venerdì 21 giugno 2019

COMPLETIAMO LE NOTIZIE DA GENOVA

Ieri abbiamo riportato la cronaca della vittoria dei portuali genovesi sulla vicenda dei generatori "militari" della Teknel che non sono stati caricati sulla nave saudita.


Oggi, con più calma, vi proponiamo il punto di vista della Teknel e del governatore della Liguria Toti.
Ci sono posizioni diverse e ci sono due scuole di pensiero totalmente contrapposte.

Da una parte i portuali e i pacifisti che non vogliono essere complici del mercato delle armi e delle forniture di guerra. I portuali disponibili a scioperare e perdere la giornata.



Contrapposti coloro che sostengono il lavoro ad ogni costo. Per coloro la merce è merce sia che si tratti di armamenti militari che di medicinali. I posti di lavoro valgono uguale sia che si producano lavatrici o mitragliatrici e mine.

Sul lavoro ad ogni costo scriveremo ancora, oggi completiamo l'informazione da Genova con pareri diversi.

Navi delle armi, la Teknel scrive al premier 
Conte: “I sauditi potrebbero danneggiare
export Italia”

Genova. Teknel, l’azienda romana che ha prodotto e venduto all’Arabia Saudita i generatori fermi in porto a Genova e al centro di una polemica con i portuali che li ritengono materiale bellico, ha scritto al premier Giuseppe Conte per chiedere un intervento del governo che chiarisca la vicenda.
La lettera porta la firma del direttore generale di Teknel Raffaele Greco. “Porto alla Sua attenzione il problema relativo al blocco all’esportazione in Arabia Saudita dei Power Generator progettati, prodotti e qualificati da Teknel, realtà industriale che negli ultimi mesi è oggetto di una campagna stampa “scandalosa” che influenza negativamente gli addetti al carico del Porto di Genova e che determina l’impossibilità di esportare le nostre forniture attualmente ancora stoccate al CSM (Centro Smistamento Merci) da oltre un mese. Come abbiamo già avuto modo di precisare alla stampa ed a tutte le autorità coinvolte in questa questione i generatori Teknel, in questa configurazione, non sono prodotti militari e non sono destinati ad alcun esercito bensì alla Saudi Arabian National Guard (Ministero della Guardia nazionale e non Ministero della Difesa) che tra l’altro svolge compiti di Protezione Civile. I sistemi sono stati progettati, prodotti e qualificati per essere utilizzati in ambito “Disaster Recovery” e la loro esportazione è regolarmente autorizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Difesa”.
Greco sottolinea che “l’utilizzo di notizie false e strumentalizzate” danneggiano Teknel, i suoi lavoratori “e l’immagine dell’Italia verso l’Arabia Saudita. Il rischio è che potrebbero essere i Sauditi a danneggiare le esportazioni italiane per le mancate consegne derivanti dal blocco alle esportazioni deciso unilateralmente ed illegalmente dai portuali genovesi. Sono certo che raggiunto il punto di non ritorno le associazioni sindacali e l’ Autorità Portuale genovese capiranno l’errore senza risarcire l’immenso danno provocato alla competitività, alle industrie ed ai lavoratori italiani”.

Nave contestata a Genova. Toti: «Colpa delle ideologie pauperiste» Genova - «Scioperi, presidi, blocchi per una nave che non carica armi e non scarica armi a Genova. Avrebbe caricato semmai prodotti a cui hanno lavorato tecnici e operai italiani: un generatore».

Genova - «Scioperi, presidi, blocchi per una nave che non carica armi e non scarica armi a Genova. Avrebbe caricato semmai prodotti a cui hanno lavorato tecnici e operai italiani: un generatore. Potrebbe essere usato per scopi bellici? Anche una presa doppia può servire per il ferro da stiro o in una caserma. È forse un oggetto bellico una presa doppia?». Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti interviene sulle proteste scatenate dall’approdo nel porto di Genova del cargo carico di armi Bahri Yanbu. «Chissà, magari le vicine elezioni fanno pensare a certa sinistra di rianimare così il proprio consenso, - commenta Toti - ma la realtà è che tutto questo danneggia la competitività del nostro scalo, non aiuta il lavoro italiano, non aiuta la nostra crescita. Avviso ai naviganti: nessuno riporterà Genova al passato delle ideologie pauperiste di certa sinistra, certi sindacati, certi collettivi. Pensiamo tutti insieme al progresso e al lavoro che ancora manca. Basta strumentalizzazioni e tafazzismi!».

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