ULTIME NOTIZIE SUL PARCO DEL MARE
Questo progetto era
stato classificato dall’opinione pubblica come “disperso” e qualcuno aveva pure
ipotizzato di coinvolgere la trasmissione “Chi l’ha visto ? “ nelle ricerche.
Invece.
Il Piccolo di
martedì 22 novembre riporta il progetto del Parco del Mare versione triestina
all’onore delle cronache.
Ne parliamo con l’architetto William Starc ( IL
PICCOLO del 23 nov riporta un suo intervento sull’argomento) e ci facciamo aiutare a formulare le domande
giuste. Le domande che servono a capire.
FAQTRIESTE - Qual è la notizia
che ha riportato l’attenzione sul progetto del Parco del Mare ?
PAOLO RUMIZ |
Sfogliando Il Piccolo di martedì siamo
stati informati che Invitalia, ha
deliberato di cedere alla Camera di Commercio, ora di Trieste e Gorizia, e alla
Fondazione CRT, il 100% di Trieste Navigando,
per la realizzazione del progetto denominato Parco del Mare.
Un'intervento, stando a quanto si può leggere dal commento fatto da Paolo
Rumiz, rilevante non solo per l'impatto urbanistico ed architettonico, ma pure
per l'ennesima costruzione fronte mare che sottrae luoghi alla libera
fruizione.
FAQTRIESTE - Lei
ha lavorato nella Pubblica Amministrazione e quindi conosce i percorsi
burocratici e amministrativi. Nel suo commento Rumiz usa
un
termine dialettale: “ de scondon “, per dire che l’operazione viene fatta “ di
nascosto “ o comunque all’insaputa dell’opinione pubblica. E’ possibile che ciò
accada ?
Bisogna distinguere tra gli accordi che
vengono sottoscritti dalle parti interessate , in questo caso Camera di Commercio
, Fondazione CRT e Invitalia, per la cessione della concessione ,già rilasciata
sull'area in questione per la realizzazione dell'approdo nautico, che non hanno
bisogno di passaggi di rilevanza pubblica, da l'iter che invece deve seguire il
progetto del Parco del Mare per la sua realizzazione. Trattandosi di un
progetto che interessa aree demaniali e altresì non conforme al piano
regolatore comunale e a quello portuale, comporterà apposite varianti agli
strumenti urbanistici vigenti, procedimento di competenza del Consiglio
Comunale, diventando così di dominio pubblico.
William STARC |
FAQTRIESTE - Quali sono i soggetti protagonisti dell’operazione e quali caratteristiche hanno ?
L'impegno di consistenti finanziamenti
pubblici e privati, che l'intervento richiede per la sua realizzazione, non può
essere soggetto solo ad un accordo tra Istituti di diritto privato ed Enti di
II grado.
FAQTRIESTE - Ricostruiamo
la vicenda. Iniziamo da chi oggi cede la società “Trieste Navigando “ e cioè
Invitalia. Quale era il progetto di Invitalia ?
Il Piano Regolatore vigente, nella zona in
questione, prevede la realizzazione di un approdo nautico denominato “Porto
Lido”; progetto che valorizzava un immobile esistente e realizzava posti barca
e parcheggi.
La sostituzione del progetto di Porto Lido
con il progetto del Parco del Mare comporta la realizzazione di ulteriori
volumi, in una zona che ha bisogno di essere completamente riqualificata,
congestionando la viabilità e i parcheggi di un' area che già oggi, per la
adiacenza dell'entrata al Porto Nuovo, presenta notevoli problemi dovuti al
consistente flusso di mezzi commerciali.
Come si può presumere che l'indotto di 900
mila visitatori all'anno siano la stessa cosa dell'indotto di 100 posti barca?
Inoltre la
previsione di trasformare il Mercato all'Ingrosso in un centro
polifunzionale rischia di compromettere la funzione delle rive quale sistema di
connessione pedonale e ciclabile per il tempo libero con il centro città. La
localizzazione del Parco del Mare, per la rilevanza che vuole assumere
l'intervento per il rilancio economico della città, deve trovare ubicazione non in un'area già
compromessa, ma in un contesto che permetta la piena valorizzazione delle
finalità del progetto.
