01.07.2016 11:56
SERRACCHIANI A
RENZI, PORTO FRANCO
TRIESTE DIVENTI 'NO TAX AREA'
Trieste, 1 luglio -
In una
lettera inviata ieri al presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, e
per conoscenza al ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan e al
ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, la presidente del Friuli
Venezia Giulia Debora Serracchiani ha messo in risalto le opportunità offerte
in particolare dal Porto di Trieste nella prospettiva che possa concretizzarsi
l'ipotesi di istituire alcune No Tax Areas a seguito della cosiddetta Brexit.

"È in tale
prospettiva, e con particolare riguardo all'individuazione geografica di tali
aree, che porto alla Tua attenzione la peculiare opportunità rappresentata da
questa regione", ha indicato Serracchiani al capo del Governo, riferendosi
"a Trieste come sede di un porto franco che rappresenta un autentico
unicum nell'ordinamento giuridico
italiano e comunitario".
"Si tratta, in
concreto, di uno strumento caratterizzato, essenzialmente, da due regimi: la
massima libertà di accesso e transito e l'extradoganalità (o
extraterritorialità doganale), ha precisato, spiegando che sotto il primo
profilo, "i vantaggi/benefici possono essere raggruppati in un gruppo di
norme che assicurano la libertà di transito e la libera circolazione
all'interno del porto franco. Con queste norme, ad esempio, i TIR provenienti
dalla Turchia non sono sottoposti alle quote bilaterali tra Stati per cui il
transito da e per il Porto di Trieste (Autostrada del Mare Trieste - Turchia) è
libero".
Per quanto concerne,
invece, il corredo giuridico dell'extradoganalità, implicante tutta una serie
di effetti favorevoli, Serracchiani ha ricordato, a titolo di esempio, che
"le merci provenienti dai Paesi non comunitari possono essere sbarcate e
depositate (senza limiti di tempo) immuni da dazio o altra tassa, fino a quando
non varcheranno i confini del punto franco, per essere importate all'interno
del territorio doganale italiano/comunitario. Degno di nota - ha aggiunto - è
che, per le merci in regime di deposito illimitato, non è necessaria la
prestazione di alcuna garanzia. Inoltre, poiché le merci unionali lasciano il
territorio dell'Unione non appena fatto il loro ingresso nel porto franco,
l'esportazione non è soggetta a IVA".
Non solo. Serracchiani ha
evidenziato che "un'altra peculiarità del regime in parola, è che attività
quali la manipolazione (imballaggio, etichettatura ecc.) e la trasformazione
anche di carattere industriale delle merci avvengono in completa libertà da
ogni vincolo doganale". E ancora, "con l'applicazione dell'istituto
del cosiddetto Credito doganale, le merci importate nel mercato comunitario
attraverso i punti franchi godono di una dilazione del pagamento dei relativi
dazi e imposte doganali fino a sei mesi dalla data dello sdoganamento, a un
tasso di interesse annuo particolarmente contenuto".
La presidente del Friuli
Venezia Giulia, infine, ha fatto notare come "l'Autorità Portuale di
Trieste, grazie ai provvedimenti di spostamento delle aree del punto franco di
Porto Vecchio, conseguenti alle recenti norme nazionali sulla
sdemanializzazione, abbia esteso i benefici del punto franco triestino ad
alcune aree retro portuali: aree nelle quali potranno dunque essere collocate,
con procedure semplificate, attività industriali e logistiche passibili di
beneficiare dei vantaggi sopra descritti, in un habitat fiscale e doganale assolutamente unico nel
panorama europeo".
Sulla base di queste
considerazioni, Serracchiani ha concluso dichiarandosi "certa che il
presidente del Consiglio sappia cogliere le potenzialità di moltiplicatore
attrattivo di investimenti di cui il porto franco triestino sarebbe capace ove
- alla peculiare collocazione baricentrica rispetto al Centro Europa - si saldassero
le prerogative di una No Tax Area: con intuibili ricadute positive sull'intero
Sistema Paese".
ARC/PPD dal sito della REGIONE FVG
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