mercoledì 28 settembre 2016

OGNI GIORNO DI POLEMICA CHE IL BUON DIO MANDA IN TERRA





Nell'edizione online di oggi The Meditelegraph e Ship2shore aprono citando Trieste. The Meditelegraph, di cui riportiamo un riassunto di seguito, cita il via alla costruzione del nuovo  terminal ro-ro che verrà gestito da Samer e dai turchi di UN Ro-ro.


Ship2shore riporta la stessa notizia usando la metafora calcistica della Zona Cesarini per indicare che la conclusione dell'iter di approvazione da parte del comitato portuale sarebbe avvenuta in una specie di finale di partita prima della applicazione del regolamento sulle concessioni. 

A fine post trovate la spiegazione della definizione Zona Cesarini *

La metafora sportiva ci piace e quindi la utilizziamo per spiegare il nostro punto di vista o almeno le nostre sensazioni.
Trieste è entrata in campionato nel preciso momento in cui il ministro Delrio ha confermato la sua decisione di nominare il commissario straordinario Zeno D'Agostino presidente dell'Autorità portuale di Trieste. quindi Trieste dal punto di vista delle nomine definitive dovrebbe arrivare ad essere campione d'inverno e ripetiamo sta in campionato vista la continuità della guida.

I tentativi di soffiare qualche fuoriclasse non hanno avuto effetti nel calcio mercato, nonostante le indiscrezione di certa stampa "sportiva "  il segretario generale Sommariva è rimasto a Trieste e non ha ceduto alle lusinghe dei genovesi.

Diversamente Genova rischia di finire ai supplementari nel caso in cui il ministero accordasse la proroga di tre anni sull'accorpamento degli scali avanzata dalla Ragione Liguria. Tre anni di supplementari per arrivare ad un finale di partita e partecipare al campionato. ( qualsiasi riferimento alle squadre di calcio del Genoa e della Triestina è puramente casuale ).

Sulle tensioni genovesi basta leggere la rubrica LA PILOTINA di Giorgio Carozzi del 13 settembre 2016. Anche in quel caso all'interno di una analisi per niente benevola della situazione genovese vengono citati "cattivi esempi " citando altri porti italiani.

La progettualità ligure non può essere rappresentata solo dalle richieste di proroga delle piccole o medie imprese di Sampierdarena. Nei surreali uffici Ministeriali, che non dispongono di una visione coerente nemmeno al loro interno, circolano progetti più o meno strampalati spediti da tanti porti in cerca di finanza anche non a fondo perduto: Venezia, Livorno, Trieste Molo VII e Piattaforma. 

Di seguito l'articolo di oggi di THE MEDITELEGRAPH


Caso concessioni, tensione a Genova - Porti, il Ministero: «Agire con cautela». Ma non tutti rispettano l’invito. Operatori in trincea dopo che l’Authority di Trieste ha deliberato un nuovo contratto.

Genova - «Ordinaria amministrazione». Il ministero ha inviato alle Autorità portuali un documento piuttosto chiaro nei giorni scorsi: fino a che la riforma non sarà pienamente operativa, le attuali Autorità portuali dovrebbero limitarsi alle decisioni di routine. A Trieste però non devono aver dato molto peso a quella circolare, perché a inizio settimana il comitato portuale ha dato il via libera ad un nuovo mega terminal ro/ro che potenzierà ulteriormente l’offerta dei traghetti con la Turchia. Lo gestirà Samer (60% in mano ai turchi di Un Ro/ro il restante è dello storico operatore triestino) che ha ottenuto una concessione per altri 25 anni, ampliata nella superficie, a fronte di un investimento complessivo di 12 milioni di euro. È stato l’ultimo atto di un ente che sta per scomparire, sostituito da quello creato dalla riforma che sarà guidato sempre da Zeno D’Agostino.

Quando la notizia è arrivata a Genova, i terminalisti locali hanno cominciato a mugugnare. «Nel resto d’Italia le concessioni vengono date con facilità, qui da noi è un calvario». Eppure era salito da Roma perfino Luigi Merlo, ora consulente di Delrio, ma ex numero uno dell’Autorità portuale sul cui tavolo erano finiti i dossier delle richieste di proroga di Spinelli, Gavio e Negri. Nel direttivo di Assiterminal l’argomento è stato toccato «anche se di striscio» raccontano i partecipanti. Il problema è che a Genova tutto è fermo dopo che i revisori hanno chiamato in causa Corte dei Conti e Anticorruzione: nessuno è in grado di dire quando andranno in porto le proroghe delle concessioni. E ai terminalisti la rassicurazione dell’imminente arrivo del regolamento che il Mit avrebbe dovuto emanare da tempo, non basta più. Merlo avrebbe provato a gettare acqua sul fuoco, ma dopo la mossa di D’Agostino, gli operatori sono di nuovo esasperati. Senza investimenti (a Genova a differenza di Trieste i privati hanno programmato complessivamente 340 milioni di euro di interventi) il traffico rischia di andare altrove con ripercussioni sull’occupazione.

* ZONA CESARINI SPIEGAZIONE    da WIKIPEDIA

L'espressione Zona Cesarini è usata per indicare i minuti conclusivi e di recupero in un evento sportivo, in particolare nel calcio. Il nome deriva dal calciatore Renato Cesarini, mezzala della Juventus nella prima metà degli anni 1930, il quale realizzò diversi gol nei minuti finali di partita (pur se non tutti decisivi ai fini del risultato) anche contro avversari di rango come Napoli e Torino. La locuzione fu però coniata in occasione di un incontro tra nazionali, che il 13 dicembre 1931 vide contrapposte a Torino l'Italia e l'Ungheria in una partita valida per la Coppa Internazionale[2]: la gara, agonisticamente tesa, fu risolta al 90' (quindi ancora nel tempo regolamentare) da una rete di Cesarini che decise il risultato in favore degli Azzurri, vittoriosi per 3-2[3]. La domenica successiva, il giornalista Eugenio Danese parlò di "caso Cesarini" riferendosi a una rete segnata all'89' della partita di campionato tra Ambrosiana-Inter e Roma (2-1).


Il termine "zona" fu probabilmente preso a prestito dal gioco del bridge dove indica la fase finale di una partita.


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