01 ottobre 2018 ore 11.45
Il gruppo Fincantieri acquista la Cordioli per la ricostruzione del viadotto di Genova, ma assume
metà dei lavoratori, cancella l’art. 18 e fa a pezzi la contrattazione
integrativa. La Fiom non firma l’accordo: “Forzatura inaccettabile, il governo
intervenga”
Nei giorni scorsi
Fincantieri ha concluso la procedura di acquisto della Cordioli Spa, società
che vorrebbe utilizzare per la ricostruzione del ponte su Genova.
Ma lo ha
fatto “assumendo meno della metà dei lavoratori dell’azienda, cancellandogli
l’art. 18 della legge 300/70 contro i licenziamenti e riportando i lavoratori
ai minimi contrattuali, oltre che togliendogli tutta la contrattazione
integrativa e i diritti conquistati in anni di lavoro”.
È l’allarme lanciato oggi,
1° ottobre, dalla Fiom Cgil.
Un fatto grave, per il
sindacato dei metalmeccanici, “ancora più grave se si pensa che Fincantieri è
un’azienda a capitale pubblico”, dicono Fabrizio
Potetti, coordinatore nazionale Fiom del gruppo Fincantieri, Luca Trevisan,
segretario generale Veneto, ed Emanuela Mascalzoni, segretaria generale Verona.
Così, mentre da un
lato si assiste a trattative in cui “giustamente per il governo diventa
centrale la tutela dei lavoratori sui licenziamenti e sulle retribuzioni (Ilva
ad esempio)”, dall’altro un’azienda
che ha il 70% del capitale di Cassa depositi e prestiti, i vertici nominati dal Mef ed è stata rilanciata grazie alla legge navale
(5,4 miliardi di euro) dopo un periodo di crisi con i soldi di tutti i
cittadini italiani, quindi anche dei lavoratori della Cordioli, “decide di
assumerne solo una parte riportandoli ai livelli più bassi economicamente e
togliendogli una tutela fondamentale come quella contro i licenziamenti
illegittimi”.
Una “forzatura inaccettabile” per la Fiom, che non
ha firmato l’accordo, e sulla quale ha chiesto al governo un incontro urgente e
“di intervenire per avere una sola politica industriale sia a livello
istituzionale che da parte delle imprese a capitale pubblico, quelle che
dovrebbero essere un esempio da seguire per tutte le altre”.
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