Porti italiani verso lo
stop all’Imu sui terminal
Genova - Con un articolo
nella legge di Stabilità - che inizierà l’esame alle commissioni della Camera
la prossima settimana - il governo prova a sciogliere il problema dell’Ici/Imu
sui terminal. In Italia i terminalisti pagano o non pagano la tassa sulle aree
in concessione a seconda del porto in cui si trovano
Genova - Con un articolo
nella legge di Stabilità - che inizierà l’esame alle commissioni della Camera
la prossima settimana - il governo prova a sciogliere il problema dell’Ici/Imu
sui terminal.
Nonostante ad esempio una
risoluzione del ministero dell’Economia risalente al 2009, in Italia i
terminalisti pagano o non pagano la tassa sulle aree in concessione a seconda
del porto in cui si trovano, delle decisioni del Comune di riferimento, delle
valutazioni degli uffici locali dell’Agenzia delle Entrate e ancora delle
sentenze della Corte di Cassazione, con il caso di Genova dove alcuni soggetti
pagano l’imposta e altri no, perché anche le determinazioni del giudice non
sempre sono state dello stesso segno.
Ora il governo ha accolto
la tesi dei terminalisti, secondo i quali in sostanza non si deve pagare
un’imposta sulla proprietà su aree in concessione demaniale, funzionali a porti
di rilevanza nazionale e internazionale. L’articolo in legge di Stabilità, come
elaborato dai tecnici del ministero dei Trasporti e delle Finanze, propone
quindi un riordino dalla classificazione catastale nei porti, facendo rientrare
dal prossimo anno nella categoria E/1 (stazioni per servizi di trasporto
terrestri, marittimi e aerei: esenti da imposte locali) banchine e aree
scoperte adibite a operazioni e servizi portuali afferenti alle merci e ai
passeggeri, le connesse infrastrutture ferroviarie e stradali, i depositi
doganali e quelli autorizzati dalle Autorità di sistema portuale. Con questa
misura tutti i terminalisti vengono messi sullo stesso piano, senza distorsioni
di mercato, evitando situazioni potenzialmente esplosive come quella di Gioia
Tauro, dove da una parte viene creata dal governo un’agenzia per gestire gli
esuberi del terminal Mct, e dall’altra si chiede allo stesso terminal di pagare
oltre 46 milioni di Ici.
«Siamo da tempo duramente
impegnati per raggiungere una formulazione della norma relativa alla non
applicabilità di Ici/Imu sulle aree in regime di concessione nei porti - dicono
i presidenti di Confetra, Assiterminal e Assologistica (Nereo Marcucci, Luca
Becce e Andrea Gentile) -. Abbiamo riscontrato l’impegno profuso dal governo,
dal premier e dai ministri Pier Carlo Padoan e Graziano Delrio per raggiungere
una formulazione che porrebbe la norma in coerenza con risoluzioni del
ministero dell’Economia, eliminando così sul territorio contestazioni e
ulteriori contenziosi generati da scorrette interpretazioni delle norme.
Ringraziamo Confindustria per il forte contributo fornito a sostegno delle
posizioni da sempre espresse al riguardo dalle loro associazioni. Ci aspettano
- concludono i terminalisti - che la Camera accolga l’inserimento di un testo
così formulato nell’articolato della legge di Stabilità in sede di
approvazione. Sottolineiamo il grave danno che il mancato inserimento
provocherebbe sulle imprese portuali, fino a minarne in diversi casi la stessa
sopravvivenza».
fonte THE MEDITELEGRAPH
fonte THE MEDITELEGRAPH
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