lunedì 8 luglio 2019

RASSEGNA STAMPA 3 LUGLIO 2019




«Rischio di credibilità»

Diversi osservatori di mercato hanno osservato che la nomina di Lagarde può rappresentare una preoccupazione per i mercati vista la sua mancanza di conoscenza sulla politica monetaria.



Una panoramica economica, sociale e politica a tutto campo vedi se ha senso metterla in rassegna ?



“Farnesina chieda chiarimenti a Slovenia e Croazia”

È impossibile che migliaia di clandestini riescano ad attraversare due Stati senza che le autorità se ne accorgano: probabilmente chiudono un occhio o forse tutti e due.


Salvini a Trieste, “Intese per la legalità”: al centro portualità e rimpatri

incontro istituzionale che vedrà nella giornata di venerdì 5 luglio alle ore 15.00, la sottoscrizione tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, l’Autorità di Sistema Portuale del mare adriatico orientale, il Comune di Trieste e la Prefettura di Trieste, di due “Intese per la legalità“.

La prima intesa riguarderà il “Porto Vecchio” di Trieste, l’altra invece l’area portuale, commerciale, logistica e industriale, finalizzate alla creazione di un sinergico apparato di controllo a fini preventivi e repressivi dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel sistema degli appalti e delle concessioni.








Minoranza slovena, SSO e SKGZ chiedono un incontro con Salvini

Nell’occasione della visita a Trieste del ministro dell’interno Matteo Salvini, programmata venerdì 5 luglio, i rappresentanti della minoranza slovena del Friuli Venezia Giulia, SSO ed SKGZ, chiedono un incontro ufficiale per discutere il delicato tema dei rapporti al confine e dei diritti delle minoranze linguistiche



Centrale Monfalcone, M5S: “Riconversione sia ecosostenibile”

Per la riconversione della centrale a carbone di Monfalcone, il MoVimento 5 Stelle auspica una soluzione quanto più vicina alle linee guida tracciate dalla Sen2017.
Nell’attesa che il tavolo tecnico tra Regione e Comune abbia inizio, ribadiamo che l’uscita dall’utilizzo di fonti energetiche fossili, che ci proponiamo di raggiungere entro il 2025, dovrà rispondere a criteri di ecosostenibilità lontani dall’idea che l’incenerimento o, usando un sinonimo, la termovalorizzazione sia la giusta strategia per produrre energia elettrica”.



Dopo la Cina il nuovo fronte della guerra commerciale degli Stati Uniti guarda all'Europa. Il presidente #Trump minaccia nuovi dazi contro il #MadeInItaly. Nel mirino il parmigiano e le marmellate.



In Cina sta per nascere la prima “città foresta” completamente verde e made in Italy

Una città in particolare si diversifica dalle altre perché ha deciso di “abbracciare” la filosofia verde. Si chiama Liuzhou ma è stata ribattezzata “la città foresta”.


In Terrasanta ormai due stati esistono già: uno è #Israele, e l'altro è lo "Stato dei coloni", quello dell'ultradestra violenta, uno stato nello stato con le sue leggi non scritte.

Settecentocinquantamila abitanti. Centocinquanta insediamenti. Centodiciannove avamposti. Il 42 per cento della West Bank controllato. L’86 per cento di Gerusalemme Est “colonizzata”. Uno Stato nello Stato. Dominato da una destra militante, fortemente aggressiva, ideologicamente motivata dalla convinzione di essere espressione dei nuovi eroi di Eretz Israel, i pionieri della Grande Israele.



Conti pubblici, Moscovici: “Procedura debito eccessivo nel caso dell’Italia non è più necessaria”


Nota: sembra che la UE avesse chiesto 4 miliardi di correzione e L’Italia ne abbia proposto 8 ….. SEMBRA  ???????????

Il rischio procedura potrebbe essere rinviato all’autunno, la linea dei falchi sembra su un binario morto


Si sblocca la Tav Brescia-Padova «Più costoso non farla»

Come per il Terzo valico, siamo di fronte a una grande opera ereditata dal passato, mai rallentata dall’analisi costi-benefici, è bene precisarlo, e che comunque costa troppo fermare ma che si può decisamente migliorare in termini di sostenibilità ed efficienza». È quanto afferma il Ministero dei Trasporti che ha pubblicato online l’analisi costi-benefici



Lo smantellamento degli ex siti nucleari italiani ritarda di anno in anno: solo il 25% è realizzato. Intanto, i costi raddoppiano e i tempi si dilatano

In questi oltre 30 anni (uscimmo dal nucleare con il referendum del 1987) le attività di decommissioning e la società che le avrebbero dovute realizzare sono stati infatti una macchina mangia-soldi: luoghi nei quali collocare dirigenti ben pagati. Nel frattempo, i tempi in cui si sarebbe dovuto provvedere alla messa in sicurezza dei rifiuti nucleari slittavano inesorabilmente.





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