organizzazione sindacale diritto di presentarsi alle elezioni e di organizzarsi con deleghe e con diritti e poi alla fine misurare, come vuole l'art. 39 della Costituzione mai applicato, il peso di ogni organizzazione in voti e tessere.
Oggi con la Convenzione appena firmata tra CGIL - CISL - UIL e INPS e Ispettorato del Lavoro pare che ci si muova in questa direzione, perchè la Convenzione stabilisce la misurazione della rappresentanza sulla base delle deleghe e dei voti raccolti.
Ma in realtà non è così perchè questa Convenzione stabilisce solo come si misura la rappresentanza ma non garantisce in nessun modo il diritto di tutti ad accedere a questa rappresentanza.
Questo dovrebbe essere stabilito da una legge ma c'è il rischio che questa legge invece di garantire il diritto alla rappresentanza lo limiti.
Infatti CGIL - CISL - UIL e Confindustria chiedono che venga sostanzialmente trasformato in legge l'accordo sulla rappresentanza firmato tra loro il 10 gennaio 2014.
Questo è un accordo liberticida perchè impone anche a chi non è d'accordo, alle organizzazioni sindacali che non fossero d'accordo di sottoscrivere le regole antisciopero e i contratti nazionali per potersi candidare alle RSU e avere i diritti sindacali di organizzazione. E' chiaro che se questo accordo diventasse legge noi sostanzialmente avremmo un regime sindacale CGIL CISL UIL dove la rappresentanza si misura solo tra loro.
Per questo è necessaria una battaglia democratica che garantisca effettivamente a tutti il diritto di partecipare, di eleggere e farsi eleggere.
Devono essere i lavoratori a decidere chi li rappresenta e non la firma agli accordi. Questa è una battaglia di democrazia fondamentale e finora tutti i governi, nessuno escluso, l'hanno completamente ignorata e temo che l'attuale Governo, sentendo Conte di ieri,voglia tornare ai peggiori riti della concertazione passata, quella in cui le OO.SS. CGIL CISL UIL accettando le politiche di austerità dei governi ed in cambio i governi riconoscevano a loro il monopolio della rappresentanza.
Se una organizzazione sindacale contesta un accordo e questa sua azione trova consenso tra i lavoratori è assurdo chiedere che per essere rappresentativa debba firmare proprio l'accordo che rifiuta. Questo è il classico comma 22 applicato alla rappresentanza sindacale.
E con che faccia sto signore che è stato in CGIL fino alla pensione e che oggi ad ta in potere al popolo, eurostop e USB, ha il coraggio di parlare di ste cose, visto il comportamento di USB nei confronti di clpt? Ma anche prima con i facchini di Piacenza ecc... Quello a cui aspira(no) è semplicemente prendere imposto di CGIL
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