lunedì 20 febbraio 2017

ARCIPELAGO INDIPENDENTISTA LE RISPOSTE DELL'ASSOCIAZIONE TERRITORIO LIBERO ( 3 )

ASSOCIAZIONE TERRITORIO LIBERO



Vi scrive l'associazione Territorio Libero, associazione politica nata dalla prima scissione di MTL,  che si batte per l'applicazione e quindi per il riconoscimento sia del Territorio Libero di Trieste, figlio del Trattato di Pace di Parigi del 1947, sia del suo Porto Internazionale regolamentato dall'Allegato VIII° dello stesso trattato.

Dopo questa piccola premessa e dopo le risposte del preparatissimo e stimato avvocato Nicola Sponza, esprimiamo il nostro punto di vista :

1) Esiste un fenomeno di causa - effetto tra la manifestazione indipendentista del settembre 2013 (quella degli 8.000) e l'emendamento Russo sulla sdemanializzazione del Porto vecchio ?

2) Un giudizio sull'iter fin qui seguito dalle Autorità per la sdemanializzazione del Porto Vecchio ?

Sicuramente si,  e secondo noi il Senatore Russo - promotore della sdemanializzazione del Porto Vecchio - non si aspettava di vedere scendere in piazza 8.000 persone ad  appoggiare un movimento indipendentista favorevole all'applicazione del TdP e in difesa del Porto Internazionale di Trieste e ha dovuto, a nostro avviso in maniera molto discutibile, inventarsi un emendamento fatto in fretta e in furia, già bocciato alla presentazione, ma fatto  votare di notte, in un parlamento semivuoto viste le feste natalizie ( 20 dicembre), ed inserito nella Legge di Stabilità (che con la sdemanializzazione non c'entra proprio per nulla) per avviare, con la complicità (dolosa o colposa?) del Comune e del Commissario di Governo,  una probabile speculazione edilizia del  Porto Vecchio e di svendita ai privati di un bene appartenente a tutti i cittadini del Territorio Libero di Trieste che, se usato nella maniera giusta, porterebbe occupazione e ricchezza per tutta la città.( Trieste è diventata grande con il porto e non il contrario ).




Vorremmo inoltre far notare che dopo 5/6 anni nei quali ossessivamente abbiamo ribadito che il Porto Internazionale di Trieste risulta essere extraterritoriale e sotto leggi diverse, essendo appunto Internazionale, appare come per magia Zeno D'Agostino - prima Commissario e successivamente Presidente dell'Autorità Portuale – il quale dichiara che Trieste diventerà il centro della via della seta e sarà “travolta” da una marea di investimenti portuali essendo l'unico “porto Internazionale italiano” che ha delle peculiarità e regimi fiscali agevolati unici in Europa e che queste peculiarità derivano dall'Allegato VIII° del Trattato di Pace di Parigi del 1947.

Ora, a parte il controsenso nel definire italiano un porto internazionale (poiché o è italiano o è internazionale), il Commissario di Governo ci dovrebbe dire come mai non ha provveduto prima a fare chiarezza sulla questione Porto Internazionale di Trieste viste le nostre numerose denunce e segnalazioni ed ha continuato, nel frattempo, ad emettere concessioni di allargamento del punto franco nuovo basandosi proprio sull'allegato VIII come riferimento legislativo primario.


3) Perchè il movimento indipendentista, reduce da manifestazioni ben riuscite, non ha voluto o potuto conquistare una rappresentanza alle recenti elezioni comunali ?

Ad essere sinceri la spaccatura del movimento ha avuto effetti molto dannosi per l'allora MTL e il successivo silenzio stampa adottato al tempo si può considerare un vero suicidio politico.
Comunque in questo contesto entrare nel merito di tutte le questioni trasversali ai movimenti è un po' complicato. Le discussioni e le  polemiche che si sono create in seguito alla spaccatura hanno portato ad un allontanamento di molti dei simpatizzanti e associati. Senza piangerci addosso o fare le vittime, siamo convinti che la spaccatura sia stata procurata e voluta dall'esterno, proprio per non raggiungere quel consenso popolare che sarebbe servito più in la per le elezioni comunali.


4) Esiste una via giudiziaria e legale perseguita principalmente a livello internazionale da una parte del movimento ? Quali risultati ha portato a casa quali obiettivi potrà raggiungere?


Questa per il momento è una domanda a cui preferiamo non rispondere. Diciamo solo che esiste un gruppo di persone che si sta occupando della questione a livello internazionale.


5) Alcune istanze del movimento sono state raccolte. Viene citato l’Allegato VIII in documenti del Commissario di Governo, hanno spostato Punti Franchi, si parla di decreti attuativi che sono al vaglio del Governo. Come reagiscono le varie anime dell’indipendentismo ?


Diamo per scontato che il decreto attuativo sull'Allegato VIII sarà un pasticcio pieno di contraddizioni e di interpretazioni confuse proprio perché le leggi internazionali che lo determinano vanno in contrasto con gli interessi del governo italiano.

Siamo convinti che ne uscirà un decreto,  atto si  ad agevolare gli imprenditori stranieri e che porterà investimenti a Trieste, ma che allo stesso tempo non riconoscerà l'esistenza del Territorio Libero .

