giovedì 6 ottobre 2016

TRIESTE : IL PROGETTO NAPA4CORE PROTAGONISTA A REM TECH - DI CHE COSA SI TRATTA ?

NAPA4CORE protagonista a Rem Tech resta un oggetto misterioso del quale non avevamo ancora sentito parlare. Ma si sa che all'APT piace stupire e tendono a giocare d'anticipo. Mentre noi e altri media più importanti riusciamo a seguire qualche tema, loro stanno già operando in altre faccende affaccendati. 

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Trieste, 27 settembre 2016 – A Ferrara, dal 21 al 23 Settembre presso il quartiere fieristico, si è svolto l’evento italiano specializzato sulle bonifiche dei siti contaminati, la protezione e la riqualificazione del territorio, RemTech 2016.

La manifestazione, giunta alla sua decima edizione, ha approfondito gli argomenti di maggiore attualità ed interesse nel settore della tutela e riqualificazione ambientale del territorio, dalla recente evoluzione normativa, alle analisi di rischio ambientale, dalle tecnologie di bonifica, alle innovazioni in materia di monitoraggio e di controllo ambientale
 
Nell’ambito della “Conferenza Nazionale dell’Industria sull’Ambiente e le Bonifiche” tenutasi il 22 settembre, pare opportuno sottolineare il panel “La gestione informatizzata di un cantiere: focus sulle attività di bonifica”.

In tale occasione l’Autorità Portuale di Trieste ha effettuato una presentazione degli interventi e dei cantieri attualmente in corso nell’area portuale localizzata tra il terminal Scalo Legnami e lo Stabilimento Siderurgico di Servola, al fine di realizzare una nuova piattaforma logistica al servizio dei traffici marittimi ed intermodali. L’intervento, cofinanziato dal Programma europeo Connecting Europe Facility, è parte del progetto Napa4Core che include altresì interventi infrastrutturali di miglioramento dell’accessibilità terrestre e marittima del porto di Koper e la collaborazione di Rete Autostrade Mediterranee S.p.A.

Più specificatamente, le aree interessate dalla realizzazione del nuovo accosto attrezzato per navi RO-RO, dalla creazione di nuovi accosti per merci e containers e dalla possibilità di utilizzare le aree retrostanti per le operazioni portuali e/o l’accostamento e la movimentazione di container e deposito, ricadono all’interno del Sito inquinato di Interesse Nazionale di Trieste. Tale condizione richiede delle delicate preliminari operazioni di bonifica a terra delle acque di falda, di bonifica dei terreni contaminati e di bonifica dell’area marina mediante dragaggio dei sedimenti.

Questi ultimi interventi vengono gestiti e monitorati attraverso un innovativo software open source che garantisce un continuo processo di assessment e di controllo sia da parte dell’Autorità Portuale che degli stakeholder coinvolti negli interventi in atto.


Al termine dell’intervento, l’Ing. Marcone, Dirigente, Responsabile della Direzione Tecnica dell’Autorità Portuale di Trieste, ha espresso “grande soddisfazione per la proficua giornata di lavoro”, sottolineando “l’importanza di implementare strumenti aperti, trasparenti e partecipativi su tematiche particolarmente delicate ed impattanti dal punto di vista ambientale per la nostra città. Gli interventi di bonifica, cofinanziati dal fondamentale contributo dell’Unione Europea, ed il correlato strumento di monitoraggio, rappresentano tra l’altro dei processi e delle metodologie potenzialmente replicabili in altri ambiti portuali italiani”.

fonte L'INFORMATORE NAVALE

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