FOTO DAL BLOG DI RINASCITA TRIESTINA |
In questo caso IL PICCOLO ha raggiunto un alto livello di comunicazione. L'autore dell'articolo, Fabio Dorigo, ha confezionato un prodotto che attinge al linguaggio dei social media e utilizza tutte le varie facce della comunicazione. Nell'articolo esemplare di cui vi proponiamo una sintesi qui sotto si parte dalla citazione di un BLOG come fonte. Si immagina che la Presidente della Regione abbia "annusato" in diretta gli effetti del crollo durante la sua scalata dell'Ursus. Ma l'articolista raggiunge il punto più alto facendo la rassegna stampa del Piccolo e citando i cinque anni di ritardo rispetto alle rassicurazioni sulla necessità di avviare i lavori di manutenzione. Nell'articolo si citano anche i probabili costi e si documenta il contenzioso su chi dovrà far fronte alle spese tra Comune, Autorità Portuale e Concessionario.
Sono questioni che solitamente rilevano blog come il nostro ma come andiamo dicendo da tempo : c'è qualcosa di nuovo nella informazione cittadina ?
Sintesi dell'articolo di oggi sulla Voragine in Portovecchio .
Il crollo delle volte
del torrente Chiave che scorre nel sottosuolo ha provocato l'apertura di maxi
buchi da cui fuoriescono acque sporche e maleodoranti e all'ingresso dello
scalo spuntano due voragini
di Fabio Dorigo
Due
voragini capaci di inghiottire un furgone si sono aperte all'ingresso
dell'antico scalo, pochi metri dopo il monumentale varco doganale di Largo
Santos. Il responsabile è il torrente Chiave, lo stesso che sta costringendo
l'amministrazione a lavori straordinari (e costosi, almeno un milione di euro)
in via Carducci. Le volte in pietra della galleria del torrente rischiano di
crollare per una lunghezza di 160 metri. In Porto vecchio le volte sono già
collassate, almeno in due punti, interropendo una linea di vecchi binari e
lasciando intravvedere delle acque non proprio limpide.
A denunciarlo per primo è stato il blog di
informazione indipendente "Rinascita Triestina" che ha postato la foto
dei crateri.
E ne ha fatto
esperienza, probabilmente, anche la governatrice Debora Serracchiani durante la
visita pochi giorni fa al pontone galleggiante Ursus, ormeggiato alla foce del
Chiave. Le acque riversate in mare hanno tutta l'aria di liquami.
Chi pagherà
la bonifica e il ripristino della galleria del torrente Chiave in Porto
vecchio? A seguito della sdemanializzazione gli oneri spettano al Municipio.
«È
una cosa che riguarda il Comune. La proprietà è loro. Noi per il momento
abbiamo ancora la giurisdizione, ma la proprietà è comunale» spiega Mario
Sommariva, segretario dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico
orientale.
Dovrà essere il Comune quindi a mettere mano al portafogli per il
Chiave, che allunga il suo conto dopo via Carducci. Il problema è che i soldi
non ci sono. I 9 milioni, ritagliati dai 50 milioni stanziati dal governo con
finalità culturali, non bastano neppure per infrastrutturare l'area attorno
alla Centrale idrodinamica. E al momento mancano persino le risorse per mettere
in sicurezza il varco aperto nel 2011 in occasione della Biennale diffusa di
Vittorio Sgarbi. Del resto l'urbanizzazione primaria di tutta l'area di Porto
vecchio viene stimata in almeno 300 milioni. Solo per la bonifica del Chiave si
parla di 11 milioni e mezzo (4,5 milioni, invece, per il Rio Martesin).
Il
torrente, del resto, è un problema atavico del Porto vecchio. Attorno alla sua
bonifica si è consumato un contenzioso che ha bloccato per più di 10 anni la
concessione novantennale di Greensisam.
«Prima opera che partirà a breve -
scriveva il Piccolo il 9 agosto 2002, riportando i contenuti della convenzione
siglata tra Comune e Autorità portuale - sarà la bonifica del torrente Chiave
che scorre nel sottosuolo e che sfocia tra il Molo III e Molo IV.
