ASSOCIAZIONE TERRITORIO
LIBERO
Vi scrive l'associazione
Territorio Libero, associazione politica nata dalla prima scissione di
MTL, che si batte per l'applicazione e
quindi per il riconoscimento sia del Territorio Libero di Trieste, figlio del
Trattato di Pace di Parigi del 1947, sia del suo Porto Internazionale
regolamentato dall'Allegato VIII° dello stesso trattato.
Dopo questa piccola premessa
e dopo le risposte del preparatissimo e stimato avvocato Nicola Sponza,
esprimiamo il nostro punto di vista :
1) Esiste un fenomeno di
causa - effetto tra la manifestazione indipendentista del settembre 2013
(quella degli 8.000) e l'emendamento Russo sulla sdemanializzazione del Porto
vecchio ?
2) Un giudizio sull'iter fin
qui seguito dalle Autorità per la sdemanializzazione del Porto Vecchio ?
Sicuramente si, e secondo noi il Senatore Russo - promotore
della sdemanializzazione del Porto Vecchio - non si aspettava di vedere
scendere in piazza 8.000 persone ad
appoggiare un movimento indipendentista favorevole all'applicazione del
TdP e in difesa del Porto Internazionale di Trieste e ha dovuto, a nostro
avviso in maniera molto discutibile, inventarsi un emendamento fatto in fretta
e in furia, già bocciato alla presentazione, ma fatto votare di notte, in un parlamento semivuoto
viste le feste natalizie ( 20 dicembre), ed inserito nella Legge di Stabilità
(che con la sdemanializzazione non c'entra proprio per nulla) per avviare, con
la complicità (dolosa o colposa?) del Comune e del Commissario di Governo, una probabile speculazione edilizia del Porto Vecchio e di svendita ai privati di un
bene appartenente a tutti i cittadini del Territorio Libero di Trieste che, se
usato nella maniera giusta, porterebbe occupazione e ricchezza per tutta la
città.( Trieste è diventata grande con il porto e non il contrario ).
Vorremmo inoltre far notare
che dopo 5/6 anni nei quali ossessivamente abbiamo ribadito che il Porto
Internazionale di Trieste risulta essere extraterritoriale e sotto leggi
diverse, essendo appunto Internazionale, appare come per magia Zeno D'Agostino
- prima Commissario e successivamente Presidente dell'Autorità Portuale – il
quale dichiara che Trieste diventerà il centro della via della seta e sarà
“travolta” da una marea di investimenti portuali essendo l'unico “porto
Internazionale italiano” che ha delle peculiarità e regimi fiscali agevolati
unici in Europa e che queste peculiarità derivano dall'Allegato VIII° del
Trattato di Pace di Parigi del 1947.
Ora, a parte il controsenso
nel definire italiano un porto internazionale (poiché o è italiano o è
internazionale), il Commissario di Governo ci dovrebbe dire come mai non ha
provveduto prima a fare chiarezza sulla questione Porto Internazionale di
Trieste viste le nostre numerose denunce e segnalazioni ed ha continuato, nel
frattempo, ad emettere concessioni di allargamento del punto franco nuovo
basandosi proprio sull'allegato VIII come riferimento legislativo primario.
3) Perchè il movimento
indipendentista, reduce da manifestazioni ben riuscite, non ha voluto o potuto
conquistare una rappresentanza alle recenti elezioni comunali ?
Ad essere sinceri la
spaccatura del movimento ha avuto effetti molto dannosi per l'allora MTL e il
successivo silenzio stampa adottato al tempo si può considerare un vero
suicidio politico.
Comunque in questo contesto
entrare nel merito di tutte le questioni trasversali ai movimenti è un po'
complicato. Le discussioni e le
polemiche che si sono create in seguito alla spaccatura hanno portato ad
un allontanamento di molti dei simpatizzanti e associati. Senza piangerci
addosso o fare le vittime, siamo convinti che la spaccatura sia stata procurata
e voluta dall'esterno, proprio per non raggiungere quel consenso popolare che
sarebbe servito più in la per le elezioni comunali.
4) Esiste una via
giudiziaria e legale perseguita principalmente a livello internazionale da una
parte del movimento ? Quali risultati ha portato a casa quali obiettivi potrà
raggiungere?
Questa per il momento è una
domanda a cui preferiamo non rispondere. Diciamo solo che esiste un gruppo di
persone che si sta occupando della questione a livello internazionale.
5) Alcune istanze del
movimento sono state raccolte. Viene citato l’Allegato VIII in documenti del
Commissario di Governo, hanno spostato Punti Franchi, si parla di decreti
attuativi che sono al vaglio del Governo. Come reagiscono le varie anime
dell’indipendentismo ?
Diamo per scontato che il
decreto attuativo sull'Allegato VIII sarà un pasticcio pieno di contraddizioni
e di interpretazioni confuse proprio perché le leggi internazionali che lo
determinano vanno in contrasto con gli interessi del governo italiano.
Siamo convinti che ne uscirà
un decreto, atto si ad agevolare gli imprenditori stranieri e che
porterà investimenti a Trieste, ma che allo stesso tempo non riconoscerà l'esistenza
del Territorio Libero .
Chi, nel 1947, ha scritto il
TdP ed i suoi allegati non era poi così stolto e ha ben definito lo stretto
rapporto legale tra il Porto Internazionale di Trieste e il Territorio Libero.
