PREMESSA . L'iniziativa del 30 gennaio del Limes Club Trieste sulla via della seta cinese ha riportato all'attenzione l'interpretazione geopolitica. Ed ecco arrivare le prime segnalazioni dalla rete. Due articoli di geopolitica dal sito STATI GENERALI ispirati da due notizie ANSA che riguardano Trieste. Ve li proponiamo ricordandovi da subito che la geopolitica non è una scienza esatta. Leggerli e commentarli è comunque un buon esercizio.
28 gennaio 2017
L’Italia se la cava sempre:
mentre, con l’agonia della TAV Lisbona-Kiev, la Val Susa è attraversata da un
vento di sollievo, Trieste risuscita e forse con essa anche il cantiere di
Monfalcone.
L’armatore turco “UN Ro-Ro”,
(trasporto intermodale tra la Turchia e l’Europa con 12 navi e una capacità di
322 mila trucks/anno) ha acquisito nuove potenzialità con il gruppo armatoriale Ulusoy Ro-Ro, alla cifra
di 215 milioni di euro. Verrà così potenziato il volume degli scambi della
Turchia con l’Europa, soprattutto verso Trieste, con frequenza settimanale
aumentata, dal porto di Cesme (Smirne) che serve la regione del Mar Egeo, oltre
agli scali di Pendik, Ambarli e Mersin, già serviti da UN Ro-Ro. Inoltre la
regione si Smirne sarà
direttamente collegata alla Francia verso Marsiglia e
Tolone. Nel 2017, UN Ro-Ro punta ad ampliare la propria capacità nel porto di
Trieste, ad aumentare il numero di partenze al porto di Tolone e completare i
progetti di aumento della capacità delle proprie navi. Inoltre, nuove linee ferroviarie
intermodali saranno incluse nelle nuove linee da Trieste per Italia, Germania e
Benelux. ANSA 27 genn.2017
Questo comunicato ANSA,
battuto in data 27 gennaio, inserito tra
tanti altri, è all’apparenza un banale comunicato commerciale. Invece no!
Nasconde una strategia geo-politica tra le pieghe di un potenziamento dei
trasferimento merci attraverso l’Adriatico e verso Trieste. Si sottolinea anche
il potenziamento del volume merci verso Tolone e Marsiglia, in Francia. In
pratica succede che il corridoio 5 Lisbona-Kiev, quello della TAV per
intenderci, viene completamento scardinato con queste direttrici di scambio non
più trasversali ma verticali da Trieste e Tolone, ossia sud dell’Italia e sud
della Francia verso direzione Nord Germania e Scandinavia.
L’Ucraina è fatta fuori
dalla nuova direttrice, l’Italia salva solo il porto di Trieste, divenuto
cruciale ed indispensabile ma di fatto controllato dalle correnti mercantili
mitteleuropee. La città giuliana rivive la sua epoca mitteleuropea in salsa russa
e si appresta a diventare il porto di riferimento degli scambi commerciali del
Mediterraneo Orientale.
In pratica, assistiamo
impotenti ad una manovra di aggiramento che Putin ha concordato con i suoi più
stretti alleati europei (Francia e Germania) non solo sulla Ucraina e Crimea ma
sulla intera Europa Mediterranea (Italia, Grecia, Spagna). I porti greci e
spagnoli sono esclusi dalle correnti di traffico commerciale e resistono come
porti di traffico turistico con la caratteristica stagionale.
E’ il nuovo
protocollo d’Intesa tra Putin e la Turchia, indice di un nuovo agreement con
Erdogan, prima acerrimo nemico, adesso sodale. Con “l’America First”, Putin ha
in mano gli scambi commerciali europei, detterà i prezzi del greggio e le
modalità di trasferimento e così sarà “Russia First”, in russo Rossiya pervoy.
Nel frattempo qualcuno avvisi il M5S che la TAV è ormai lettera defunta.
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