venerdì 27 aprile 2018

ELEZIONI REGIONALI FVG , PORTUALITA' E METODO DI SCELTA

Sta per concludersi anche questa seconda campagna elettorale regionale dopo quella nazionale delle elezioni del 4 marzo. Che ne pensi ?

Non voglio esprimere un giudizio e non saprei valutare quale dei due sistemi elettorali è il migliore . il nazionale o il regionale ? Al momento il governo nazionale non c'è ancora mentre in Regione si saprà da subito chi ha vinto e chi farà il Presidente.

Voi vi occupate delle domande più frequenti su Trieste e quindi avete seguito le questioni legate principalmente alla logistica e alla portualità, alla Ferriera e poi a scalare altri argomenti.

Non riusciamo a seguire tutti gli argomenti e preferiamo fare bene un tema alla volta. Riusciamo a seguire e a far emergere diversi argomenti che altrimenti non troverebbero spazio sui soliti media , che detto tra noi si assomigliano un po' tutti.

Si assomigliano anche se hanno proprietari e appoggiano politiche diverse ?

Trattano tutti gli stessi argomenti secondo gli ordini di scuderia, un esempio per tutti: l'articolo di Paolo Rumiz sulla rinascita di Trieste dagli Asburgo ai cinesi. 

E' un articolo che vanta già diversi tentativi di imitazione quasi quanto la Settimana Enigmistica. Il Corriere della Sera e ieri Il Fatto Quotidiano. Ognuno con la sua impostazione, ognuno che sottolinea le poche cose che raccoglie. 

Lasciateci ridere un po' dell'incipit dell'articolo di ieri del Fatto Quotidiano dove sembra che la potenziale ricchezza delle aree del Porto Vecchio è racchiusa nel magazzino 18 dove sono depositati i beni degli esuli del dopoguerra. 

Simone Cristicchi e l'architetto Fuksas discuteranno assieme il water front dal terrapieno a Capodistria ?





Passiamo ad argomenti più seri. In questi giorni è uscita la notizia di una probabile azione di infrazione europea verso le Autorità Portuali per concorrenza sleale. Vi siete fatti un'opinione in proposito ?

Su questo tema è particolarmente esaustivo il comunicato dell'Assoporti che illustra l'errore che sta alla base della procedura di infrazione, descrive le ripercussioni negative e fornisce la corretta interpretazione alla luce della nuova riforma portuale che aumenta, valorizza e definisce un ruolo pubblico per le Autorità di Sistema Portuale.

Siamo di fronte quindi ad una levata di scudi delle associazioni dello shipping contro la procedura di infrazione che è trasversale ?

Prendiamo questo caso per definire alcune differenze che in questa campagna elettorale non sono emerse e sono state volutamente lasciate chiuse nei cassetti. Possiamo dire che c'è stato un riconoscimento unanime da parte di tutti i partiti del buon lavoro svolto sulla portualità generale e in particolare per i grandi passi avanti fatti dal Porto di Trieste sia dal Ministero che dalla Giunta Serracchiani.

Vogliamo però segnalare un pericolo per il dopo elezioni: se il giorno prima tutti ne parlano bene, come possono i vari soggetti dai terminalisti, agli operatori e ai lavoratori garantirsi che le cose non cambieranno in peggio ?

Tutti i partiti si sono impegnati a rassicurare l'opinione pubblica e i diretti interessati che il progetto di rilancio andrà avanti sulla strada indicata.

Io credo che dobbiamo vigilare e informare con cognizione di causa per evitare strani cambi di rotta e farlo un po' tutti assieme perchè fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. 

Oggi Assoporti e il Governo possono contrastare  e opporsi alla procedura di infrazione europea rafforzati dalle scelte che il Governo ha fatto in materia di Autorità portuali riformate. 

Non sarebbe stata possibile alcuna opposizione alla procedura d'infrazione che potrebbe fare molto male alla portualità se anni fa fosse stata approvata la proposta di trasformare in Società per Azioni le autorità portuali esistenti.

Chi firmava e spingeva politicamente per la trasformazione in S. p. A . ? Chi avrebbe danneggiato irrimediabilmente la situazione ? Leggete i nomi nell'articolo de IL TIRRENO che riportiamo qui sotto.
Prima di chiudere va ricordato che comunque vada a conclusione questa vicenda il Porto Franco Internazionale di Trieste per la sua specialità può rivendicare la sua estraneità alla questione che non lo riguarda. Ma per il momento leggiamo i nomi di chi voleva le SPA portuali:


IL TIRRENO 28 dicembre 2013

«Authority da trasformare in Spa»

Gallanti si allea con Genova, Venezia e Trieste. In rotta di 

collisione con Filippi e la “riformina” del Senato

di Mauro Zucchelli

LIVORNO. Adesso non sono più soltanto resoconti di giornale o

mezze dichiarazioni in tv sulla riforma dei porti sbandierata dal 

ministro Lupi: c’è una lettera ufficiale nero su bianco in cui si 

chiede di mettere la riforma all’ordine del giorno nei prossimi 

incontri di Assoporti, l’organizzazione che raggruppa le Autorità 

Portuali. A chiederlo sono i numeri uno di quattro porti: a 

cominciare da Giuliano Gallanti (Livorno) insieme a Luigi Merlo 

(Genova) e Paolo Costa (Venezia), ai quali ora si è aggiunta 

Marina Monassi (Trieste).





1 commento:

  1. https://rinascitats.blogspot.it/2018/05/il-cantone-di-trieste-prendiamo-in.html

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