FAQTRIESTE - Sulla
quasi completa “ privatizzazione “ delle Rive il commento di Rumiz è molto
esplicito. Ne rimane qualche centinaio di metri per la passeggiata libera a
mare. E’ questo il destino dell’area che possiamo chiamare Porto Lido o della
Lanterna ?
L'esperienza fatta 20 anni or sono con il
progetto “ Tergesteo a mare” non insegna nulla? Il dibattito che ne scaturì ha
fatto si che quella proposta venisse ridimensionata recuperando un edificio quale il Magazzino
vini, con un progetto rispettoso delle sue dimensioni, inoltre abbattendo la piscina Bianchi si è liberata la
vista del mare e restituita un'area alla piena fruizione pubblica. Va
necessariamente ricordato che quel dibattito ha originato l'espletamento di un
Concorso Internazionale di Idee per la “Sistemazione delle Rive” e il
comprensorio che include la Lanterna, il bagno comunale, la caserma della
guardia di finanza, ciò che rimane del cantiere S.Giusto e gli immobili
utilizzati dall' Istituto Nautico, era stato pure oggetto delle proposte.
Perchè non se ne tiene conto?
La zona del molo fratelli Bandiera va riportata
ad una completa disposizione al pubblico, eliminando tutti i manufatti che non
permettono il godimento della vista sulla città e la valorizzazione della
Lanterna.
La città sta vivendo da molti anni una
crisi demografica che sembra non arrestarsi, e la conseguenza più evidente dal
punto di vista urbanistico ed edilizio è l'abbandono progressivo di aree già
urbanizzate, di immobili pubblici e privati anche di rilevante aspetto
monumentale.
La disponibilità di superfici e volumi in
cerca di una nuova destinazione abbonda, la sdemanializzazione del Porto
Vecchio consente alla città un nuovo disegno urbanistico di riqualificazione
per aree da troppi anni dismesse ed inutilizzate. Si ritiene quindi che
un'iniziativa importante come il Parco del Mare, venga valutata oltre che sotto
i vari profili, architettonico, sostenibilità economica finanziaria della
gestione, ecc., anche sotto il profilo della sua collocazione per le
implicazioni che origina nel contesto urbano e per la compatibilità ambientale
che genera l'indotto con il tessuto esistente. La città non ha bisogno di
compromettere ulteriormente aree degradate e compromesse dal punto di vista
urbanistico ed edilizio architettonico quale il comprensorio della Lanterna.
FAQTRIESTE - Quando
Lei segnala che il progetto prevede un afflusso di visitatori pari a 900.000
visitatori pone anche un problema sui collegamenti per arrivare e per ripartire
da quella zona della città ? Novecentomila visitatori distribuiti mediamente su
360 giorni significherebbe avere ogni giorno che il buon Dio manda in terra
2500 viaggiatori in arrivo e partenza. Ogni giorno una media nave da crociera
che attracca a Trieste se a Venezia ci sta la nebbia ?
La città sta misurandosi con una nuova
potenzialità di sviluppo occupazionale ed economico quale il turismo. L'indotto
originato da questo settore richiede predisposizione di qualificate
professionalità, di servizi adeguati, di attrezzature moderne e confortevoli e
infrastrutture capaci di assolvere al trasporto, sosta e transito di
moltitudini di persone. Soprattutto questo aspetto non deve confliggere con la
fruizione della città da parte dei suoi abitanti o peggiorarne le condizioni
per quanto attiene soprattutto la mobilità al suo interno. L'ubicazione del
Parco del Mare nella zona della Lanterna confligge con un intorno al quale il
Piano regolatore vigente assegna una grande trasformazione e flussi di
visitatori come quelli previsti dal progetto, stante la situazione
infrastrutturale odierna della quale non è prevista alcuna modifica in futuro, non
è in grado di supportare una siffatta moltitudine.