Quasi impossibile da scardinare. Ci sono, per l'Italia, obblighi da rispettare
non modificabili a piacere da nuove leggi
che andrebbero in aperto contrasto con le normative nazionali già
emanate, quelle costituzionali e, soprattutto, norme/trattati internazionali
che sono di rango più elevato.
Il decreto attuativo, a
nostro avviso, non servirebbe nemmeno se l'Italia avesse da sempre amministrato
nel modo corretto il nostro territorio. Sarà l’ennesimo inghippo del governo italiano che, dopo più di
sessant’anni, continuerà a riempire illegalmente le casse di Roma, senza
peraltro riconoscere tutti quei punti
che stabiliscono, oltre al porto Internazionale, anche il Territorio Libero di Trieste creando
così ulteriori problemi interpretativi e continuando così a penalizzare e ad
impoverire i cittadini defraudati dei loro diritti civili e umani.
Infine, per fare un esempio
sulla confusione/contraddizione e distorsione della realtà, possiamo parlare
dei manifestanti, lavoratori portuali ma anche molti semplici cittadini, che
proprio per la mancata e completa attuazione dell'Allegato VIII nel nostro
porto, hanno protestato con una manifestazione
preavvertita presso i varchi d'entrata del Porto Franco Nord (detto
Vecchio), varchi oltretutto aperti in
disaccordo con le normative vigenti.
Ebbene costoro si sono ritrovati imputati
e due sono già stati addirittura condannati. Un paio di settimane fa, nel
pomeriggio dello stesso giorno, mentre nel tribunale di Trieste si stavano
processando alcuni dei protestanti, nella sala della Stazione Marittima si svolgeva
e applaudiva una conferenza pubblica fatta per divulgare tutti i vantaggi,
peculiarità, prerogative e potenzialità del nostro Porto derivanti
dall'applicazione dell'allegato VIII e del conseguente stato di international
free zone. Due pesi e due misure ?
Ultimamente il governo
italiano e l'Autorità Portuale di Trieste vanno in giro per il mondo a
decantare, pubblicizzare e promuovere a livello internazionale le peculiarità
che noi da almeno cinque anni e proprio con quella manifestazione richiedevamo,
in più il governo italiano sta "varando" un decreto attuativo con
l'intento di riconoscere e far applicare proprio l'Allegato VIII del Trattato
di Pace del 1947. Perché gli inquisiti, quantomeno alla luce di questi ultimi
avvenimenti, vengono “perseguitati” avanti?
L'attacco personale a chi si
batte per il rispetto delle leggi internazionali risulta evidente e fa capire a
tutti lo stato di violazione, perpetrato ormai da 73 anni, contro lo status del nostro territorio
e del porto internazionale ( e a chi, alzando la testa, protesta contro questi
illeciti).La presa per i fondelli risulta chiarissima.
6) Accanto al rilancio e al
potenziamento delle attività portuali ci sono state scelte concrete anche sul
fronte del lavoro come la costituzione dell'Agenzia del lavoro portuale (Alpt)
e la mancata privatizzazione dell'Adriafer. Come giudicate queste operazioni e
fanno parte o meno delle istanze indipendentiste ?
Sul discorso Adriafer siamo
d'accordo: la manovra ferroviaria è un servizio portuale accessorio, quindi
secondo noi è giusto che resti al 100% sotto l'autorità che gestisce il porto,
anche se in questo caso l'Autorità portuale è l'ente italiano che amministra lo
scalo. Se venisse nominato il famigerato Direttore del porto sicuramente
Adriafer resterebbe in gestione sotto “l'Autorità Portuale del Porto
Internazionale di Trieste” quindi più che di mancata privatizzazione dovremmo
parlare di “danno erariale evitato”.
Sul discorso dell'Agenzia
del lavoro portuale invece restiamo un po' perplessi... pur rallegrandoci del
fatto che l'Autorità Portuale sia riuscita a creare questa agenzia - grazie
anche ad una grossa collaborazione con il Coordinamento Lavoratori Portuali
Trieste (CLPT)- e che sembrerebbe aver stabilizzato circa 140 lavoratori.
Evidenziamo il fatto che, secondo l'all.VIII,
tutti gli operatori portuali dovrebbero essere comunque assunti
direttamente dal Direttore del porto.
Bisognerà quindi vedere poi
come l'Autorità Portuale si comporterà con i terminalisti, cosa faranno i sindacati, poiché se il porto
di Trieste è Internazionale ci dovrebbe essere un contratto di lavoro specifico
per i lavoratori portuali e non il CCNL
dei porti italiani. Inoltre,
dovrebbero venire riconosciute anche le condizioni vantaggiose e le
agevolazioni fiscali ai lavoratori portuali ed agli investitori...ma qui ci
sembra di mettere il carro davanti ai buoi, quindi aspettiamo intanto questo
decreto...noi siamo molto curiosi.
Distinti saluti a tutta la
redazione.
NOTA DI FAQTRIESTE : La redazione ricambia i saluti e pensa di aver fatto un buon lavoro , ma sottolinea anche utile, nel porre queste domande e invita altri soggetti a inviare le risposte.
L'Associazione Territorio Libero la trovate a questo link CLICCA QUI
Nessun commento:
Posta un commento