sabato 14 settembre 2019

CLPT SUI PROBLEMI DEL PORTO DI TRIESTE : L'ORDINANZA 40


L’ORDINANZA 40
L’ordinanza 40 imponeva a tutte le aziende operanti in porto ex art. 16, 17 e 18, di comunicare ogni giorno all’Autorità Portuale i nominativi dei lavoratori, con specifiche del turno lavorato, mansione, luogo di svolgimento della prestazione, eventuale committente, impiegati dall’azienda nel Porto di Trieste.
Ciò consentirebbe all’AdSPMAO la possibilità di verificare:
        che i lavoratori avviati svolgano le mansioni previste
        che le squadre siano composte dal numero di lavoratori previsto nelle procedure aziendali
        che i lavoratori non siano sottoposti a carichi di lavoro superiori ai limiti dei DVR
        che vengono rispettate le norme su orari di lavoro, pause e recuperi
        tramite ispezioni sul campo la presenza di lavoratori di aziende non autorizzate ad operare in quel determinato contesto
        lo svolgimento di straordinari superiori al consentito
        l’utilizzo di lavoratori non in possesso delle abilitazioni necessarie
        il corretto utilizzo dei lavoratori in distacco
        possibili casi di intermediazione illecita di manodopera
        la presenza di lavoro nero
RLS di Sito e CLPT hanno chiesto più volte che l’ordinanza 40, la cui applicazione è sospesa da anni, venga rimessa in vigore. A seguito di tali richieste l’ordinanza 40 è stata rielaborata per adattarla alla nuova realtà del lavoro portuale, ma è ormai da un anno che è in attesa di essere pubblicata e resa operativa.
Perché l’ordinanza 40 possa essere efficacie per tutelare i lavoratori e le aziende che operano nel rispetto delle norme è necessario che al servizio ispettivo dell’AdSPMAO venga data come priorità il controllo sul campo dei dati inviati e che a verbali e rapporti facciano seguito misure concrete.  E per farne uno strumento pienamente utile sarebbe necessario rafforzare il servizio ispettivo dell’AdSPMAO, come già chiesto da CLPT, con nuovi ispettori che conoscano la realtà del lavoro portuale, cioè persone che hanno esperienza del lavoro operativo in porto.
Sappiamo infatti che in porto ci sono intermediazione di manodopera, commistione tra aziende negli appalti, superamento dei limiti dei carichi di lavoro…. Nonostante le nostre segnalazioni però molte delle aziende responsabili di tali comportamenti sono ancora li, e lavorano sempre allo stesso modo.
FAQTRIESTE 
Nelle poche righe di accompagnamento a questa comunicazione il CLPT annuncia che nei prossimi giorni con ulteriori comuniti affronteranno altri temi e problematiche concerneti il lavoro nel porto di Trieste. 
Per quanto riguarda la questione "rappresentanza sindacale" ,pur non avendo ancora una comunicazione formale, da diverse fonti ci è stato detto che è molto probabile che il CLPT si rivolgerà al Prefetto per ottenere un incontro a cui partecipi anche la AdSP.


1 commento:

  1. qui ancora nessun commento...evidentemente il tema è particolarmente scottante/delicatissimo

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