FAQTRIESTE - Visto
che il progetto esiste e una parte dei soldi necessari si possono intravedere, ci sono possibili alternative se
i problemi fin qui segnalati non vengono risolti ?
L'opportunità data dal piano strategico che
l'advisor Ernst e Young sta predisponendo per il comprensorio del Porto
Vecchio, consente all'Amministrazione comunale di valutare con più cognizione
di causa la possibilità di ubicare nel medesimo una simile iniziativa e non
compromette di sicuro i tempi per la sua realizzazione ma ne esalta invece le
possibili ricadute positive.
FAQTRIESTE - Lei
citando l’advisor per il Porto Vecchio e il Comune ci invita ad aprire un nuovo
argomento. Ora che un secondo emendamento a firma del senatore Russo ha
“procurato” un milione di euro per la costituzione di una società adatta a
gestire l’opera di sdemanializzazione del Porto vecchio. E’ lecito chiedere e
chiedersi chi alla fine della fiera ha le caratteristiche necessarie a decidere
su questi temi ? Il Piano Regolatore è sempre oggetto di revisioni e
cambiamenti ?
William STARC |
Si sta verificando da alcuni anni la
comparsa sulla scena locale di nuovi attori che con le loro proposte e per le
disponibilità finanziarie atte a realizzarle, condizionano non poco il divenire
del territorio e conseguentemente gli Amministratori di turno.
Il fatto che la Camera di Commercio in
prima persona proponga e finanzi in
parte la realizzazione del Parco del Mare interroga sicuramente sulla “Mission”
di questo Ente, tanto più che, una volta realizzato il progetto, si pone il
problema della gestione del complesso immobiliare con tutte le sue diverse
destinazioni d'uso e quindi della sua sostenibilità economica finanziaria.
Inoltre va sottolineato che La Fondazione
CRT è già proprietaria del Magazzino Vini e concorrendo a rilevare le quote di
“Trieste Navigando” diventa non solo
soggetto finanziatore delle iniziative connesse a questi interventi ma pure
soggetto rilevante per gli assetti urbanistici della città. La domanda che
viene quindi da porre è in che relazione stanno le volontà di questi soggetti
con chi ha la responsabilità di governo della città?
FAQTRIESTE - Grazie
per averci aiutato a formulare le domande più adatte a capire i termini del
problema.
Se il Parco del Mare situato presso la Lanterna creerebbe grossi problemi di viabilità in previsone di addirittura 500.000 visitatori / anno, come stigmatizzato da William Starc sul Piccolo, malgrado la vicinanza alla Grande Viabilità e alla stazione ferroviaria di Campo Marzio non si capisce perchè tali problemi dovrebbero essere minori in Porto Vecchio che dal punto di vista stradale è messo molto peggio ( le strade attraversano Barcola ed il Centro). In realtà si tratta di progetti basati su IPOTESI di sviluppo turistico campate in aria e prive di riscontri: si pensi che perfino il ben più prestigioso e attrattivo Acquario di Genova è in deficit cronico come la società Porto Antico di Genova. Per Porto Vecchio si pensi ad un utilizzo produttivo piuttosto che a fantaturismi inconsistenti.
RispondiEliminaQuando si danno delle notizie bisognerebbe darle aggiornate. L'acquario di Genova ha registrato una perdita solamente in un periodo a cavallo tra il 1014 e il 1015 in seguito all'alluvione che aveva colpito la città di Genova e il conseguente minor afflusso di visitatori. L'anno appena trascorso è stato invece del tutto positivo avendo registrato un netto aumento delle presenze (in totale 1.100.000 visitatori) che ha portato ad un buon utile. Val la pena di far presente che la struttura sopporta perfettamente afflussi di tale grandezza pur essendo ubicata in zona portuale e quindi con spazi non molto ampi a poca distanza dal centro (piazza Caricamento) con un parcheggio per sole 147 automobili.
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