domenica 19 novembre 2017

SOLO I CITTADINI DI TRIESTE POSSONO DECIDERE SULL'AREA A CALDO

REFERENDUM SULL'AREA A CALDO DELLA FERRIERA DI SERVOLA

Questa proposta nasce dalla convinzione, provata dai fatti e dalle cronache, che ci sono due nodi che impediscono la decisione sulla questione Ferriera di Servola.

- La scelta tra posti di lavoro e riduzione dell'impatto ambientale che viene comunemente definita " il ricatto occupazionale ".



- La difficoltà di decisione da parte delle istituzioni per gli effetti di un eventuale ricorso dell'imprenditore che costerebbe una penale salata al Comune o alla Regione se prendessero provvedimenti di chiusura unilaterali.

Facciamo spiegare al Sindaco il rischio di ricorso da parte di Arvedi

CRONACA RECENTE : Probabilmente vi siete accorti che abbiamo trascurato di riportare gli ultimi fatti relativi alla ferriera di Servola. Possiamo riassumere
oggi in poche righe le ultime prese di posizione e i distinguo dei vari soggetti da anni impegnati su questo tema.
Da quanti anni ? Almeno dal '92, anno della privatizzazione della siderurgia italiana. Almeno dal '94 con la fiaccolata cittadina in difesa della Ferriera. Almeno dal '96 quando il circolo Miani iniziò il suo lungo percorso. Per arrivare al 5 dicembre 2015 quando nasce il Comitato 5 dicembre appunto. In questi 20 e passa anni sono nati e poi conclusi, coordinamenti di vario tipo, interventi di associazioni ambientaliste, promesse elettorali e campagne di stampa e di televisioni, compresa la trasmissione LE IENE. Ora non è più il tempo di "denunce " o di campagne di propaganda. Le istituzioni, anche riconoscendo loro la piena buona fede e fiducia, non sono in grado di risolvere il problema. Il sindacato arriva sempre con il treno successivo ed oggi è impegnato in una campagna a tutto campo sui danni subiti dai lavoratori esposti all'amianto e nei prossimi anni farà una analoga campagna per gli operai esposti ai fumi della Ferriera. 
Tutti i soggetti e i comitati sinceramente impegnati si bloccano davanti ai due problemi che abbiamo esposto all'inizio. Ora non possiamo appassionarci alla rottura tra il Sindaco Dipiazza e il Comitato 5 dicembre e nemmeno al fatto che la Regione riconosca come interlocutore dopo tanti anni lo storico Circolo Miani che è la memoria storica e il motore di questa lunga vertenza.
Non spetta sicuramente a noi schierarci in favore o meno della petizione lanciata dal Comitato 5 dicembre che ha di fatto provocato la reazione della lettera in favore degli operai di Servola.

Noi crediamo che per risolvere i due punti iniziali relativi all'area a caldo la decisione può essere presa solo dai cittadini triestini con un REFERENDUM.

Che sia un referendum con potere decisionale o consultivo, o altrimenti definito non è un problema:
IMPORTANTE è che i cittadini triestini possano esprimere la loro decisione rispetto all'area a caldo.




1 commento:

  1. inutile e sbagliato: chi ha votato dipiazza ha votato per chiudere l'area a caldo dimenticando che esiste un problema occupazionale. la soluzione è solo una: lavoro e salute, salute e lavoro. le possibilità ci sono

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