Abbiamo seguito con attenzione e da tempo il dibattito sulla TAV ( tratta Lione Torino ), seguito convegni e discussioni tra esperti. In molti casi abbiamo incontrato una tesi esposta dai favorevoli alla realizzazione dell'opera. Il collegamento va costruito per evitare che lo stesso corridoio V passi ma al di sopra delle Alpi.
C'è poi l'ipotesi legata al corridoio V che passa più a Nord delle Alpi ! Anche questa ipotesi che viene usata come un ricatto andrebbe verificata e probabilmente richiederebbe un'analisi costi e benefici. Non ci sembra che più a Nord delle Alpi la situzione geografica e dei collegamenti sia particolarmente favorevole alla TAV. La nostra proposta è quella di farci le stesse domande a nord e a sud delle Alpi per ottenere un parere obiettivo.
Prima di tutto bisogna chiarire l'equivoco del termine TAV: la Torino-Lione consiste soprattutto in un tunnel di base, sia per passeggeri che per merci. Anche i corridoi riguardano sia persone che merci. Invece l'Alta Velocità ferroviaria in Italia e Francia trasporta solo persone. In Svizzera e Austria non ci sono linee ad alta velocità, ci sono i tunnel di base. In Germania le merci viaggiano quasi tutte su linee normali. Si parla a vanvera di merci su TAV, bisogna tornare alla realtà. Le mappe del Sole 24 Ore sono peggio di quelle di Porta a Porta.
RispondiEliminaAndrea Wehrenfennig (Legambiente)
In realtà il tunnel di base del TAV Torino Lione consentirà di realizzare l'alta capacità ferroviaria/merci nei collegamenti tra Francia e Italia; ciò significa poter inoltrare treni da 2000 tonnellate di peso e lunghezza fino a 750 metri, in luogo degli attuali treni che attraversano il Frejus con 1000 tonnellate, lunghezza ridotta e doppia trazione, che significa alti costi non competitivi con la strada. L'alta capacità consentirà invece di dimezzare i costi della ferrovia e tramite lo sviluppo dell'intermodalità sottrarre traffico pesante alla strada; è stato calcolato in base ai flussi dell'interscambio che si potranno inoltrare almeno 20.000 treni/anno, il che significa togliere dalla pianura padana e dalle strade francesi in media 600.000 veicoli pesanti/anno... con un beneficio ambientale valutato indicativamente in c.a 300 Milioni/Euro/anno di costi esterni tra emissioni, incidentalità, usura strade e rumore....!
RispondiEliminaSecondo il rapporto iMonitraf 2018, al Frejus è stato registrato un traffico giornaliero medio annuo di 2096 veicoli pesanti nel 2017, mentre a Ventimiglia i camion erano 5651, con un trend in forte crescita. E' del tutto irrazionale fare un'opera gigantesca dove non serve, e non investire quei soldi sull'asse ferroviario Italia-Francia-Spagna che passa per Ventimiglia (e non certo per Lione.
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