domenica 16 ottobre 2016

DIETRO LA PIPE-LINE DELLA BIRRA UN RAGIONAMENTO MOLTO SERIO

A prima vista sembra un titolo da web per farsi cliccare e aumentare le visualizzazioni del proprio sito o blog.
Un "birrodotto" dalla Baviera a Trieste sul tracciato dell'oleodotto SIOT che pompa quotidianamente il petrolio per le esigenze energetiche tedesche ?

E' una notizia che ha già raccolto divertiti commenti dei triestini sulla pagina FB de Il Piccolo, che si trovano a proprio agio con argomenti che riguardano birra e vino.

L'articolo in questione che trovate a questo indirizzo Dalla Baviera a Trieste la birra sulla pipe line Siot ha richiamato l'attenzione del blog Rinascita Triestina ( forse l'unica voce pensante rimasta dell'arcipelago indipendentista triestino ) vai a leggere il commento di Rinascita Triestina

A questo punto vi proponiamo il passaggio più interessante e concreto dell'intervento del prossimo presidente dell'Autorità Portuale di Trieste ( ministro Delrio provvedi ). 

Il commissario intanto ha anche ribadito che è sempre aperto il tavolo sui vantaggi fiscali che derivano dalla condizione del porto franco internazionale. Quanto alla richiesta di una “No tax area” per Trieste - proposta al governo dalla governatrice Debora Serracchiani - «noi finora abbiamo fornito documentazioni - ha affermato D'Agostino -. Il discorso c'è già su Milano e Napoli e poi su Trieste, ma se noi puntiamo sul fatto che siamo già una zona franca dal punto di vista doganale, si possono aggiungere anche gli aspetti fiscali. 


C'è qualche linea di pensiero che ritiene che ci siano già questi vantaggi, perché esiste un passaggio dell'Allegato VIII, che secondo me ha senso, per cui non si possono imporre tasse all'interno del Porto franco se non sono collegate a un effettivo servizio che il soggetto che percepisce la tassa eroga nei confronti del soggetto che la paga». 

Un punto a favore dunque già in tasca per i terminalisti del porto triestino. «Infatti loro non pagano né Imu né Ici», conferma D'Agostino. Il gioco dunque sembra essere più facile per ottenere questo ulteriore status. 

«Su alcuni elementi già oggi siamo “No tax area” rispetto ad altri porti. Si può seguire la stessa linea giurisprudenziale, per esempio, per la fiscalità del lavoro. Penso che qualche imprenditore voglia fare qualche iniziativa di questo tipo: se vince in questo campo, gli si apre un mondo».

NOTA DI FAQ TRIESTE : Si tratta di un intervento autorevole sulla questione della NoTaxArea a Trieste e sarebbe bene che evitando luoghi comuni e frasi in politichese il dibattito si allarghi agli operatori portuali, alla città e ai politici. Noi siamo disponibili e il blog è da tempo disponibile ad ospitare interventi concreti sul tema.

1 commento:

  1. #Trieste #PortoFrancoInternazionale #NoTaxArea
    TOGLIERE TASSE E COSTI CHE LIMITANO LA COMPETITIVITA' DEL PORTO FRANCO INTERNAZIONALE DI TRIESTE, COMPRESO QUELLE SUL LAVORO -
    APPLICANDO L' ALLEGATO OTTAVO SI PUO', COME DA AUTOREVOLE DICHIARAZIONE DI D'AGOSTINO, presidente APT -
    REALIZZARE LA NO TAX AREA PER BATTERE CRISI E DECLINO -
    Continua articolo sul blog: http://rinascitats.blogspot.it/2016/10/togliere-tasse-e-costi-che-limitano-la.html

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