sabato 16 dicembre 2017

TASSE ICI IMU SU TERMINAL PORTUALI

Porti italiani verso lo stop all’Imu sui terminal

Genova - Con un articolo nella legge di Stabilità - che inizierà l’esame alle commissioni della Camera la prossima settimana - il governo prova a sciogliere il problema dell’Ici/Imu sui terminal. In Italia i terminalisti pagano o non pagano la tassa sulle aree in concessione a seconda del porto in cui si trovano



Genova - Con un articolo nella legge di Stabilità - che inizierà l’esame alle commissioni della Camera la prossima settimana - il governo prova a sciogliere il problema dell’Ici/Imu sui terminal.


Nonostante ad esempio una risoluzione del ministero dell’Economia risalente al 2009, in Italia i terminalisti pagano o non pagano la tassa sulle aree in concessione a seconda del porto in cui si trovano, delle decisioni del Comune di riferimento, delle valutazioni degli uffici locali dell’Agenzia delle Entrate e ancora delle sentenze della Corte di Cassazione, con il caso di Genova dove alcuni soggetti pagano l’imposta e altri no, perché anche le determinazioni del giudice non sempre sono state dello stesso segno.

Ora il governo ha accolto la tesi dei terminalisti, secondo i quali in sostanza non si deve pagare un’imposta sulla proprietà su aree in concessione demaniale, funzionali a porti di rilevanza nazionale e internazionale. L’articolo in legge di Stabilità, come elaborato dai tecnici del ministero dei Trasporti e delle Finanze, propone quindi un riordino dalla classificazione catastale nei porti, facendo rientrare dal prossimo anno nella categoria E/1 (stazioni per servizi di trasporto terrestri, marittimi e aerei: esenti da imposte locali) banchine e aree scoperte adibite a operazioni e servizi portuali afferenti alle merci e ai passeggeri, le connesse infrastrutture ferroviarie e stradali, i depositi doganali e quelli autorizzati dalle Autorità di sistema portuale. Con questa misura tutti i terminalisti vengono messi sullo stesso piano, senza distorsioni di mercato, evitando situazioni potenzialmente esplosive come quella di Gioia Tauro, dove da una parte viene creata dal governo un’agenzia per gestire gli esuberi del terminal Mct, e dall’altra si chiede allo stesso terminal di pagare oltre 46 milioni di Ici.


«Siamo da tempo duramente impegnati per raggiungere una formulazione della norma relativa alla non applicabilità di Ici/Imu sulle aree in regime di concessione nei porti - dicono i presidenti di Confetra, Assiterminal e Assologistica (Nereo Marcucci, Luca Becce e Andrea Gentile) -. Abbiamo riscontrato l’impegno profuso dal governo, dal premier e dai ministri Pier Carlo Padoan e Graziano Delrio per raggiungere una formulazione che porrebbe la norma in coerenza con risoluzioni del ministero dell’Economia, eliminando così sul territorio contestazioni e ulteriori contenziosi generati da scorrette interpretazioni delle norme. Ringraziamo Confindustria per il forte contributo fornito a sostegno delle posizioni da sempre espresse al riguardo dalle loro associazioni. Ci aspettano - concludono i terminalisti - che la Camera accolga l’inserimento di un testo così formulato nell’articolato della legge di Stabilità in sede di approvazione. Sottolineiamo il grave danno che il mancato inserimento provocherebbe sulle imprese portuali, fino a minarne in diversi casi la stessa sopravvivenza».

fonte THE MEDITELEGRAPH

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