lunedì 10 dicembre 2018

CINESI E PORTO - DIBATTITO DELUDENTE SECONDO FAQTRIESTE

C'erano già stati dei segnali sul ritorno del "pessimismo del potere provinciale triestino" . Alcuni commenti sentiti per caso e piccoli indizi nelle lettere al quotidiano locale e sui social andavano in questa direzione. Abbiamo fatto bene a pubblicare gli articoli positivi che La Stampa, il Corriere della Sera e altri giornali hanno dedicato alle intuizioni della Autorità di sistema Portuale di Trieste, proprio a voler sgombrare il campo da questo solito pessimismo provinciale. L'articolo su La Stampa è stato firmato da Paolo Possamai, ex direttore de IL PICCOLO che alcuni malevoli avevano indicato come l'agente di Venezia, di Paolo Costa e del suo off-shore. Dubbio che probabilmente aveva sfiorato anche noi di FaqTrieste.



Oggi Possamai scrive che : " la vera intuizione di D'Agostino, consiste nell'aver riconnesso lo scalo al suo vero bacino, che non è l'Italia ma i mercati europei centro-orientali. Lo sanno bene i cinesi. E ha rimesso in funzione la rete dei binari posati dall'impero asburgico, raddoppiando in un paio d'anni il volume dei treni ". 
" Stiamo combattendo il declino - dice D'Agostino - e lo dicono numeri che ci proiettano a essere l'undicesimo porto europeo per volumi. 
Siamo diventati attrattivi e competitivi perché sotto a una sola autorità offriamo un sistema logistico integrato, fatto di banchine, interporti, zone franche, servizi ferroviari"

MA NON BASTA. Alla tavola rotonda romana sulle Zone Economiche Speciali uno dei relatori cita dalle sue letture una nostra vecchia conoscenza.

Antonio Errigo, (vice direttore ALIS – Italia in Movimento) ha affermato “I buoni scenari non fanno predizioni, ma colgono processi, lo ha scritto Parag Khanna e io condivido questo concetto nell’ambito di questo importante convegno che pone sotto la lente d’ingrandimento un tema d’attualità come quello delle Zone Economiche Speciali.

Un anno fa, il 28 novembre 2017, Parag Khanna ha presentato il suo ultimo libro proprio a Trieste assieme a Zeno D'Agostino ad una lezione pubblica organizzata dal Limes Club Trieste, Liberia Einaudi, Spedizionieri Trieste e Circolo Veritas.


Niente provincialismo in questa iniziativa, in sintonia con l'impostazione della AdSP del Mare Adriatico Orientale.
A Trieste abbiamo terminalisti che da decenni collaborano con i cinesi di Evergreen. Spedizionieri che sono stati presidenti di organizzazioni mondiali della categoria. Operatori portuali che hanno fatto conoscere e apprezzare il porto di Trieste nel mondo. Imprenditori del caffè che commercializzano i loro prodotti in 140 paesi nel mondo. Forse sarebbe il caso di dare la parola a questi personaggi sulla Nuova Via della Seta e sulla opportunità che i cinesi investano nello scalo triestino ? Per avere un parere qualificato sarebbe interessante.

Ma c'è sempre qualcuno che paventa pericoli molto "concreti" - vedi editoriale di oggi sui cinesi a Trieste su IL PICCOLO - 
Riusciranno i triestini a leggere i cartelloni pubblicitari scritti in cinese che gli investitori asiatici si apprestano a affiggere in tutta la città ? Come si scrive jota in cinese ?

3 commenti:

  1. quelli ci sono sempre, hanno paura del nuovo perchè sperano sempre di coltivare i loro, ormai, miseri orticelli. sono incapaci di affrontare cambiamenti così importanti, cambiamenti che creano sviluppo e OCCUPAZIONE in città ed inregione

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  2. Solo pochi anni fa il Porto di Trieste movimentata 200 mila teus e 4000 vagoni all'anno. La tenacia e la professionalità nel promuovere lo Scalo da parte dei vertici dell'Autorità Portuale, la tenacia degli Imprenditori portuali unita a quella dei Lavoratori hanno portato a triplicare i volumi di traffico. Oggi Trieste appare come un esempio da copiare. I Cinesi a Italia Marittima ci sono da decenni e nessuno si lamenta. Per fortuna nel nostro Paese esistono Organizzazioni Sindacali forti e preparate a garanzia dei diritti contrattuali. Quindi, anche grazie ai Decreti sui Punti Franchi,ci sono tutte le garanzie perché nuovi investimenti arrivino in città. No a paure, si a visioni propositive e di prospettiva. Lasciamo lavorare i professionisti, avremmo tutti da goderne cominciando dai giovani.

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  3. Salve
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