ALLA RICERCA DELLA RIMONTA IMPOSSIBILE
Immaginate una sala dove siano riuniti tutti i sostenitori
del candidato Roberto Cosolini , sindaco uscente. Ci sono i militanti, gli
operatori che preparano i materiali per i social e quelli autodidatti, i
candidati che sono stati eletti e quelli no, che hanno popolato le liste a
supporto del candidato sindaco per il secondo mandato, ci sono i dirigenti locali
del Partito Democratico ( solitamente silenti ) e i parlamentari locali.
Immaginate ora che tutte queste persone discutano assieme per
trovare una soluzione al terribile problema di recuperare uno svantaggio del
primo turno di circa undicimila voti.
E’
difficile anche per voi lettori, che non siete abituati a frequentare queste
riunioni, immaginare che tutti assieme trovino una proposta
condivisa e che poi
si mettano di buona lena al lavoro di propaganda e convincimento.
Si tratta
comunque di un partito che sta vivendo una crisi a livello nazionale e che a
Trieste alla vigilia delle elezioni
comunali si è confrontato aspramente sulle primarie tra Cosolini e il
senatore Russo.
AVANTI TUTTA. Confermo quello che avevo detto quando abbiamo
impostato la campagna elettorale : basta comunicare quello che è stato fatto
sostiene l’inventore dello slogan Avanti Tutta. Cinque anni di buona
amministrazione, grandi cose e forse qualche difetto di comunicazione. Ma per
questo ci sono io, basta comunicare giusto. Più grave sarebbe il contrario:
dover fare in due settimane tutte le cose che abbiamo comunicato bene in cinque
anni. A questo rigoroso ragionamento tutti gli astanti rimangono perplessi e
nessuno osa chiedere : “ come mai siamo sotto di tanti punti ?”
I SONDAGGI NASCOSTI Avevo ragione bofonchia un noto
sostenitore di Russo, c’erano i sondaggi e non erano favorevoli, li avevano nei
cassetti e c’era scritto il risultato del ballottaggio. Ora tutti uniti per due
settimane, lo dico a tutti i giornalisti, ma intanto fisso anche gli
appuntamenti per il dopo 19 giugno. Non hanno voluto mostrare i sondaggi
negativi, hanno detto che non esistevano, ora, tra due settimane faremo i
conti.
TROVIAMO UNA SOLUZIONE Poi ci sono quelli che stanno un po’
in disparte, quelli che sono presenti ma non sono propensi a parlare. Ascoltano
gli interventi che si susseguono e intanto pensano, rigirano tra le mani le
pagine del Piccolo con i risultati del primo turno e provano a sommare i voti
in diversi modi per superare la quota raggiunta da Dipiazza. Piano piano,
lentamente, si fa strada l’idea che si potrebbe aprire ai cinque stelle, fare
un gesto nei loro confronti che prenda le mosse e parta dai voti veri del primo
turno. Nessuno ha voglia di confrontarsi in una discussione aperta e essere
rullato dai modi spicci e sbrigativi di qualche dirigente ma tra loro si
capiscono e una sorta di silente complicità comincia a crescere.
Chissà se vedrà la luce la proposta di Menis Vicesindaco ?
dal nostro inviato
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