domenica 7 maggio 2017

DOCUMENTAZIONE SULLE NOMINE NEI COMITATI DI GESTIONE DELLE ADSP

Siluri e controsiluri Corsini – Nogarin

6 maggio 2017



LIVORNO – Sulla La Nazione è apparsa una significativa intervista del nostro direttore al sindaco sul porto. La riportiamo, perchè Corsini ha comunicato il “niet” ufficiale a Nogarin per il comitato di gestione (mentre a Genova, Trieste e Civitavecchia i sindaci sono stati accettati). Previsto il ricorso al Tar con interrogazioni parlamentari dei 5 Stelle. Ricorsi rimasti in stand-by dopo l’incontro di giovedi in municipio tra Corsini e Nogarin. “Set” interlocutorio, a quanto pare. E intanto il comitato può attendere…

Signor sindaco Nogarin, sembra che lei abbia “inchiodato” la costituzione del comitato di gestione dell’Autorità portuale di sistema proponendosi nel comitato stesso. Sono ormai settimane che l’operazione si è bloccata.
“Intanto un chiarimento: non mi sono proposto ma sono stato designato dalla giunta comunale, come vuole la riforma portuale. Dove non c’è scritto da alcuna parte che a rappresentare il sindaco della città non possa essere il sindaco stesso se ha le necessarie competenze e qualificazioni sul piano della portualità e della logistica. Io non ho “inchiodato” niente. Se si fosse valutato che non ho le competenze, mi sarebbe stato comunicato e si sarebbe andati avanti. Se tutto è bloccato è perché, con i precedenti anche in altri porti,non si è capaci di superare l’imbarazzo politico che ne è nato”.

Lei parla di precedenti e si riferisce al sindaco di Genova Doria e al sindaco di Trieste Dipiazza, entrambi designati dai loro Comuni…


“Ma non solo: mi riferisco anche e specialmente alla designazione della Regione Friuli del proprio presidente Debora Serracchiani. Il che ha messo ovviamente il Pd in una situazione di imbarazzo per me davvero divertente. Voglio vedere come ne usciranno: certo, non dando la responsabilità dell’impasse a me. L’unica decisione è stata di non decidere: anche il sindaco di Piombino è stato bloccato e la Regione s’è tenuta il proprio designato in un cassetto, quando sarebbe stato invece necessario far presto”.

Però il suo esempio ha spinto altri sindaci 5 Stelle a fare lo stesso: a Civitavecchia il sindaco Antonio Cozzolino è stato subito designato, e anche lì il comitato di gestione s’è bloccato”.
“Il vero problema non è la designazione dei sindaci. E’ che la riforma portuale italiana taglia fuori le comunità urbane dai loro porti, andando in senso diametralmente opposto di quanto è stato fatto in quasi tutte le nazioni europee, dove le città sono parte integrata dei porti e della loro gestione. La mia opinione – suffragata anche dagli studi europei – è che la riforma portuale italiana ha mancato l’occasione di saldare città e porti, facendone una comunità coesa, nella quale si lavora insieme per ottenere il miglior risultato, in difesa del lavoro, dei lavoratori e degli investimenti pubblici e privati”.

Lei però si è messo in rotta di collisione anche sul grande progetto della Piattaforma Europa, sostenendo che è “uno spot elettorale” del governatore Rossi…
“L’ho detto e lo confermo. Durante la campagna per le regionali, Rossi s’è fatto vanto di finanziamenti solo promessi, andando poi a disquisire anche di fondali, con argomentazioni semplicistiche su un tema tanto complesso”.
Però la Regione ha chiesto modifiche al bando fatto dall’Autorità portuale.


“Ben poca cosa, a fronte di un bando nato da una relazione della consulente Ocean Shipping che ho definito – e torno a definire – vergognosa, duecento pagine di niente costate 1000 euro a pagina. Io mi sono letto tutte le 200 pagine, cosa che dubito altri abbiano fatto: e ho capito perchè la gara è stata rinviata più volte e anche oggi si parla di rinviarla ancora. La vera sfida per la Piattaforma Europa, che è necessaria per Livorno, è far si che si inquadri in un progetto di logistica integrata, nel quale anche la città ha la sua parte, che tenga conto delle trasformazioni dello shipping, la crescita delle navi ma anche i collegamenti via terra. La parcellizzazione delle banchine, con rese (comprese le Paceco della Darsena Toscana) sotto la media europea non hanno più senso. Ma per raggiungere i risultati validi bisogna lavorare tutti insieme”.


«L’Autorità portuale - scrive - ha giustificato il proprio rifiuto sottolineando di voler salvaguardare l’impronta tecnica e non politica di questo nuovo organismo, ma c’è una doppia contraddizione. La prima è che la mia nomina è appunto tecnica, validata dalla giunta comunale solo dopo un attento esame del mio curriculum. La seconda contraddizione è ancora più marcata: prima di me si sono autonominati alla stessa carica nel Comitato di gestione delle rispettive Authority sia il sindaco di Genova Marco Doria che la presidente della Regione Friuli Venezia-Giulia, Deborah Serracchiani.


Il politico pentastellato ha quindi affidato la sua sdegnata reazione ad un post, pubblicato sul proprio profilo Facebook e intitolato “la legge non è uguale per tutti”, in cui fornisce la sua interpretazione degli eventi in chiave del tutto politica. Secondo il primo cittadino di Livorno, infatti, la sua candidatura è stata respinta solo perché espressione del Movimento 5 Stelle, mentre i casi di Genova, dove il Sindaco Marco Doria si è autonominato nel Comitato di Gestione, e di Trieste, dove la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha fatto altrettanto, non avrebbero generato obiezioni poiché in entrambi i casi si tratta di esponenti del PD.
…..
Un’interpretazione, quella livornese, più restrittiva di quella che evidentemente è stata applicata a Genova e Trieste: quale quella corretta?
Al momento è difficile capirlo, ma un aiuto in questo senso potrebbe venire dallo stesso Nogarin. Il Sindaco di Livorno ha infatti annunciato, nel medesimo post pubblicato sul noto social network, che intende “combattere e impugnare la decisione nelle sedi opportune”, ovvero al TAR. Toccherà quindi al Tribunale Amministrativo dare un’indicazione nel merito della vicenda (sempre che prima non intervenga direttamente il MIT con una propria interpretazione della legge): se sarà favorevole all’esponente pentastellato potrebbe costituire un precedente in grado di influire anche sulla composizione dei comitati di altri porti italiani, a partire proprio da quelli di Genova e Trieste.

1 commento:

  1. già l'appellativo "politico pentastellato" mi crea qualche problema ma poi il riferimento alla serracchiani e a di piazza mi sembra completamente sballato. rappresentano regione e comune punto doppio punto e punto e virgola come direbbe qualcuno. si informi soprattutto chi gestiva il porto negli anni passati

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