venerdì 31 agosto 2018

ZONA ECONOMICA SPECIALE E ZONA FRANCA A CONFRONTO


Come abbiamo indicato nella cronaca di ieri sull'iniziativa del CLPT per una tassazione agevolata in porto ci sono dei periodi in cui la "politica" rilancia l'argomento delle zone economiche speciali (ZES).
Questo succede anche dopo la tragedia del crollo del ponte di Genova e nei territori con particolari situazioni di crisi occupazionale e lavorativa.

Apriamo la discussione con questa dichiarazione del presidente dell'Associazione spedizionieri di Trieste e alcune slides della stessa. Questo prima di cominciare a formulare le domande necessarie a comprendere !




Ricordo che la Zona Economica Speciale non è una Zona Franca, essendo un' area necessariamente delimitata ed incardinata su un porto collegato alla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), mentre la Zona Franca è un regime doganale. La confusione deriva dall'interpretazione diversa del termine inglese Free Zone, che in realtà extraeuropee identifica aree a fiscalità ridotta.


Finora in Italia le ZES esistenti NON prevedono agevolazioni sulla fiscalità diretta delle persone e delle imprese. Prevedono invece crediti d'imposta e semplificazioni negli adempimenti delle imprese che investono nei propri stabilimenti localizzati nella ZES.


Credo che nel caso di Genova si debba pensare a qualcosa di più efficace, che comprenda agevolazioni sulla fiscalità diretta. La stessa cosa dovrebbe essere fatta per quelle aree del Paese, come il Friuli Venezia Giulia, che sono compresse fra Stati dove la fiscalità diretta è incommensurabilmente più bassa rispetto all'Italia."



Stefano Visintin
presidente Associazione Spedizionieri Trieste

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