lunedì 11 giugno 2018

REGISTRIAMO LE PRIME REAZIONI AL NUOVO GOVERNO - SETTORE INFRASTRUTTURE E TRASPORTI


Toninelli (M5S) a Infrastrutture e Trasporti “Lavorerò 

in continuità con l’opera di Delrio”



ROMA – Danilo Toninelli, 43 anni da Cremona, una delle “facce pulite” del M5S, è dunque il nuovo ministro alle Infrastrutture e Trasporti. Tecnicamente parlando lo diventa a pieno regime quando – e se – ci sarà l’ok dei due rami del parlamento, iter che dovrebbe concludersi entro oggi. Sono dunque saltate tutte le candidature precedenti, da Laura Castelli – ferocemente contraria alle grandi opere, e quindi ritenuta non idonea dal suo stesso movimento – agli altri nomi dati in pasto al gossip.

Ovviamente è ancora presto per individuare la linea e specialmente il pensiero operativo di Toninelli. Sul web, dove ovviamente circolano anche parole in libertà da prendere con le molle, si sono già lette dichiarazioni contrastanti. Da una parte, si è letto che il neo-ministro intende procedere “in continuità con il suo predecessore Delrio”, rassicurando quindi tutti coloro che temevano frenate sulla riforma portuale, sulla “cura del ferro” e sulle grandi infrastrutture. 

Dall’altra c’è chi ha subito dichiarato (il sindaco di Livorno Nogarin, in guerra con Delrio per la esclusione dei sindaci delle città portuali dai comitati di gestione) che ci saranno profondi cambiamenti.
Molto dipenderà, come si è già letto, sullo spoil system che il ministro vorrà adottare nell’apparato. È previsto: ma richiederà qualche tempo e qualche prevedibile sofferenza. 

Uno dei punti sui quali ci sarà probabilmente dibattito riguarderà anche il ruolo di Assoporti, con le fibrillazioni che sono nate (Sicilia, per esempio) al suo interno. Sia M5S sia Lega hanno insistito sul fatto che le comunità vanno ascoltate e coinvolte. Solo promesse da campagna elettorale?

Anche il presidente di Assologistica Andrea Gentilea auspica che il nuovo capo del dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti sostenga la crescita della logistica, settore strategico per il nostro Paese.

“A Danilo Toninelli neo-ministro del dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti – scrive Gentile – non mancheranno certo sfide importanti nella gestione di un settore quale è quello logistico-trasportistico di un Paese che, dopo anni di rallentamento, ha ritrovato da poco nuovo vigore. Non ci resta pertanto che augurare al ministro Toninelli buon lavoro e un cordiale benvenuto!”. Così si esprime il presidente di Assologistica Andrea Gentile, il quale auspica che il Governo prosegua nella direzione di sostenere lo sviluppo della logistica, settore cruciale e strategico da svariati punti di vista per la crescita economica, ma non solo, dell’Italia.










Chi è il nuovo ministro dei trasporti ?

Dna a '5 Stelle' per un profilo strettamente politico: Danilo Toninelli, classe 1974, nato a Soresina in provincia di Cremona, liceo scientifico a Manerbio e laurea in Giurisprudenza a Brescia, residente a Castelleone, approda alla guida del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con una mossa dell'ultim'ora dopo un percorso personale tutto di crescita nel M5s.




“Ho partecipato in prima linea contro la riforma Renzi-Boschi”
Parlamentare al secondo mandato, nella precedente legislatura è stato membro della Giunta per il regolamento, e l'uomo chiave dei Cinque Stelle in commissione Affari costituzionali di Montecitorio, di cui è stato vicepresidente. "Posso dire orgogliosamente di aver partecipato in prima linea, prima in Commissione e in Aula e poi tra la gente e nelle piazze, alla battaglia contro la riforma Renzi-Boschi e alla storica e fondamentale vittoria del 4 dicembre", dice di quell'esperienza presentando se stesso sulla piattaforma Rosseau proponendosi per la candidatura al Senato. Eletto quest'anno in Lombardia passa al Senato dove è oggi il capogruppo del M5s. Ed è per questo ruolo che nelle ultime settimane ha affiancato Luigi Di Maio nelle consultazioni al Quirinale per la formazione del nuovo governo.

Attivista 5 Stelle dal 2009

Dal 1999 al 2001 ufficiale di complemento dell'Arma dei Carabinieri a Torino, poi ispettore tecnico assicurativo dal 2002 al 2013 a Bergamo e Brescia, passa alla carriera politica aderendo al Movimento 5 Stelle: attivista dal 2009 fonda il gruppo cremasco. Sposato, due figli, prima di approdare in Parlamento si era già candidato due volte nella sua regione senza essere eletto: alle regionali della Lombardia nel 2010 come consigliere per la Provincia di Cremona, ed alle amministrative 2012 come consigliere comunale a Crema. "Non ho ambizioni personali" ma "ovviamente io sono sempre a disposizione", ha risposto nei giorni scorsi a chi gli ha chiesto se era in corsa per un posto da ministro del nuovo Governo Lega-M5s.

