Visto che avete imparato da tempo a conoscere il blog
sapete bene e a vostre spese che non siamo un rigoroso sito specializzato in
shipping & logistica, anche se ci valutate bene informati e competenti.
Qualche volta abbiamo affrontato temi seri con toni da paparazzo e da giornale
scandalistico. E’ il nostro modo di attirare la vostra attenzione senza
annoiarvi con lunghe analisi e tabelle ma solleticando la vostra curiosità più
ingenua e pettegola. Questa è una di quelle volte. ( resta inteso che tutto
quanto scritto è documentato e serio )
CHI E’ QUEST’UOMO ? Vi presentiamo Gerry Wang il CEO di
Seaspan le cui dichiarazioni vengono oggi riportate in un articolo da
TrasportoEuropa - che in questo fa un ottimo servizio.
Cosa vuol dire essere il
CEO di SEASPAN : CEO che sta per Chief Executive Officer, è la sigla usata per
indicare la persona che ha la responsabilità più alta all'interno di una
società – Seaspan è un'associazione di aziende canadesi principalmente
coinvolte nel trasporto marino costiero, shipdocking / nave di scorta,
riparazione navale e servizi di costruzione navale nella parte occidentale del
Nord America.
Cosa dichiara di così importante ? Il Ceo della compagnia marittima asiatica (? ndr) Seaspan afferma che la
bancarotta della società sud-
coreana conta per il trasporto marittimo di
container come il fallimento della società finanziaria statunitense del 2008.
Preoccupazione per fondi e banche tedeschi.
Ma
non basta! Nello stesso articolo viene
citato Un articolo del Wall Street Journal del 13 settembre che spiega come la tempesta possa investire anche il settore finanziario, che negli
ultimi anni ha investito notevoli risorse nello shipping, diventando anche una
delle cause del crollo dei noli perché hanno finanziato la costruzione delle
nuove grandi portacontainer, provocando un eccesso di stiva.
In particolare, il
quotidiano considera la finanza tedesca e i fondi Kommanditgesellschaft, molto
attivi nello shipping.
Gli analisti non hanno dovuto aspettare il fallimento
della Hainjin Shipping e nemmeno le intuizioni di mr. Gerry Wang. Ai lettori di
questo blog abbiamo indicato già da tempo lo scritto di Sergio Bologna del
dicembre 2012 dal titolo inequivocabile:
IL
CRACK CHE VIENE DAL MARE
Dove la connessione, il collegamento, o ancora più
semplice il legame: tra la crisi dei container in arrivo, la finanziarizzazione
dello shipping e l’individuazione del rischio per i fondi tedeschi in
particolare sono eventi descritti anticipatamente con una notevole e
apprezzabile perfezione.
Alla tempesta perfetta di George Clooney noi preferiamo
la versione di Sergio Bologna della “ tempesta perfetta “ prossimamente nei
“cinema”.
Ci dispiace per il “grande pubblico” e in particolare
per i triestini lettori de IL PICCOLO e telespettatori di Tele4 che non hanno
ancora ricevuto la notizia. Invece di fare il conto alla rovescia dei primi 100
giorni di Dipiazza sindaco sarebbe bene “contare” quanti giorni ci metterà la
notizia della crisi mondiale dei container ad arrivare alle orecchie dei
cittadini di Trieste.
Aspettando la tempesta perfetta di Sergio Bologna, e
invitandovi a rileggere “Il crack che viene dal mare” del dicembre 2012 vi
proponiamo il comunque interessante articolo di TrasportoEuropa.
Crisi Hanjin paragonabile a fallimento Lehman?
Mercoledì 14 Settembre 2016
Il Ceo della compagnia marittima asiatica Seaspan afferma che
la bancarotta della società sud-coreana conta per il trasporto marittimo di
container come il fallimento della società finanziaria statunitense del 2008.
Preoccupazione per fondi e banche tedeschi.
Come molti ricordano, il fallimento della Lehman Brothers Holdings è
considerato l'innesco della crisi finanziaria globale del 2008, le cui
conseguenze stiamo scontando ancora oggi. Per Gerry Wang - il Ceo di Seaspan di
Hong Kong – la richiesta di amministrazione controllata presentata da Hanjin
Shipping rappresenta un evento analogo per l'intero trasporto di container.
Wang parla a Bloomberg Television come diretto interessato, perché la sua
società ha tre navi noleggiate alle compagnia sud-coreana e ha respinto la
richiesta di una riduzione del nolo presentata da Hanjin prima
dell'amministrazione controllata.
Per Wang la "bomba atomica" esplosa dalla crisi di Hanjin non colpisce
solamente le società di trasporto marittimo, ma anche l'intera filiera
logistica, che è un pilastro della globalizzazione. Una conseguenza sul breve
termine è l'aumento dei noli container, causato dal vuoto di stiva
provocato dal fermo di decine di portacontainer Hanjin proprio nel periodo di
picco delle domanda. Una notizia che ha anche un aspetto positivo per il
trasporto, che ha visto un costante calo degli introiti proprio a causa del
crollo dei noli. Ma per il sistema economico globale questo aumento avrà una
valenza diversa.
Infatti, le conseguenze della crisi di Hanjin colpiscono anche fuori dal
mondo della logistica e della produzione. Un articolo del Wall Street
Journal del 13 settembre spiega come la tempesta possa investire anche il settore
finanziario, che negli ultimi anni ha investito notevoli risorse nello
shipping, diventando anche una delle cause del crollo dei noli perché hanno
finanziato la costruzione delle nuove grandi portacontainer, provocando un
eccesso di stiva. In particolare, il quotidiano considera la finanza tedesca e
i fondi Kommanditgesellschaft, molto attivi nello shipping.
Secondo l'associazione tedesca BSI i fondi tedeschi avrebbero investito nel settore circa 17,5 miliardi di dollari solo nel 2015. E Deutsche Fondsresearch stima che un quinto delle 2200 navi possedute dai fondi sarebbero insolventi, con una preoccupante tendenza alla crescita. Il WSJ sostiene che una debacle dei Kommanditgesellschaft potrebbe trascinare anche alcune importanti banche tedesche che hanno puntato sul mare, come HSH Nordbank e Commerzbank. Insomma, ci sono i presupposti per l'esplosione della bolla shipping
Secondo l'associazione tedesca BSI i fondi tedeschi avrebbero investito nel settore circa 17,5 miliardi di dollari solo nel 2015. E Deutsche Fondsresearch stima che un quinto delle 2200 navi possedute dai fondi sarebbero insolventi, con una preoccupante tendenza alla crescita. Il WSJ sostiene che una debacle dei Kommanditgesellschaft potrebbe trascinare anche alcune importanti banche tedesche che hanno puntato sul mare, come HSH Nordbank e Commerzbank. Insomma, ci sono i presupposti per l'esplosione della bolla shipping
Nessun commento:
Posta un commento