Un'urgenza rimasta tale cinque anni dopo. «Il
torrente Chiave ha anche inquinato tutto lo specchio d'acqua prospiciente -
spiegò nel 2008 Pierluigi Maneschi, presidente di Italia Marittima -. Già oltre
un anno fa abbiamo mandato alle autorità la richiesta di provvedere alla
bonifica, ma com'era prevedibile non si è mossa una foglia: Comune e Autorità
portuale non si mettono d'accordo su chi debba fare il lavoro». Secondo il
segretario generale dell'Authority l'onere dei lavori spettava al Comune. Ma il
sindaco di allora, sempre Roberto Dipiazza, non era d'accordo: «Siamo
nell'ambito dei cosiddetti sottoservizi che comprendono condutture e fognature
e dovrebbe essere la stessa Evergreen a realizzarli come oneri di
urbanizzazione anche perché ha ottenuto in concessione cinque magazzini per
novant'anni in cambio di un canone veramente modesto». L'assessore Maurizio
Bucci propose un altra versione: «In base a una nuova norma di legge è la
Regione competente in materia di torrenti per cui spetterà alla Regione
intervenire anche in questo caso». Così nessuno fece nulla. Oggi non ci sono
dubbi. Grazie all'emendamento del senatore Francesco Russo, in odore di sigillo
trecentesco, è il Comune titolare di onori e oneri (oltre che odori) sull'area
di Porto vecchio
Fabio Dorigo 7 giugno
2017
PORTO VECCHIO: LA STANGATA - PROGETTI FARAONICI E VORAGINI SULLA MAXI-FOGNA CHE SCARICA IN MARE (vietato dalla UE) - BRETELLE ROTTE E BRAGHE DI TELA - COSTI STRATOSFERICI AL COMUNE IN BOLLETTA E NEMMENO COMPLETATE LE CARTE IN DUE ANNI E MEZZO - IL SINDACO INVITA A NON RISPETTARE I DIVIETI DA LUI APPENA EMANATI: LA CERTEZZA DEL DIRITTO - DALLA MITTELEUROPA ALLA REPUBBLICA DELLE BANANE...
RispondiEliminaAvete mai visto un Sindaco che invita i cittadini a NON rispettare un' ordinanza da lui stesso appena emessa ?
Che invita i cittadini a frequentare zone interdette al traffico perchè definite "pericolose" ?
Che fa finta di niente se un torrente, che in realtà è una chiavica, scarica a mare in prossimità del centro cittadino liquami fognari (cosa vietatissima da tutte le norme europee) dopo aver provocato voragini?
Ecco qua quanto riportato dal Piccolo oggi:
"Roberto Dipiazza ha lanciato ieri, attraverso il suo profilo Facebook, un messaggio tranquillizzante. «Tutti potete entrare, e continuare a correre», ha sottolineato il primo cittadino, aggiungendo che queste ordinanze sono atti formali, che i dirigenti devono predisporre stante «la pericolosità dell’area, che comunque esiste». Dipiazza ha rassicurato i frequentatori del Porto vecchio che nessuno verrà multato se percorrerà la bretella fra Largo città di Santos e il Magazzino 26, invitando anzi la cittadinanza a frequentare il Porto vecchio e chi già vi si reca per ragioni sportive a proseguire nell’utilizzo del tratto di strada in questione".
IL SINDACO DI #TRIESTE INVITA A COMMETTERE UN ATTO ILLECITO E A VIOLARE LA SUA ORDINANZA APPENA FIRMATA PUR DI NON DOVER DIRE CHE PORTO VECCHIO E' AREA PORTUALE E UNA "CITTA' PROIBITA" PER MOTIVI DI SICUREZZA!!!
C'è un giudice a Trieste che vuole occuparsi della questione e di ristabilire la certezza del diritto? O siamo diventati una colonia del Burundi?
Vai all' articolo: http://rinascitats.blogspot.it/2017/06/porto-vecchio-la-stangata-progetti.html