Fonte: SKY TG24

''Il punto'' di Paolo Uggè presidente CONFTRASPORTO




Finalmente abbiamo un Esecutivo che sarà chiamato a governare il Paese. In bocca al lupo! Da italiano e da rappresentante di categoria è l’unica considerazione che mi sento di fare. Naturalmente l’augurio è rivolto al nuovo Governo ma anche a tutti i cittadini.

Al Dicastero dei trasporti e delle Infrastrutture è toccato un titolare, noto a chi segue le vicende della vita politica italiana ma poco conosciuto al mondo del trasporto e delle logistica. 

In bocca al lupo anche a Lui che avrà il non facile compito di gestire i temi della mobilità sostenibile, della libertà di circolazione e, lo diciamo sommessamente, cercare di rimettere in moto una macchina, ferma da alcuni mesi. Il sistema della logistica e dei trasporti, che, al di là di quanto affermano leader confederali che giustamente, evidenziano come il motore dell’economia sia il sistema manifatturiero ma non riflettono sul fatto che se le merci non vengono  trasportate restano nei magazzini delle imprese, è indispensabile per la competitività di ogni Paese. 

E’ infatti il sistema logistico la condizione che consente ad un sistema economico di competere in un mercato libero. Per questo non ci stancheremo mai di sostenere la richiesta che sia costituito un Ministero della Logistica, dei Trasporti e delle Infrastrutture. Da lì occorre partire!

Prendiamo atto ancora una volta che la nostra classe politica è più attratta dalle infrastrutture che sono di grande importanza ma da sole non mi sembrano possano essere la risposta adeguata per l’economia, al massimo soddisfano delle esigenze elettorali.  E’ invece la realizzazione delle Infrastrutture strettamente necessarie che debbono essere finalizzate a raggiungere gli obiettivi individuati dalla scelta che ha natura politica. Quale politica è utile ai bisogni del Paese? questa è la domanda dalla quale partire.

Gli argomenti da affrontare sono tanti e specifici.

In particolare per il trasporto su gomma negli ultimi mesi alcuni aspetti si sono particolarmente aggravati. Le motorizzazioni continuano a non essere in grado di fare le revisioni (poi parliamo di sicurezza); l’Austria e la Svizzera lavorano per ostacolare, in assenza  delle alternative efficienti, il superamento dell’arco alpino (200 milioni di tonnellate all’anno per un valore pari a 524 Mld lo attraversano) il solo blocco dell’Austria oltre a generare inquinamento (i Tir fermi inquinano più di un euro 6) produce un costo, per ogni ora, pari a  203 milioni al sistema produttivo; le politiche sociali dei paesi emergenti continuano ad attuare il dumping sociale che penalizza lavoratori e le imprese, (occorre allora ridare slancio ai contenuti della Road Alleance); le imposizioni fiscali fanno si che il costo del gasolio sia il secondo a livello europeo; i trasporti eccezionali sono bloccati da un evidente disimpegno dei decisori locali e nazionali; 

I trasferimenti per l’autotrasporto non debbono essere tagliati ma riassegnati, caso mai, secondo il principio della sostenibilità ambientale e  della sicurezza, e da ultimo ma non ultimo, il sistema portuale, dell’armamento, dei servizi tecnico nautici che non hanno  ancora registrato alcun significativo cambiamento. Le intenzioni buone vanno realizzate. Di argomenti ve ne sarebbero molti altri ma mi fermo qui!

Ciò che credo sia indispensabile è evitare che abbiano ad innescarsi fenomeni che producano stati di tensione poi difficili a controllarsi (quanto sta avvenendo in Brasile non sia sottovalutato). Per questo occorre avviare un confronto serio fondato sulla conoscenza e volontà reciproca nel voler individuare le soluzioni idonee. Occorre, allora, volontà  collaborativa. 

Conftrasporto, ma non vedo ragioni perché debba venire a mancare l’unità sui temi da sempre sostenuti come Unatras, è pronta al confronto  ma non può rinunciare al compito di tutela del mondo rappresentato.

Noi non abbiamo pregiudizi, né abbiamo mai fatto la politica “nei trasporti, bensì la politica dei trasporti”. Il nostro compito è tutelare il sistema di imprese aderenti in un quadro di interessi di carattere generale e non fare da sponda a questa o a quella forza politica. La Fai/Conftrasporto ha sempre operato, come spesso ricorda il presidente di Conftrasporto Fabrizio Palenzona, con  la “schiena diritta” nei confronti di tutti ed in ogni occasione. 

A questo ci atterremo, nel rispetto dei ruoli, pronti a collaborare ma anche ad assumere ogni iniziativa utile a tutelare le molte imprese del mare, della gomma, dei sistemi tecnico nautici e della logistica più in generale che le imprese aderenti al sistema Conftrasporto/Confcommercio chiederanno.

Paolo Uggè





Fonte: CONFTRASPORTO

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