A Genova è stata rinviata di una settimana la decisione sul presidente e sul segretario generale della Autorità di Sistema Portuale tra il ministro Delrio e il presidente della Regione Liguria Toti. Dovrebbe esserci l'accordo secondo i media e quindi il Ministro Delrio non passerebbe la decisione al Consiglio dei Ministri, che può intervenire direttamente visto che la nuova legge di riforma dei porti prevede una intesa con la Regione ma lascia l'ultima decisione al Ministro.
Le indicazioni del Ministro - che ci riguardano - per i porti di Trieste, Ancona e Taranto per essere formalizzate devono ottenere l'approvazione delle
commissioni parlamentari competenti. I tempi ? Forse già martedì la Commissione della Camera potrebbe convalidare la nomina di Zeno D'Agostino.
A Venezia il quadro è totalmente diverso. Quattro giorni fa il Gazzettino di Venezia e Mestre annunciava che probabilmente il ministro preparava per il porto la nomina di un commissario tecnico. Quindi il ministro Delrio sceglierebbe di nominare un " commissario " per il porto di Venezia ?
No, nominerebbe un presidente a tutti gli effetti, ma a detta del Gazzettino sarebbe un commissariamento romano della seconda carica cittadina dopo il Sindaco. Formalmente l'incarico per il presidente precedente Paolo Costa si è concluso e quindi il Ministro deve arrivare ad una decisione. Per degli osservatori distanti come siamo noi è difficile distinguere le varie dichiarazioni che si ricorrono sul profilo del nuovo presidente dell'Autorità di Venezia.
Quasi tutte le dichiarazioni concordano sul fatto che non deve trattarsi di un politico o di un personaggio con conflitti d'interesse. Sembrano tutti orientati alla necessità di individuare un tecnico adatto ma a questo punto l'intesa finisce e iniziano i distinguo. Prendiamo ad esempio la dichiarazione del Tavolo dell'Economia Marittima e Portuale composto dai vertici dei quattro terminal più importanti e dagli altri operatori portuali e dallo stesso Costa presidente uscente. Il Tavolo dell'economia Marittima e Portuale dopo aver bocciato la nomina di un politico si oppone al " commissariamento " che verrebbe fatto in nome di una logica dirigistica che mal si concilia con le esigenze di sviluppo e di rilancio non solo della realtà veneziana ma dell'intero sistema portuale dell'Alto Adriatico."
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