venerdì 5 aprile 2019

I CONVEGNI NON FINISCONO CON LE CONCLUSIONI - PIANO ORGANICO PORTUALI


Eccovi altri appunti dal convegno sui Piani Organico dei Porti organizzato dalla SILP. Dopo Mario Sommariva ecco altri interventi:



Sergio Prete
2)      Sergio Prete Presidente dell’AdSP del Mar Ionio
Anche il Presidente Prete ha illustrato l’esperienza di Taranto, che per certi versi diverge da quella di Trieste dal punto di vista della procedura adottata.


a.       Mentre infatti nel caso di Trieste la definizione del Piano Organico Portuale è stato un lavoro condotto interamente all’interno della struttura amministrativa dell’AdSP (in-house), per Taranto, invece si è trattato di un servizio appaltato all’esterno (out-source).
b.      Nel caso di Taranto si è dunque scelto di mettere a punto uno strumento di rilevazione e di aggiornamento dei fabbisogni che potesse essere aperto e disponibile alle imprese. A tale proposito sarà a breve lanciata in rete una piattaforma informativa che oltre ad aggiornare i dati relativi alle caratteristiche delle imprese, potrà anche svolgere la funzione di matching tra domanda delle imprese e offerta di lavoro.
c.       Tuttavia il Presidente Prete ha anche sottolineato che nonostante l’imponente lavoro di raccolta, analisi e interpretazione delle informazioni rimane ancora da svolgere la parte più complessa del percorso ovvero l’erogazione dei corsi di formazione.
d.      A tale  proposito l’AdSP ha auspicato un supporto anche da parte della Fondazione SILP per la definizione dei profili professionali, il quadro delle competenze ed i contenuti dei percorsi formativi.

Paolo Ferrandino
Nel corso del dibattito sono intervenute altre due AdSP: Paolo Ferrandino, Mar Adriatico Centro Settentrionale e Alessandro Franchi, Mar di Sardegna.

Entrambi hanno posto l’accento sulle rispettive specificità, il primo ha sottolineato la modesta dimensione delle aree demaniali del Porto di Ravenna che in buona sostanza riguardano solo le banchine, il secondo, invece, il carattere regionale dell’AdSP della Sardegna che comprende il complesso dei porti dell’isola. 

Nel primo caso il contributo del lavoro portuale è per lo più concentrato all’interno dell’art. 17 e quindi il lavoro di rilevazione è stato piuttosto semplice, nel secondo, il lavoro principale del Piano è stato quello di censire imprese, lavoratori e fabbisogni del complesso dei porti dell’AdSP.

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