mercoledì 18 luglio 2018

PROGETTI PORTO VECCHIO STRUMENTI UTILI : TRE

3. SOLO PER ESPERTI

Urbanistica nella mutazione genetica capitalista

Sulle pagine de «il manifesto» (22 giugno), nell’inusuale recensione a una recensione di Paola Bonora al nostro libro – Miserie e splendori dell’urbanistica –, Marco Assennato pone un interrogativo: l’urbanistica ha qualcosa da dire riguardo la costruzione del conflitto e del sapere «dentro alla crisi del piano»? 

Una domanda cui lo stesso Assennato poteva trovare ampia risposta nel libro. Ma cogliamo l’occasione per rispondere con questa breve replica.

L’urbanistica è pienamente coinvolta nella mutazione genetica neocapitalista. Da disciplina dalla forte vocazione sociale, si trasforma in materia privatistica, in tecnica facilitatrice delle imprese immobiliari. I sindaci, poveri ma onnipotenti, riducono la urbs (la città nella sua consistenza fisica) a merce; la civitas a una public company; la polis a contrattazione mercantile.

Nel vuoto immaginativo della politica, le città hanno abdicato al piano che – ci preme ricordarlo – inviso ai padroni, è vitale per le classi subalterne.


Non mancano, a dire il vero, (pochi) esempi positivi: Napoli e la «delibera Filangieri», la legge 64/ 2015 della Regione Toscana che limita l’espansione urbana, i piani paesaggistici di Puglia e Toscana.

La gestione privatistica dei territori genera conflitto, controffensive e forme collettive di resistenza che insistono sui temi dell’abitare, e che costruiscono, collettivizzano e diffondono sapere critico, radicato localmente ma avvertito del dibattito internazionale.

Esse autoproducono informazione; immaginano controprogetti; costruiscono relazioni mutualistiche nella latitanza del welfare urbano. Nelle città dilaniate dalla selezione sociale e dalla speculazione immobiliare – sotto il falso nome di «rigenerazione urbana» – i movimenti rivendicano l’urgenza di ricostruire un sistema di edilizia residenziale pubblica.

Nelle aree investite da progetti di grandi opere, o nel panorama di land grabbing che sta aggredendo le regioni turistiche, realtà neorurali e microterritoriali, dalla postura popolare, collettiva, inclusiva, agiscono nel solco dei commons.

I temi sono quelli dell’accesso alla terra, della cura dei suoli, del diritto a modalità «altre» di conduzione dell’esistenza.

Sono lotte che riempiono di proposte concrete e condivise sui luoghi dell’abitare e sulle risorse ambientali. La svolta da intraprendere è immaginare una trasposizione di utopie, desideri, relazioni, produzioni, in istituzioni durevoli. Rendersi cioè collettivamente capaci di ricomprendere nel nomos la visione riproduttivo-generativa dell’accudimento del vivente, la relazionalità ecologica, l’autogestione collettiva e inclusiva, la natura di bene comune delle terre e degli immobili presidiati, custoditi e gestiti conformemente all’istituto degli usi civici.

Il «cambiamento normativamente auspicabile» che presieda alla riconfigurazione dell’habitat può avvenire in seguito all’accoglimento del fermento attivo nelle città e nei territori, germe di mondi possibili. Perciò, come urbanisti, ricerchiamo e agiamo da dentro.

FAQTRIESTE : dedichiamo questo articolo a tutti coloro che credono sia giunta l'ora di dire che l'urbanistica non è di destra o di sinistra. Certamente è un articolo per esperti che cercheremo di "tradurre" nei prossimi giorni. Semplificare senza banalizzare. Ogni volta che leggete sulla stampa locale che quel palazzo è stato messo in vendita dal Comune e che quell'altro è stato comperato state assistendo ad una privatizzazione dei beni comuni e di comune proprietà in favore di pochi. 
Le città e i loro pezzi e palazzi e aree vengono ridotti a merce. Acquistati in un supermercato immobiliare dove un pezzo pregiato è sicuramente l'ampia area del Porto Vecchio. Si tratta solo di ottenerlo al prezzo più basso ?

Non stiamo assistendo ad un'asta tra tanti acquirenti ma piuttosto ad un asta deserta in attesa che il prezzo scenda, scenda, e scenda. Chiedete a chi da anni sta tentando di vendere i cinque magazzini ora proprietà di Greensisam ?

FORSE ESISTONO VERAMENTE CASE DI DESTRA E DI SINISTRA ?

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