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Mladen Jovicic |
“Adesso torneremo
al lavoro”, ha affermato dopo la manifestazione di ieri in sostegno a Luka
Koper uno degli animatori della protesta, Mladen Jovičič, che è anche
rappresentante del sindacato dei gruisti e dei lavoratori all’interno del cda.
Ha anche anticipato che per giovedì prossimo è previsto, alle 18.00, un altro
presidio di protesta davanti alla sede del Governo a Lubiana.
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Mirko Slosar |
Il presidente del
consiglio dei lavoratori, Mirko Slosar, ritiene che la protesta spontanea
iniziata venerdì scorso abbia già portato
ad una prima vittoria: le dimissioni del presidente dell’SDH (*) Marko Jazbec ed il ritiro dei punti all’ordine
del giorno riguardanti le sostituzioni dei revisori. Anche all’assemblea di
ieri erano presenti, secondo alcune stime, almeno duemila persone, tra queste
molte personalità della politica, della cultura e dello spettacolo, che hanno
voluto dimostrare il proprio sostegno alla protesta con la propria presenza.
“Sono convinto sia giusto che i lavoratori abbiano una maggiore influenza nella
gestione delle aziende statali” ha potuto affermare Franco Juri, già
sottosegretario, ambasciatore, parlamentare ed
attualmente direttore del museo
nautico di Pirano. Tutti d’accordo nell’affermare che lo Stato non è il
proprietario, ma solo il gestore del patrimonio pubblico comune e che Luka
Koper è stata costruita dai lavoratori ed appartiene, casomai, a loro e non ad
un Governo che non sa andare al di là di proposte piuttosto oscure su piani
futuri di gestione corporativa e di “aperture ad investitori privati”, come si
dice con belle parole sottendendo di voler parcellizzare e privatizzare.
Guardando alla vicenda dall’esterno si
potrebbe dire che da ora, per i lavoratori e l’amministrazione di Luka Koper,
inizierà la fase più difficile. Ottenute le prime vittorie parziali, delle
quali abbiamo già riferito (a proposito: succede a Jazbec come presidente pro
tempore dell’SDH (*) Lidia Glavina, manager slovena triestina con trascorsi
all’Electrolux ed in altre multinazionali), adesso si tratterà di ottenere
precise garanzie sul futuro dello scalo capodistriano, sapendo che il premier
ed il Governo, al momento, non intendono concedere nulla.
Per ora i lavoratori
e Luka hanno dalla loro l’appoggio dell’opinione pubblica, anche se i media in
questi ultimi giorni stanno insistendo molto sul fatto che sarà necessario
conoscere quanto prima l’entità dei “danni provocati” in termini finanziari.
Per ora le Ferrovie slovene, niente affatto solidali con la protesta di Luka
Koper, hanno quantificato un importo di 700.000 euro perduti per ogni giornata
di blocco da venerdì a lunedì, adesso molti si aspettano che anche altre
categorie (armatori, spedizionieri, autotrasportatori) presenteranno il conto.
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Miro Cerar |
I lavoratori
hanno compiuto indubbiamente un’azione intelligente e responsabile ritornando
al lavoro ed accettando di riprendere con turni rinforzati, ma anche ieri le
parole pronunciate a Lubiana dal premier Miro Cerar sembravano non lasciare
spazio alla distensione e, soprattutto, ha nuovamente declinato l’invito ad
essere presente in prima persona perché “non ci si può certo aspettare che il
presidente del consiglio visiti tutte le aziende che si trovano in stato di
crisi” – come se Luka Koper fosse una qualsiasi piccola azienda statale e non
l’unico porto della Slovenia…
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Peter Gaspersic |
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Metod Dragonja |
L’anomalia di Luka Koper, rispetto ad
altre vicende analoghe, risiede nel fatto che a Capodistria stanno remando
nella stessa direzione lavoratori ed amministrazione. Quando si sono levate le
prime proteste per l’indicazione di Sorgenfrei, l’SDH (*) ed il Governo non hanno proposto altri nomi,
hanno ribattuto dicendo che Luka Koper deve spiegare come mai il costo del
lavoro è tanto alto, perché gli operai guadagnano in media più dei loro
omologhi di altri settori e perché gli emolumenti dei membri del cda sono tanto
elevati.
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Dragotin Matic |
Su questo ha risposto direttamente Dragotin Matič, attuale presidente di Luka Koper ed a sua volta ex
lavoratore portuale che ha affermato: »E' vero, i nostri emolumenti sono
elevati, ma commisurati agli utili che l'azienda produce. E' vero, i nostri
lavoratori guadagnano meglio e si sono conquistati, negli anni, a prezzo di
lotte, anche la 13a mensilità e le ferie pagate. Hanno lottato per ottenere anche
la parità di trattamento tra dipendenti diretti ed esterni. Chiedo però, a chi
si scandalizza per il buon trattamento economico dei nostri dipendenti, di
sapere dove trascorra abitualmente il 25 dicembre, il 1° gennaio ed il 1°
maggio: i nostri lavoratori fanno funzionare bene il porto anche in quelle
giornate.«
(*) SDH
Slovenski Državni Holding/ Holding Statale Slovena), che é la "Bad
Bank" incaricata di occuparsi della vendita, della liquidazione e della
privatizzazione di enti, istituzioni, imprese e banche con prevalenza di
capitale pubblico (e non) in sofferenza o in palese dissesto con lo scopo
preciso di recuperare un po' di liquidità smantellando e vendendo
(prevalentemente ad imprese straniere) alcuni gioielli di famiglia "in
sofferenza".
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