CORSO DI POLITICA
FAQ TRIESTE
A questo punto siamo arrivati alla terza lezione e ci
sentiamo già degli esperti di strategia e tattica politica. Possiamo quindi
affrontare il nodo della crisi di governo dopo la vittoria del NO al referendum
costituzionale. Come è stata possibile l’operazione di un governo fotocopia “
governo Renzi, senza Renzi “ ?
I voti conseguiti dai Si e
dai No sono, almeno in parte, trasversali a tutti i partiti. È azzardato
affermare che la percentuale conseguita dal Si sia appannaggio esclusivo del Pd
nonostante Renzi abbia, in un primo tempo, tentato di trasformarlo in un voto
per se stesso, salvo poi smentirlo vista la mala parata che già si annusava
nell'aria. Quindi, credo che il Pd quanto gli altri partiti non possano
crogiolarsi per un voto che sicuramente potrebbe non rispecchiare altre
competizioni elettorali.
Fatto sta che il grande
sconfitto è il Pd e in particolare tutta la sua classe dirigente con Renzi in
testa. D’altra parte egli stesso aveva preannunciato le sue dimissioni da
Presidente del Consiglio dei Ministri e da Segretario nazionale del Pd se
avesse vinto il No. Però Renzi ha mantenuto solo in parte l’impegno a
dimettersi. Lo ha fatto come presidente del consiglio ma non da segretario
nazionale Pd.
E subito dopo la sconfitta
referendaria Renzi si è visto costretto ad andarsene aprendo la crisi di
governo con la conseguente nascita di uno nuovo. Ed è qui che immediatamente si
capisce la ragione per la quale Renzi rimasto segretario del partito, gestisce
la crisi di governo dietro le quinte riuscendo a condizionare la scelta dei
Ministri.
Tutti hanno visto che il neo
presidente del consiglio dei ministri, Gentiloni ma anche il Presidente della
Repubblica, pedissequamente obbediscono alle disposizioni di Renzi. Lo
testimonia il neo nato governo fotocopia del precedente e l’inclusione nella
compagine governativa della Boschi e della Finocchiaro rispettivamente ministra
della riforma costituzionale e, l’altra, presidente della commissione
parlamentare per la stessa riforma.
Quindi, Renzi “docet”,
pronto a dominare la scena politica anche successivamente, fino alle elezioni
che lui vorrebbe anticipate rispetto la scadenza del 2018. Ma, è facile
immaginare che il suo sarà un progetto fallimentare perché la sconfitta
elettorale al referendum è stata molto pesante e la sua immagine è stata molto
scalfita, le sue promesse elettorali non sono state mantenute e la sua azione
di governo è stata considerata molto negativa perché non è stato capace di
risolvere prima di tutto i problemi del lavoro e della occupazione.
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