Oggi sul Piccolo ritorna il Parco del Mare con la notizia che la Giunta ha congedato per il Consiglio, che si esprimerà venerdì pomeriggio, la variante al Piano regolatore che disciplina l’intervento in zona Lanterna.
Due Associazioni Lega Ambiente e Trieste bella hanno predisposto apposita osservazione
Osservazione, ai sensi
dell'art.8 della LR 21/2015, alla Variante di Assestamento anno 2018 al PRG
vigente di livello comunale ai sensi del Capo II della L.R. 21/2015, adottata
con DC n.26 dd. 30/05/2018
Le sottoscritte Associazioni
presentano osservazione, ai sensi di legge,
ritenendo che per i temi trattati e la rilevanza di alcuni di essi, la
Variante non sia di livello comunale, poiché incide su aree strategiche dal
punto di vista paesaggistico, ambientale e comporti anche modifiche rilevanti
alla mobilità urbana. Essendo queste problematiche determinanti per l'assetto e
la qualità complessiva della città che, oltre ad essere capoluogo di Regione,
vuole assumere sempre più un ruolo di capitale d'area, la mancanza di verifiche
e approfondimenti necessari sui temi evidenziati con gli strumenti di legge
specifici (Vas, Piano Paesaggistico Regionale, compatibilità geologica, piano
delle infrastrutture art.3 bis LR23/2007), impediscono le necessarie azioni di
mitigazione degli interventi consentiti dalla stessa e non consentono di
ottenere una valorizzazione piena degli ambiti interessati.
Di seguito si espongono i
contenuti e le motivazioni di questa osservazione.
In premessa va evidenziato
che la verifica richiesta dalla legge sul presupposto che la Variante sia di
esclusiva competenza comunale è sottoscritta dal medesimo soggetto in qualità
sia di progettista che di responsabile del procedimento. Questo fatto comporta
una modalità che fa venir meno il ruolo di terzierità del RUP desumibile dalla
legge.
Nell'elaborato Relazione si
sostiene, nella parte che riguarda la Metodologia, che le modifiche apportate
al Piano regolatore non contrastano con gli obiettivi del PRGC e le previsioni
del Piano struttura. Tale assunto, a supporto della tesi che la Variante è di
livello comunale, serve per sostenere che la procedura di verifica di
assoggetibilità alla Vas ha confermato che la stessa non determina effetti
significativi sull'ambiente, conclusione con la quale non si concorda poiché
alcuni interventi, conseguenti a questa Variante, incideranno pesantemente
sull'habitat marino e naturalistico, e genereranno ulteriore inquinamento
atmosferico causa l'incremento notevole di traffico.
Lo stesso può essere
rilevato per gli aspetti paesaggistici, la zona interessata dalle
trasformazioni edilizie ed urbanistiche sul molo Fratelli Bandiera, ex
intervento Porto Lido, è una delle zone più compromesse in termini di
organizzazione funzionale e per gli aspetti paesaggistici. Rinunciare a prescrizioni puntuali per una
sua riqualificazione urbanistica ed
edilizia, non assoggettandola già da ora ad una specifica scheda progettuale,
come si è proceduto in sede di Piano regolatore Generale per altre aree
dismesse ( Fiera, Caserme di via Rossetti, ecc.), origina un vuoto di indirizzo
normativo che difficilmente sarà colmato dalla proposta progettuale privata.
La
presenza di un manufatto storico, pregevole e vincolato, quale la Lanterna
richiede che sia accertata puntalmente la compatibilità paesaggistica di
qualsiasi nuovo intervento in loco. Inoltre, essendo l'area della Lanterna di
proprietà demaniale, a maggior ragione la stessa richiede la definizione di
puntuali parametri ed indici, in modo da tutelare la sua vocazione pubblica.
Pertanto non si concorda come affermato in relazione “ che le modifiche
previste non comportano interferenze significative alla componente
paesaggistica” poichè non viene per esempio valutata la particolare ubicazione
dell'area e la stessa Lanterna tra quelle di particolare valore culturale e
potenziale paesaggistico. Si ritiene inoltre che le previsioni del PPR, in base
al codice Urbani, prevalgano già adesso su qualsiasi previsione del PRGC e una valutazione in merito, rispetto quanto
proposto dalla Variante in oggetto, andrebbe doverosamente fatta.
