Vi proponiamo questi due articoli da TrasportoEuropa perchè pensiamo sia utile conoscere quali sono le situazioni concrete che gli operatori si trovano ad affrontare. Scrivere e ragionare su un "fallimento" di una compagnia marittima resta nella teoria che diventa concreta quando si segue il caso concreto di due navi che non possono scaricare la merce.
Una
circolare diffusa da Confetra il 4 ottobre 2016 annuncia che le portacontainer
Hanjin Italy e Hanjin Tabul scaleranno al porto di Genova dopo Valencia per
scaricare i container destinati all'Italia, Malta e Koper.
Il 4
ottobre 2016 la Corte d'Appello italiana non ha ancora preso una decisione
sulla richiesta di protezione dal sequestro presentata dalla compagnia
sud-coreana ma, secondo la circolare di Confetra, la compagnia avrebbe
comunicato al presidente di Confetra, Nereo Marcucci, l'intenzione di far
scalare le due portacontainer Hanjin Italy e Hanjin Kabul nel porto di Genova,
dopo l'approdo a Valencia. L'approdo dovrebbe avvenire entro la fine di questa
settimana. A Genova dovrebbero essere scaricati i container destinati non solo
al porto ligure, ma anche quelli destinati alla Spezia, a Malta e a Koper.
Nicola
Capuzzo
Seaspan e
Danaos, le società proprietarie della navi Hanjin Italy e della Hanjin Tabul,
preferiscono evitare lo scalo delle portacontainer in Italia per evitare il
rischio di sequestro da parte dei creditori.
La speranza
degli spedizionieri italiani di sbarcare direttamente in Italia i container
delle due navi usate da Hanjin Shipping è durata lo spazio di una notte, ossia
dal comunicato di Confetra di ieri sera alla comunicazione della mattina del 5
ottobre 2016 che i proprietari delle portacontainer Hanjin Italy e della Hanjin
Tabul (noleggiate alla compagnia sud-coreana) non consentono l'ingresso a
Genova. Si torna quindi alla precedente ipotesi di sbarco dei container a
Valencia.
Una lettera
che sta circolando in queste ore fra le principali associazioni di categoria
(Confetra, Federagenti, Fedespedi, Confindustria) spiega i diversi motivi per
cui è stata avanzata la richiesta di 'stay order' (richiesta di protezione
legale) e fra questi compare anche il dietrofront a mandare le navi
portacontainer in Italia.
"Gli
armatori delle navi Hanjin Tabul e Hanjin Italy noleggiate ad Hanjin,
contraddicendo la decisione della compagnia comunicata ieri, hanno ordinato di
toccare solo Valencia ritenendo di correre minori rischi di sequestro", si
legge nella missiva, che prosegue: "Anche in Spagna non hanno ancora
deciso alcun stay order ma sembra che i creditori intenderebbero sequestrare
solo il bunker di proprietà Hanjin e non le navi di proprietà di terzi".
Per queste ragioni le due società proprietarie della navi, la canadese Seaspan
e la greca Danaos, hanno chiesto ad Hanjin di non portare le navi in Italia
preferendo a questo punto sbarcare a Valencia tutti i container destinati a
Genova, La Spezia, Malta e Koper.
La Corte
d'Appello di Roma, come previsto da diversi legali, tarda a pronunciarsi
sull'istanza presentata dal vettore marittimo coreano e a questo punto,
nonostante l'interessamento anche del sottosegretario del ministero dello
Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto, gli operatori sembrano rassegnati a
recuperare le merci nel porto spagnolo. "Forse dovremo accontentarci di
recuperare i nostri container dalla Spagna seppure con costi esorbitanti",
è la laconica frase con cui si conclude l'ultimo scambio di informazioni fra le
associazioni di categoria italiane.
Nicola
Capuzzo
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