Ricostruiamo
e verifichiamo. La polemica estiva è stata innescata dalle dichiarazioni del
presidente di Assiterminal Luca Becce su annunci e proiezioni relative allo
scalo di Koper. A supporto di questi ragionamenti sono intervenuti l’ex
presidente dell’AP di Venezia Paolo Costa e l’avvocato Maurizio Maresca. Il
tutto confezionato dall’ottimo The Meditelegraph. (abbiamo scritto – Becce Koper Adriatico – in un motore di ricerca e
sono usciti solo i due articoli già segnalati sul nostro blog).
Ci
siamo posti alcune domande e raccolto un po’ di dati per dar modo ai nostri
lettori di trovare risposte adeguate e di farsi un’opinione.
La
tesi polemica parte dall’ampliamento del Molo I dello scalo sloveno che
dovrebbe portare Koper a movimentare 1,5 milioni di teu e poi il raddoppio
della linea ferroviaria Luka Koper – Divaccia.
Non
ci sembra serio sommare i movimenti container di Trieste (725 mila), Venezia
(632 mila) e Ravenna (216 mila) del 2018 e metterli a confronto con una ipotesi
di sviluppo di Koper ancora da verificare e soprattutto costruire. (Al momento
non c’è il raddoppio della linea ferroviaria in uscita dal porto di Koper e non
c’è l’allungamento di 100 metri del Molo I). Troviamo inusuale confrontare
numeri reali con ipotetiche proiezioni.
Se
restiamo sul concreto il traffico complessivo dei due porti messo a confronto
ci da il seguente grafico.
Possiamo
poi passare al grafico relativo ai soli container dove scopriamo che l’enfasi
dell’argomentare porta l’avv. Maresca ad esagerare un po’ troppo quando afferma
che Luka Koper ha doppiato Trieste (?)
L’avv.
Maresca è stato Presidente dell’Autorità Portuale Trieste dalla fine del 1999
all’inizio del 2003. Durante la sua presidenza gli olandesi di ECT hanno
lasciato la gestione del Molo VII a Luka Koper che l’ha poi conclusa nel 2004
durante il commissariamento Mucci che aveva sostituito Maresca. Se andiamo a
vedere il grafico dalla presidenza Maresca ai nostri giorni possiamo facilmente
ricavare che durante la sua presidenza la movimentazione container si assestava
per tutti gli anni vicino ai 200.000 teu. L’aumento della movimentazione
container inizierà, dopo la prima breve presidenza di Marina Monassi, nel 2007
con Claudio Boniciolli.
In
questa estate calda ci viene riproposta la polemica sul terminal off-shore
firmato Paolo Costa. A furia di argomentare su ipotesi e proiezioni registriamo
contraddizioni tra gli stessi autori della polemica. Per Paolo Costa
l’intuizione della Nuova via della Seta era geniale ed invece il giudizio
dell’avv. Maresca risulta diametralmente opposto.
Paolo Costa: Nel 2013 abbiamo avuto una grandissima
occasione per un progetto da 6 milioni di teu, quando il presidente cinese Xi
Jinping ha messo l’Alto Adriatico sulla mappa della Nuova via della seta.
Invece l’Italia ha detto no al terminal offshore, che avrebbe appunto
consentito il salto di scala.
Maurizio Maresca: l’Italia sta bloccando tutti gli
investimenti di corridoio (Trieste Lubiana, Tav, gronda e Terzo valico) e sta
avviando improbabili relazioni di nessuna prospettiva con la Cina totalmente
fuori di una pianificazione europea.
Le
grandi opere appunto.
Non è detto che tutte le grandi opere debbano finire come
il MOSE di Venezia ma visto che i governi sembrano cadere (in queste ore)
proprio sulla TAV Torino Lione sarebbe bene spendere alcune parole in favore di
Trieste che ha raggiunto e superato i diecimila treni senza alcun bisogno (finora)
di grandi opere. Le merci e i container ad alta velocità sono costosi anche in manutenzione e non comportano vantaggi o risparmi.
Sono certamente necessari degli interventi e l’accordo tra
Rete Ferroviaria italiana e AdSP – MAO sta li a dimostrarlo.
Quello che assieme
ai nostri lettori ci chiediamo riguarda invece il progetto dei 6 chilometri
ferroviari che potrebbero collegare i due porti con costi irrisori rispetto ad
una grande opera. L’ultimo incidente sulla linea Luka Koper – Divaccia ha
dimostrato la vulnerabilità dei collegamenti ferroviari a termine. Trieste sta
provvedendo con il ripristino della vecchia linea fino all’interporto di
Fernetti ma è la linea gemella della Luka Koper – Divaccia con tutti i difetti
e le limitazioni dovute all’eccessiva pendenza.
Perché
il presidente Becce cita con enfasi i cento metri dell’allungamento del Molo I
a Koper come sfida ai porti italiani nel loro insieme e non cita la Piattaforma
Logistica Trieste che a differenza del Molo I sarà consegnata entro il 2019?
Anche la Piattaforma Logistica Trieste finirà per fare concorrenza ai porti
italiani?
Ricordiamo al presidente Becce che anche il Molo VII di Trieste sta
per iniziare analogo allungamento di 100 metri.
Ma
vediamo allora alcuni dati reali: il Molo I di Koper, l’attuale terminal
contenitori, ha una banchina di 596 metri ed un’area complessiva di 270.000 mq;
l’allungamento in corso d’opera amplierà la banchina a 695 metri e consentirà
di guadagnare alle spalle nuove aree per c.a. 25.000 mq.; per puro riferimento
ai profani ricordiamo che il Molo VII di
Trieste allo stato ha una banchina operativa di 750 metri ed aree per circa
400.000 mq.; un tanto per valutare con dati di fatto.
Forse
ci siamo lasciati prendere la mano (o la tastiera) da questa polemica estiva
sponsorizzata Meditelegraph ma in queste calde giornate ogni tanto un temporale
rinfresca l’aria.
FAQTRIESTE autorizza la riproduzione delle immagini e del testo di questo post ...
L'affermazione di Maresca per cui l'Italia blocca il progetto di collegamento ferroviario diretto Trieste-Koper (Aquilinia-Ancarano) è palesemente falsa. Il progetto è stato inserito nell'Adria-A su richiesta della Regione FVG, ed è la Slovenia che non vuole questo collegamento, basta seguire la stampa slovena.
RispondiEliminaAndrea Wehrenfennig