Chi, nel 1947, ha scritto il TdP ed i suoi allegati non era poi così stolto e ha ben definito lo stretto rapporto legale tra il Porto Internazionale di Trieste e il Territorio Libero. Quasi impossibile da scardinare. Ci sono, per l'Italia, obblighi da rispettare non modificabili a piacere da nuove leggi  che andrebbero in aperto contrasto con le normative nazionali già emanate, quelle costituzionali e, soprattutto, norme/trattati internazionali che sono di rango più elevato.
Il decreto attuativo, a nostro avviso, non servirebbe nemmeno se l'Italia avesse da sempre amministrato nel modo corretto il nostro territorio. Sarà l’ennesimo inghippo  del governo italiano che, dopo più di sessant’anni, continuerà a riempire illegalmente le casse di Roma, senza peraltro  riconoscere tutti quei punti che stabiliscono, oltre al porto Internazionale,  anche il Territorio Libero di Trieste creando così ulteriori problemi interpretativi e continuando così a penalizzare e ad impoverire i cittadini defraudati dei loro diritti civili e umani.
Infine, per fare un esempio sulla confusione/contraddizione e distorsione della realtà, possiamo parlare dei manifestanti, lavoratori portuali ma anche molti semplici cittadini, che proprio per la mancata e completa attuazione dell'Allegato VIII nel nostro porto, hanno protestato con una manifestazione  preavvertita presso i varchi d'entrata del Porto Franco Nord (detto Vecchio), varchi oltretutto  aperti in disaccordo con le normative vigenti. 



Ebbene costoro si sono ritrovati imputati e due sono già stati addirittura condannati. Un paio di settimane fa, nel pomeriggio dello stesso giorno, mentre nel tribunale di Trieste si stavano processando alcuni dei protestanti, nella sala della Stazione Marittima si svolgeva e applaudiva una conferenza pubblica fatta per divulgare tutti i vantaggi, peculiarità, prerogative e potenzialità del nostro Porto derivanti dall'applicazione dell'allegato VIII e del conseguente stato di international free zone. Due pesi e due misure ?

Ultimamente il governo italiano e l'Autorità Portuale di Trieste vanno in giro per il mondo a decantare, pubblicizzare e promuovere a livello internazionale le peculiarità che noi da almeno cinque anni e proprio con quella manifestazione richiedevamo, in più il governo italiano sta "varando" un decreto attuativo con l'intento di riconoscere e far applicare proprio l'Allegato VIII del Trattato di Pace del 1947. Perché gli inquisiti, quantomeno alla luce di questi ultimi avvenimenti, vengono “perseguitati” avanti?

L'attacco personale a chi si batte per il rispetto delle leggi internazionali risulta evidente e fa capire a tutti lo stato di violazione, perpetrato ormai da 73  anni, contro lo status del nostro territorio e del porto internazionale ( e a chi, alzando la testa, protesta contro questi illeciti).La presa per i fondelli risulta chiarissima.

6) Accanto al rilancio e al potenziamento delle attività portuali ci sono state scelte concrete anche sul fronte del lavoro come la costituzione dell'Agenzia del lavoro portuale (Alpt) e la mancata privatizzazione dell'Adriafer. Come giudicate queste operazioni e fanno parte o meno delle istanze indipendentiste ?


Sul discorso Adriafer siamo d'accordo: la manovra ferroviaria è un servizio portuale accessorio, quindi secondo noi è giusto che resti al 100% sotto l'autorità che gestisce il porto, anche se in questo caso l'Autorità portuale è l'ente italiano che amministra lo scalo. Se venisse nominato il famigerato Direttore del porto sicuramente Adriafer resterebbe in gestione sotto “l'Autorità Portuale del Porto Internazionale di Trieste” quindi più che di mancata privatizzazione dovremmo parlare di “danno erariale evitato”.



Sul discorso dell'Agenzia del lavoro portuale invece restiamo un po' perplessi... pur rallegrandoci del fatto che l'Autorità Portuale sia riuscita a creare questa agenzia - grazie anche ad una grossa collaborazione con il Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste (CLPT)- e che sembrerebbe aver stabilizzato circa 140 lavoratori. Evidenziamo il fatto che, secondo l'all.VIII,  tutti gli operatori portuali dovrebbero essere comunque assunti direttamente dal Direttore del porto.

Bisognerà quindi vedere poi come l'Autorità Portuale si comporterà con i terminalisti,  cosa faranno i sindacati, poiché se il porto di Trieste è Internazionale ci dovrebbe essere un contratto di lavoro specifico per i lavoratori portuali e non il CCNL  dei porti  italiani. Inoltre, dovrebbero venire riconosciute anche le condizioni vantaggiose e le agevolazioni fiscali ai lavoratori portuali ed agli investitori...ma qui ci sembra di mettere il carro davanti ai buoi, quindi aspettiamo intanto questo decreto...noi siamo molto curiosi.


Distinti saluti a tutta la redazione.

NOTA DI FAQTRIESTE : La redazione ricambia i saluti e pensa di aver fatto un buon lavoro , ma sottolinea anche utile, nel porre queste domande e invita altri soggetti a inviare le risposte. 

L'Associazione Territorio Libero la trovate a questo link CLICCA QUI

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