CORSO DI POLITICA
FAQ TRIESTE
Prima di formulare domande o fornire spunti per la 5°
lezione dobbiamo riconoscere al nostro esperto di aver centrato la previsione
su quello che il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi avrebbe detto
e proposto all’Assemblea nazionale del PD di domenica scorsa.
Perché era prevedibile la mossa di Matteo Renzi ? In base
a quali considerazioni il nostro esperto ha formulato la previsione ? Provi a
rispiegarci che cosa vuole fare adesso Renzi ? E anche perché lo fa ?
L'ex Presidente del Consiglio dei Ministri per il momento
ancora Segretario nazionale del Pd ha svelato la sua caratterialità che nei
momenti difficili emerge con chiarezza.
Persa malamente la partita referendaria
ha dato sfogo al suo risentimento per la sconfitta patita, prima cercando di
dimostrare umiltà ma, subito dopo, riproponendo la sua prepotenza politica
voglioso di vendetta. Ed è questa la ragione per la quale aveva preannunciato
che avrebbe posto ai voti dell'assemblea plenaria la convocazione immediata del
Congresso salvo poi, accortosi che forse non sarebbe stata accolta, ripiegare
nel mantenere la sua celebrazione a data già predestinata e cioè all'autunno
del 2017.
Quindi, quando la paura di perdere tutto è alta e nella mente regna
la confusione, accade che alla fine Renzi sceglie di arrivare a miti consigli
procrastinando la resa dei conti. Il prossimo futuro lo vedrà molto impegnato a
salvare se stesso accelerando al massimo l'approvazione della legge elettorale
condizione indispensabile per chiamare il popolo alle urne.
Egli pensa che prima si vota e meglio è nella convinzione
che così facendo potrà godere del consenso elettorale che ancora ha prima che
si sciolga come la neve al sole. Poi, c'è l'aspetto legato alle sorti del Pd. È
lampante che Renzi vorrebbe sbarazzarsi della minoranza dem perché e in questo
modo trasformare il PD nel partito della nazione con annessi e connessi (Forza
Italia e altri partituncoli di centro che si sciolgono in esso). Ma, quanto
egli vuole non sarà facile da concretizzare considerato che la “minoranza dem”
ritiene che il PD è la loro casa avendola costruita e che, semmai, dovrà essere
Renzi fare le valige. Vedremo nel prossimo futuro quale sarà l'evoluzione di
questa importante e delicata partita che non può prescindere dal sistema
elettorale, maggioritario o proporzionale, che ne determinerà le sorti.
Sei d’accordo che uno degli indicatori che vanno letti
alla domenica mattina solitamente è l’editoriale di Eugenio Scalfari su
Repubblica ? Domenica scorsa l’editoriale di Scalfari sosteneva il governo
fotocopia di Gentiloni e indicava la fine legislatura del 2018 come obiettivo.
Analoga lettura è stata data sui giornali del discorso
del Presidente della Repubblica ai vertici dello Stato.
NOSTRO FOTOMONTAGGIO |
Un appoggio e un
incoraggiamento a durare al governo Gentiloni ? Si è aperta una nuova
prospettiva di durata per il governo Gentiloni ? E’ iniziato un confronto
sotterraneo tra Renzi e Gentiloni ? Aiutaci a capire.
Sono convinto che il governo Gentiloni è stato varato
affinché duri fino al 2018. Le ragioni sono diverse. La prima perché ci vuole
un tempo congruo per approvare importanti provvedimenti oltre alla legge
elettorale, che risolvano questioni rilevanti riguardanti il lavoro, la crisi
del sistema bancario, lo sviluppo e l'innovazione senza le quali non ci sarebbe
ripresa e crescita del Pil. La seconda, il governo Gentiloni sarà il primo
avversario di Renzi anche se allo stato attuale il confronto con Renzi ci deve
essere ma non certo in una posizione di subordinalità a quest'ultimo. Anzi! Il
nuovo governo per stile ed equilibrio ha già dimostrato di essere
sostanzialmente diverso dal precedente. Con Gentiloni a Palazzo Chigi è
iniziata una nuova stagione che ha avvicendato quella dei “rottamatori” capaci di
prepotenza e incapaci di concretezza nell'azione politica.
La terza questione che va posta e che ti invitiamo a
svolgere con esempi e con particolare chiarezza è relativa alla legge
elettorale. Quando i politici spiegano la necessità di riscrivere la legge
elettorale si accusano a vicenda di volerla cambiare per vincere e qui
l’opinione pubblica comincia a smarrire la strada tra le varie formule che
vengono proposte e gli sbarramenti in percentuale, e il premio di maggioranza o
di coalizione.
Onestamente si ha l’impressione che venga scritta la
legge elettorale per far vincere l’uno o l’altro, e che a determinare il
risultato più che i voti raccolti siano le nuove regole che una parte o l’altra
riesce a far approvare.
Per valutare se una legge è buona o meno probabilmente i
partiti prendono i risultati delle ultime elezioni svolte e provano a vedere
che le vincerebbe con i vari progetti di legge di cui hanno sempre una vasta
scelta.
Innanzitutto è necessario fare una premessa. L'Italicum
che doveva essere la panacea di tutti i mali e che secondo Renzi sarebbe stata
la migliore leggi elettorale del “mondo”, è invece incostituzionale per gran
parte di essa. A breve la consulta ci farà conoscere le bocciature di parte di
essa. Giova anche rammentare che Renzi aveva dichiarato quando era presidente
del Consiglio che mai l'avrebbe cambiata tant'è che con un atteggiamento di
grande arroganza politica, l'aveva approvata ponendo il voto di fiducia. Ora le
forze politiche in Parlamento dovranno impegnarsi a scegliere il miglior
sistema elettorale possibile che non può prescindere anche da valutazioni di
convenienza come, tra l'altro, è stato dimostrato finora soprattutto con
l'Italicum.
Ci dicono che prima il paese aveva due poli (
centrosinistra e centrodestra ) e serviva un sistema, ora che i poli sono tre (
quelli di prima più i cinque stelle ) serve un’altra legge.
Certo, oggi i poli sono tre, ma potrebbero diventare
anche di più. Dipenderà da quanto accadrà all'interno dei partiti e dalla legge
elettorale. Nei partiti ci sono forti conflittualità che, come accadrà nel Pd a
seguito di scissione interna, potrebbero portare alla nascita di nuovi. E se la
futura legge elettorale sceglierà il proporzionale è evidente che si darà nuova
linfa alle coalizioni e ai partiti che lieviteranno.
Esiste caro esperto un modo di giudicare abbastanza bene
e velocemente se un sistema elettorale è veramente rappresentativo del voto
oppure le regole valgono più dei nostri voti ?
Ritengo che una legge elettorale è buona se è approvata
da una larghissima maggioranza che coinvolga quasi tutte le forze politiche. Se
ciò si avvera vuol dire che la legge è buona, diversamente produrrà effetti
negativi. E sarà una legge buona se consentirà di garantire governabilità con
un premio di maggioranza in favore delle coalizioni e che non escluda le
opposizioni, agli elettori di scegliersi il loro rappresentante con il voto di
preferenza e con un buon equilibrio tra rappresentanza e governabilità.
Nella prima repubblica i voti degli elettori valevano
molto perché c'erano leggi elettorali che davano facoltà di scegliersi il
proprio rappresentante. Poi, nella seconda repubblica, ci è venuto meno.
Quindi, se il Parlamento vorrà, ci potrà essere ancora una volta una legge
elettorale che dia un giusto equilibrio tra rappresentatività e governabilità.
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