Il sito della Società italiana di politica dei trasporti nella newsletter n.6 mette a disposizione due interventi scritti sul ruolo strategico dei porti del nord Adriatico e in particolare sulla valutazione del progetto del porto offshore di Venezia.
IL DIBATTITO DI SIPOTRA
Il ruolo strategico dei porti del nord Adriatico
di Sergio Bologna SCARICA PDF
Perché il progetto di porto offshore-onshore di Venezia è la
pietra d’angolo di un progetto-Paese che libera Venezia, Trieste, Ravenna e
l’intera portualità italiana dalla condizione di “figlia di un dio minore”
di Paolo Costa SCARICA PDF
di Paolo Costa SCARICA PDF
A nostro avviso le valutazioni del prof. Sergio Bologna ci sembrano importanti per il metodo utilizzato nella analisi del progetto e per la domanda ricorrente che pone in tutto lo scritto chiedendosi: " quale sarebbe il vantaggio reale per l'utenza finale, per chi poi dovrebbe operare e movimentare merci attraverso il porto offshore ?"
Ricordiamo ai nostri lettori che durante l'audizione al Senato nella commissione trasporti il ministro Delrio ha voluto sottolineare che dalla riforma dei porti in poi
la strategia di sviluppo della portualità verrà decisa dal centro, dal Ministero, dal Coordinamento delle Autorità di Sistema Portuale.
Il ministro ha dichiarato che : " La programmazione infrastrutturale in Italia non tiene conto dello squilibrio tra domanda e offerta. Per i porti , per i quali si pianificano opere faraoniche da milioni di TEUs che non arriveranno mai, occorre basarsi su dati concreti e analisi realistiche."
Il ministro non ha fatto esempi concreti ma ha citato come un ottimo esempio di nuova programmazione il tavolo di coordinamento logistico tra Piemonte, Lombardia e Liguria che ha iniziato l'attività un paio di mesi fa. Sull'argomento vi invitiamo a rileggere gli spunti di riflessione che un nostro autorevole esperto aveva all'epoca condiviso con i lettori di FAQ Trieste (Cercando una logica nella logistica)
Sul Nord Adriatico Delrio ha affermato che :" Se i cinesi chiedono che i porti del nord Adriatico si coordinino, occorre sedersi ad un tavolo e non lasciare sfuggire l'occasione " . Il coordinamento dei porti del nord Adriatico passa per una decisione e un ragionamento conclusivo sul progetto di porto offshore. Questa opera è in attesa di una valutazione da parte del CIPE, ed ha già registrato pareri sfavorevoli di cui abbiamo dato notizia nei mesi scorsi, ma abbiamo anche documentato che il presidente Paolo Costa ha ottenuto rassicurazioni dal ministro Delrio sul fatto che al progetto del porto Offshore verrà dedicato un tavolo di approfondimento.
In questo dibattito più ampio va quindi letto l'intervento che il presidente Paolo Costa ha inviato a SIPOTRA per essere pubblicato accanto a quello del prof. Sergio Bologna.
pubblichiamo i commenti ricevuti via mail al nostro blog:
RispondiEliminaGrazie per l’argomentato confronto sul tema VOOPS che Sergio Bologna ha analizzato con grande maestria, sperando che a Venezia si apra un dibattito che finora è mancato
pubblichiamo i commenti ricevuti via mail al nostro blog:
RispondiEliminaIl dibattito accademico fra Costa e Bologna tocca vertici di analisi economica. Quando la base di ogni discorso in merito alla questione dell'isola artificiale ( lasciamo stare i fantasiosi acronimi atti solo a creare confusione negli ingenui) e' che deve intervenire la politica, a tutti i livelli. Infatti i patrocinatori dell'isola artificiale, Costa e Maresca, sono gli stessi che avevano proposto il mega terminal di Monfalcone, abortito in tempi brevi anche per il giudizio negativo espresso pubblicamente dal presidente dell'APT del tempo. I presidenti dei porti di Capodistria e di Fiume sono contrari all'isola artificiale ( e dietro di loro, ci sono le autorità politiche dei rispettivi paesi) e infatti stanno perfezionando i piani per il potenziamento dei loro porti. Il porto di Ravenna è pure contrario, dopo un iniziale e lontano appoggio, che mutò con il cambio del presidente di quella autorità portuale. Dunque si può pensare alla sindrome del Mose, che affligge ancora il Veneto, per pompare soldi in laguna senza recare alcun reale beneficio a Venezia, unico bene da tutelare a beneficio di tutto il mondo. Il porto di Venezia è importante ma non tanto da cancellare il ruolo di tutti gli altri nell'alto Adriatico. A Venezia la posizione di S. Bologna è ampiamente condivisa , ma la viltà civica e' molto forte e si preferisce aspettare un altro aborto piuttosto che il parto assistito di un serio e realistico programma che, nell'interesse di tutto il paese, doti i porti e il loro retroterra di adeguate infrastrutture logistiche.