mercoledì 4 luglio 2018

IL BUON GIORNALISMO E UN PANINO DI PORZINA

Ogni settimana, come vi raccontavo, Federico Rampini ci regala uno spunto interessante. Andiamo a vedere quello di questo sabato. Noi lo avevamo già risolto un paio di giorni prima.

"... Da molti mesi osservavo questi colleghi ventenni - trentenni dell'Indipendent. Non viaggiano mai. Praticamente non escono dall'ufficio. Passano le giornate con lo sguardo incollato allo schermo del computer, del tablet, e delle tv. Al massimo fanno qualche telefonata. Rimasticano a gran velocità notizie apparse altrove.E' un bel sito il loro ma la mia idea di giornalismo è molto diversa. Per questi ragazzi, per quanto veloci a riscrivere le notizie d'agenzia la Corea del Nord è un'astrazione. Io ci sono stato. Scrivo di luoghi di persona nei quali a volte ho passato anni della mia vita.Costa caro, certo, mandare un inviato in giro per il mondo, e infatti la mia razza si sta estinguendo. Ma c'è un limite oltre il quale il pubblico non ha più motivo di distinguere tra un giornalista e un tuttologo improvvisato che sputa sentenze sui social media contribuendo al chiacchiericcio indistinto, alla disinformazione.

E' un Rampini infastidito e polemico quello che abbiamo letto lo scorso sabato, ma lo abbiamo letto senza problemi di coscienza o sensi di colpa. Non serve essere un giornalista famoso e girare tutto il mondo per fare del buon giornalismo. 



Un paio di giorni prima dell'articolo di Rampini un nostro redattore si è ritrovato a far "merenda" con un gruppo di portuali. Per problemi legati alla sua digestione ha dovuto rinunciare ai panini gonfi di porzina , senape e kren che erano portaerei piuttosto che panini. In compenso ha passato una piacevole mezz'ora ed ora scrive di ralle e rizzaggi con lo spirito giusto.


intermezzo da osteria

" No son in turno e quindi me occupo un poco della campagna e dell'orto vizin de casa. Riva un de corsa, de quei che fa jogging che passa vizin alla mia campagna. Ma questo lo conosso ben ? Ciogo un toco de legno e comincio a correrghe drio, anche in campagna mia el vien a romper le balle, no ghe basta sul lavor ? Corro diese o venti metri al massimo e tra la rabbia e el fia me toca fermarme. Nol se ga neanche accorto de mi e de quel che el ga risciado. d'altra parte el xe' allenado, per quel lori cori e mi no. Pecà, sarà per un'altra volta. "


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