Non va dimenticato che tutto
l'ambito individuato nel PRGC, in zona molo Fratelli Bandiera, probabilmente,
per la sua secolare storia, presenta reperti di archeologia a tutt'oggi non
conosciuti e quindi vanno adottate tutte le misure atte a preservarli; essendo
inoltre tutta l'area realizzata su successivi interramenti a mare, si ritiene
che il presupposto di qualsiasi trasformazione al suo interno implichi una
preliminare pronunciamento di compatibilità geologica al fine di non
compromettere delicati equilibri tra mare e terra consolidati nel corso degli
anni.
Per quanto attiene la
mobilità risulta del tutto impropria e non corrispondente al vero
l'affermazione con presa d'atto ” che la variante non prevede variazioni
insediative che possono interferire con la rete stradale di primo livello e con
le penetrazioni urbane definite dal Piano delle Infrastrutture, della mobilità
delle merci e della logistica”, in tal modo non si ottempera al disposto
dell'art.166 della LR 26/2012. E' risaputo che questa variante, per quanto
concerne la zona della Lanterna, ha recepito la volontà del proponente di
realizzare il “Parco del Mare”, iniziativa che a detta del medesimo dovrebbe
comportare l'arrivo annuo di 800.000 visitatori.
Questo enorme flusso di persone, a
prescindere del mezzo con il quale vorranno accedere all'area, graviteranno
comunque sulla viabilità principale di accesso al centro e altresì con funzione
di scorrimento urbano, e affermare che ciò non comporti problematiche sulla
domanda di mobilità e parcheggio, in una zona già oggi critica per la grande
movimentazione di TIR in entrata ed uscita dal Porto Nuovo, la presenza di
stabilimenti balneari e terapeutici, servizi alla marineria e alla nautica da
diporto, e domani ancora di più per la trasformazione del mercato
ortofrutticolo in un complesso polifunzionale, la riqualificazione del museo
ferroviario con possibilità di ripristino della stazione per i treni storici, è
una palese sottovalutazione delle problematiche attuali e future che
impateranno in modo determinante in un'area molto più grande di quella
considerata dalla variante stessa.
Nell'elaborato PO1 Norme
tecniche di attuazione l'art.80 ( -Zone Lib-porto urbano-rive ) è stato
modificato introducendo, alla voce indici e parametri, l'altezza massima di future
costruzioni riferita all'area” Porto Lido”. Essendo richiesto per la nuova
edificazione e ristrutturazione nell'area della “Lanterna” e del “Porto Lido”
il Piano attuativo, vista l'attuale assetto urbanistico ed edilizio della
stessa, si ritiene che sarebbe necessario predisporre da parte degli uffici
comunali, parimenti a quanto fatto in sede di stesura di PRGC, di apposita
scheda nella quale si fissino puntualmente i lotti di riqualificazione con
tutti gli indici e parametri necessari a definire un intervento organico che
riqualifichi tutto l'ambito assoggettato a strumento preventivo. E'
un'incongruenza non averlo fatto fino ad oggi rispetto ad aree adiacenti che
pure lo prevedono e sono ad alta trasformabilità, quali il Mercato Ortofrutticolo, essendo
l'area della Lanterna pure un'area pubblica demaniale e a complessità
ambientale, paesaggistica e di accessibilità e fruizione molto più complessa
delle altre definite nell'elaborato PO3 del PRGC vigente.
Al fine di non generare
equivoci in fase di procedimento attuativo si ritiene che vada depennato, nel
III comma dell'art. 80, il riferimento con il quale si precisa che “la realizzazione
dell'intervento Porto Lido, in conformità al progetto definitivo....” si attua
con strumento diretto . Trattandosi di un progetto approvato con determinazione
Dirigenziale nel 2007, ed essendo intervenuti nuovi riferimenti legislativi,
per le ragioni sopra evidenziate e il subentro all'idea originale di nautica
con una nuova destinazione d'uso dell'area, si ritiene che sia necessario
stralciarlo dall'art. 80 e un approccio completamente diverso all'ambito complessivo con apposita scheda
progettuale.
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